giovedì 23 agosto 2012

Trieste che passione

E' stato amore a prima vista. Sì perché come ti appare, Trieste, ti rendi conto di star trattenendo il fiato!
A noi Trieste è comparsa nell'esplosione del blu del mare, che non ti aspetti perché...fino a due minuti prima non c'era! E poi BAM! Il mare...blu...improvviso e luminoso. Ma soprattutto vivo.
Un attimo ti stai chiedendo quando mai arriverai a Trieste e l'attimo dopo ti sbanda il cuore.
Io ammetto di aver trattenuto il fiato e sono sicura, strasicura, di aver sorriso, ma soprattutto di non riuscire a smettere d sorridere, perché, che lo si ammetta o meno, davanti al mare siamo tutti bambini ed è una sensazione che ci riempie di stupore e meraviglia e che fa sorridere, nostro malgrado, tutto il corpo.
Siamo arrivati e la gente prendeva il sole..."sul marciapiede" e lì ho iniziato a pensare che fosse la città per me ( eh, io quando mi innamoro mi innamoro); quando poi ho scoperto che quella "passeggiata" si chiama " I Topolini" ho deciso che era assolutamente per me. Dai! I Topolini! E' mia.
Cmq, siamo arrivati in albergo e gentilissimi ci hanno scortato fino a quello di fronte...con l'ascensore più lento della storia. E trasparente. C'era un vecchio ottuagenario che, mentre l'ascensore ansimava fra pianoterra e primo piano, è andato in camera, si è fatto una doccia, un lifting, si è vestito, ha suonato un po' il violoncello. Poi è uscito di camera e ci ha aperto gentilmente la porta dell'ascensore.
Siamo arrivati in camera, dove c'erano più o meno 14°. Infatti sul letto c'era un piumino stile olandese.
La camera era supercarina (come direbbe la mia amica brasiliana) e quindi abbiamo appoggiato l'appoggiabile e si è detto "facciamo una doccetta, sah, dopo quelle 4 ore di viaggio". Abbiamo scoperto di avere un fantastico gadget. La doccia era in realtà una cascata innaturale, che bagnava tutto il bagno. E' stato fantastico :D
Lo so, qualcuno potrebbe dire, ma che cavolo...?!
Noi no. Ci siamo divertiti a riprodurre il lago di Como.
:D
Adoro Trieste.
Noi in realtà siamo andati a Trieste per assistere al concerto dei 10 anni (10!!! OMG) anni di attività musicale degli amici!
Sono commossa, ma soprattutto mi chiedo, ma se l'anno scorso avevo 27 anni, come mai oggi ne ho 37 e loro suonano da 10?
Cose su cui è meglio non investigare.
Quindi abbiamo fissato in Piazza Unità con i nostri amici per prendere l'aperitivo.
Devo avvertirvi i piccioni triestini sono particolarmente invadenti, ma non si dica che siano maleducati, no, mangiano al tavolo. Il tuo.
Cmq troviamo il nostro amico e scopriamo che....mentre prima nella foto del profilo sembrava un talebano...adesso ha i rasta!
Eheheheh che ggiovaneggiovane!
Fantastico! E il suo bambino è bellissimo e sorridente...e con due polmoni che nemmeno pavarotti....
Poi ci raggiunge la sposa ( eh, lo so, ma moglie mi fa strano ) e quindi chiacchiera chiacchiera.
Mentre prendiamo l'aperitivo (mangiamo l'aperitivo) si alza un gruppetto di ragazzi, pantaloni neri e camicia bianca, che scopriamo essere ungheresi, che si mettono a ballare, facendo musica col metodo tirolese. Schiaffi a quell'oddio.
Però sono bravissimi e infatti noi filmiamo tutto. Ci dicono "vanno avanti un po' poi si fermano un'oretta" vorrei ben vedere! Il tempo che il muscolo si riattacchi all'osso!
Dopodichè decidiamo di andare a cena. Noi abbiamo mangiato un tristissimo panino in un tristissimo autogrill. Il panino ha cercato di fuggire, ma aveva le gambine corte.
E così andiamo in un locale che si chiama...spetta ho conservato tutto....mmmm.....Birreria Paulaner, dove le pizze sono per 4 persone. Cioè una pizza se la potrebbero mangiare in 4 persone....io ne ho mangiate due, poi me so arresa.
Anche lì chiacchiera chiacchiera fitto fitto, io fotografo tutto e tutti e poi usciamo a fare una passeggiata. Considerando che siamo arrivati alle sette, che loro hanno un piccino, alle undici e mezzo andiamo verso la cascata del Niagara a dormire.
Fissiamo per il giorno dopo alle otto, che loro iniziano a suonare alle dieci, ma noi dobbiamo fare i disturbatori e io devo fare? Le foto....ma come....ho detto fotografo tutt....ma...state leggendo?! OH! Eh, sì ora, scusa scusa...vabbé continuiamo.
Il giorno dopo alle una decidiamo di andare a fare benzina in Slovenia. Ci arriviamo per miracolo prendendo la strada più lunga del mondo (somme risate triestine quando lo raccontiamo) e una volta lì...lo spirito fiorentino prende il sopravvento! "Amici miei" docet...si fa la zingarata!
Eh che diamine lo zingaro quando gira...gira!
Quindi prendiamo un'indicazione a caso e andiamo a girello. Ad un certo punto, colti da improvvisa fame, vediamo un mezzo dei vigili del fuoco fermo vicino ad un ristorante.
Seguiamo quindi la legge del santo viaggiatore.
Ove ci sono camion, si mangia bene e si spende poco.
Infatti.
Arriviamo e una signora che sta decidendo se siamo gente importuna o semplici sperduti al mondo ci chiede "volete mangiare"?
La tentazione di rispondere "No, noi giriamo il paese e ci mettiamo a sedere dappertutto" viene soffocata dal truce presentimento di finire come il maialino in bellavista sulla strada. Rosola rosola....
Quindi partiamo con un sì grazie.
Dopo aver scelto fra millanta (millanta! era una vita che volevo dirlo!) portate, finalmente optiamo per cose normalissime.
Tipo formaggio fritto e prosciutto della casa (parente del maialino rosolante presumo).
Ci arrivano: due formaggi fritti alti come una tazzina di caffè, ma triangolari, e una scodella di prosciutto crudo, condita con un sorriso compiaciuto della signora.
Sorriso compiaciuto di risposta.
" Ello....come facciamo?!"
" Boh...proviamoci"
Io adotto il metodo Beritelli come al solito.
Mangia piano, mastica 42 volte e spera di arrivare in tempo per il concerto.
Ello ne mangia uno poi si arrende.
"Non era buono?!"
" No era fantastico, ma io mangio poco".
E' vero.Anche io mangio poco. Ma cinque volte al giorno.
Cmq andiamo avanti.
Ello ha chiesto un arrosto misto. Ne arriva un piatto pieno e io mi chiedo "quando è che abbiamo invitato a pranzo i vigili del fuoco?!". Ma ormai è tardi.
Io ho ordinato per curiosità il petto di pollo quattro formaggi. Ce ne sono circa dieci nella salsa, il petto non è di pollo ma di stegosauro. Ma io ho il metodo.
E lo finisco.
E poi mangio l'insalata che lei mi presenta come "già condita". Ho fatto voto.
Quando torniamo gli porto 5 litri d'olio extra-vergine e gli vieto di condire con l'acqua.
Io ho finito tutto. Sono una grande! E quindi affermo:
" Tocca a te pagare io ho finito tutto! Ah, poi chiama i vigili del fuoco, se avessero un piede di porco, perché non riesco ad uscire dalla sedia, grazie".
Salutiamo dopo aver pagato l'equivalente di un tramezzino a Firenze e riprendiamo la via.
Girellando vediamo paesaggi favolosi e cartelli senza senso. Fra cui "Porpetto", che però non sono riuscita a fotografare.
Non sono riuscita a fotografare nemmeno "Bani", che sarebbe piaciuto tantissimo ad un ragazzo che lavora con me. Ma tanto torniamo....
Comunque ho molte foto, farò un patchwork e le allegherò a questo blog. Quando e se avrò tempo.
Lo sapete sono un po' cialtrona, dimentico facile.
Dove eravamo? Di che parlavo in questo post? Spetta leggo il titolo...
Ok, giriamo un po' e ad un certo punto mentre cazzeggiamo (si può dire? Bah ormai l'ho detto) e ci godiamo tutti contenti e allegri il viaggio, mi arriva un sms, che qui riporto fedelmente:
" Vip e Ente Nazionale Croato per il Turismo Le augura buon soggiorno in Croazia. Per Tourist info chiami il numero 7799. (servizio a pagamento).
" Ello, siamo in Croazia"
" Come lo sai?"
" Me lo ha detto lui"
"Bene, allora girelliamo".
Arriviamo in un paese bellino da morire, ma soprattutto cerchiamo liquidi da reintegrare, perché siamo essiccati ed in malo modo.
Ci sediamo, la cameriera fa finta (sempre malamente) di non parlare italiano. Io le faccio un sorriso da squalo e le indico le consumazioni con le dita.
Dopodiché andiamo a pagare. E lei ci guarda, come smarrita e fa "Kune"...a prescindere che kune lo dici a tua madre....ma Ello mi ferma e dice " vuole essere pagata in kune" e io ribadisco che comunque lo dice a sua madre.
Accetta però scocciata gli euro. Sapete, quando uno squalo vi sorride.....
A quel punto andiamo al bancomat davanti e preleviamo in kune....
Vorrei però qui sottolineare che un amico croato ha detto che di solito PREFERISCONO l'euro, e che io sono l'eccezione.
Vorrei anche sottolineare che in quel paese di bar c'è solo quello e io so come arrivarci.
Ad ogni modo riprendiamo il nostro cammino usando lo stesso metodo. Scegliamo un cartello a caso, e ci ritroviamo in una città in cui il parcheggio si paga in kune.
Considerando che è tutta alberghi, piena di tedeschi e francesi....ma vaffanculo....eh!
Comunque io ce le ho...ma le devo cambiare. Entro in una cartoleria e compro una cartolina a caso. La proprietaria mi guarda sorride, finalmente un sorriso sincero e carico di pietade, e fa " dovete cambiare per il parcheggio?"....secondo lei?....
Andiamo quindi a pagare il parcheggio before che alla mamma di Ello arrivi una multa dalla Croazia e prendiamo a girare a piedi per il posto.
Il mare è fantastico....se riesci a superare gli alberghi, arrocchettati uno sopra l'altro.
Però è davvero bello. E all'improvviso, si apre davanti a noi il tipico mercatino marino (ok, non si dice ma suona bene) e....Ello cerca in ogni modo di trattenermi, ma qualsiasi storia insegna che le donne davanti ad un mercatino diventano sfuggenti come anguille. E se gli rompi i coglioni mordono pure.
Ma Ello sa anche che io so darmi un limite di spesa....ho studiato parecchi anni la tecnica del "cerca il meglio spendi il meno". E' un'antica tecnica che viene tramandata da nonna in nipote e così via. E' come gli occhi azzurri però. Salta una generazione.
E quindi mi perdo nel mercatino, mentre Ello passeggia tranquillamente per i fatti suoi. Anche perché è naturale che come io mi faccio i miei lui si faccia i suoi. Noi siamo della scuola secondo la quale non è che compagni=cozze siamesi separate alla nascita.
E' però anche vero che all'interno di una coppia ci sono scelte che non possono essere unilaterali. Scelte importanti che si possono e si devono prendere insieme.
Una di queste, forse fra le più importanti è l'attacchino da frigo.
Ricordate...gli attacchini da frigo hanno provocato più divorzi che il tradimento.
Allora decidiamo come sceglierli. Uno decente. Uno il più kitsh possibile e sì, ho guardato come si scriveva nel dizionario.
Questo è stato scelto da Ello dopo lunga ricerca: Un cavalluccio marino arancio-accecante, con dentro un'approssimativa rappresentazione di Opatija (che nella nostra lingua di coppia significa "la prima trovata") e intorno una cornicetta di un improbabile azzurro con scritto Croatia.
Se mai in vita nostra ne troveremo una peggio, farò di tutto perché venga pubblicata dal
Reader's digest.
Troviamo anche due palline di neve, senza le quali non potevamo assolutamente partire, e due cartoline, una per il nostro diario dei viaggi e una bella.
Ahahha.
Siamo così. Da evitare.
A quel punto dopo aver passeggiato un po', torniamo alla macchina, perché stasera c'è Il Concerto dei Makako Jump!!!! Occapperoètardi!

Arriviamo in albergo trafelatissimi, ci facciamo una doccia e poi corriamo in piazza a salutare gli amici prima che inizino a suonare.
Io come al solito faccio le foto ma...mi si spegne la macchina fotografica! Omg!! E ora?! E ora Ello ha un telefono che pare un lenzuolo e fa le foto come una macchina professionale, che le faccia lui che io ballo! ehehehe! Perché non si può non ballare quando i Makako salgono sul palco. E' più forte di te, devi ballare e se non balli tu, tanto il corpo si muove per i fatti suoi sicché....
Ci giriamo e vediamo due ragazze sui 18 anni che ballano come due tarantolate e rimaniamo un po' di stucco. Primo perché non capiamo quale parte del corpo non collabora con l'altra, secondo perché una delle due ragazze ha minimo l'ottava di seno e se continua a ballare così domani avrà dei lividi che se li ricorderà per tutta la vita.....
Nel frattempo, al suono dei Makaki, i bimbi tutti si sono addormentati e quindi noi balliamo contente e felici.
Ogni tanto Ello torna, coccola, oddio senti questo che bello! E riparte verso il palco.
Lo spettacolo, adesso seriamente, è stato meraviglioso ed emozionante. La musica ha trascinato tutti e, cosa che mi ha lasciato di stucco, lo confesso, è che di lato sulle sedie c'erano persone di settanta o passa anni, che sorridevano e battevano i piedi a tempo.
La musica unisce tutte le età e su questo non c'è dubbio.
A me si è letteralmente aperto il cuore, non solo perché amo la musica, ma perché la loro è ottima musica, vibrante e viva, che riempie il cuore e trasmette emozioni.
Quando è finita ci sono rimasta male, come a tutti i concerti, ma ero commossa, perchè ricordavo le volte che erano venuti a suonare a Firenze e io mi sono impegnata a vendere le loro magliette! Io la mia la ho ancora. Ma si è ristretta nei lavaggi....credo starebbe a mio nipote di sei anni! Ma non la lascerò mai!
A quel punto i bambini si sono svegliati. Senza musica non riuscivano a dormire.
E si è svegliato anche il nostro appetito. Dopo un po' di chiacchiere ci siamo recati al kebabbaro dietro l'albergo, che chiudeva tipo alle due.
Allora, prima di tutto, era buonissimo! Infatti ci siamo tornati altre due volte con gran gioia del fegato, che la seconda sera è rimasto in albergo per protesta.
Dopo tipo dieci minuti vediamo arrivare tutti gli amici che avevamo lasciato in piazza. Allora però ditelo vi si aspettava! Megatavolata e abbiamo mangiato tutti insieme.
Il giorno dopo abbiamo fissato (era Ferragosto) per andare in uno...spe che guardo come se scrive....osmiza.
Allora sono case private che hanno tipo vigneti, fanno formaggio e prosciutto propri, che, un tot di giorni all'anno può aprire al pubblico e far vece di agriturismo.
E' meraviglioso. portano assaggi di tutto (i loro assaggi sono più o meno come le porzioni slovene) bere a fiumi ( a no?!) e poi puoi stare lì tutto il pomeriggio senza che nessuno dica niente. A metà pomeriggio ci hanno raggiunto altri amici e il proprietario ha riportato assaggini di tutto e vino.
Hanno suonato (so musicisti quindi...) e abbiamo chiacchierato tutto il giorno. Siamo stati benissimo. E gli altri avventori non solo non hanno protestato, ma erano tutti contenti.
E l'ho detto che è la mia.....
Vorrei dire, perché trovo che sia una cosa meravigliosa, che il figlio del nostro amico si addormenta con la musica di Bob Marley.
:D
Cutie!
Okkei.
Ad una certa ora torniamo verso le rispettive case, fissando per vederci alle otto e mangiare un kebab (strano neh?!)
Quindi arriviamo e in piazza c'è la banda Berimbau, che fa musica brasileira.
Comunque andiamo a mangiare kebab accompagnati dal Brasile (multi-etnici) e quando abbiamo finito usciamo e...iniziano i fuochi! Cappero, ma sì, è ferragosto!
Ergo andiamo a vedere i fuochi che Ello riesce pure ad immortalare con la macchina fotografica (invidia e grugniti da parte mia)!
Che bello!
Finiti i fuochi ci salutiamo....domani noi partiamo. E lasciamo un pezzo di cuore a Trieste ed un pezzo di cuore ai nostri magnifici amici.
Siete stupendi e non vediamo l'ora di tornare.
Ma soprattutto di ospitarvi!
Un abbraccio a voi e alle emozioni che ci avete regalato e grazie della vostra amicizia.
P.s. mi sono scordata di scrivere delle cose, che poi mi sono venute in mente, ma ora le ho ridimenticate.....appena mi tornano in mente scriverò Part II.

I personaggi in questa storia sono messi del tutto a caso al suo interno. Le opinioni riportate in questa storia sono vaghe, ma inopinabili.
I luoghi non corrispondono alle cartine geografiche e io ho ancora le fottute kune nel portafoglio.

Ciao Triesteeeeeeeeee




domenica 12 agosto 2012

Il Vincio, che passione!!!

C'è un posto meraviglioso.
In mezzo al verde.
Vicino alla natìa città di Leonardo da Vinci.
Il giardino delle delizie. Chiunque apprezzi il buon cibo, resterà letteralmente stregato da Il Vincio.
Perché oltre ai proprietari, che sono persone simpaticissime, piacevoli ed estremamente accoglienti, la cuoca, con la C supermaiuscola, Cristina, nonché proprietaria, vi servirà sapori e odori che nemmeno immaginavate potessero esistere.
Cosa è questa, direte, una promozione?! Una recensione?!
No.
E' AMORE.
Io amo il cibo. Credo che in realtà tutti amino il cibo, compresi coloro che lo denigrano, servendo a se stessi una bugia quotidiana con contorno à la julienne.
Non c'è niente di male ad amare il cibo. C'è di male, come in ogni cosa, ad abusarne. Non fosse altro perché se ne perdono i sapori e allora...che hai mangiato a fare?!
Ad ogni modo.
Io ho mandato amici di tutta Italia a mangiare a Il Vincio e tutti, nessuno escluso, mi hanno telefonato per ringraziarmi e dire che "era da favola", " abbiamo mangiato tutto, dall'inizio alla fine non potevamo non mangiare tanto era buono", " meraviglioso" e così via.
Io credo che ci siano dei posti che ci ricordano i tempi in cui per noi tutto era bello. Era naturale e semplice. I gusti erano veri...gli odori quelli "giusti".
Sì, avete capito bene e sono sicura soprattutto che abbiate capito punto. E questo secondo me è uno di quei posti.
Gli odori della cucina di Cristina sono quelli giusti. Sono quelli veri. Sono quelli che ti fanno venir fame anche se ti sei mangiato un Barbapapà a pranzo ( e beh, non pensavate mica che riuscissi ad essere seria fino in fondo eh!).
Si mangia con la sensazione di poterlo fare senza guardare bene nel piatto, dove gli ingredienti ti guardano attoniti come tu guardi loro.
Con la sensazione di essere coccolati e soprattutto dove si legge la felicità vera della proprietaria se quello che ha cucinato è piaciuto!
Eccerto che è piaciuto! E come fa a non piacere?! Ho il palato e le papille gustative che chiedono "ce n'è ancora? Eh? Eh? ce n'è ancora?!" lo so, si chiama astinenza.
Lo stomaco a volte li rimette in riga, ma.... come fai a NON mangiare?!
Già all'antipasto ti arrenderesti...poi però arriva il primo....e insomma, la carne è fatta alla brace VERA....e poi il dolcino....
Per fortuna che, rotolando, Firenze/Vinci si fa in fretta.
No, davvero, immaginate:
Mangi fuori con intorno la campagna e il silenzio assoluto, se non si contano animali vari che girellano e le risa degli avventori.
Mangi perchè inebriato dagli odori e dalla bontà dei sapori che ti si presentano davanti come per magia.
E, mi raccomando, mangiate moooolto piano.
Primo perchè dovete sentire i sapori della cucina della Cuoca. Secondo perché se non mangiate piano, non sopravviverete all'antipasto.
Si, perché vedete, al contrario che in altri posti, qui le porzioni sono luculliane.
O, meglio, sembrano luculliane, ma sono giuste. Sono porzioni per persone vere e non per allucinazioni uscite dal riconosciuto genio di Dalì; famelici clown che camminano su inquietanti gambe di cicogna.
Insomma torniamo alla realtà!
Questa è la realtà! La nostra realtà!
Quella che mi ricordo io prima che una modernità impazzita ne prendesse possesso ridipingendo sapori e odori rendendoli irriconoscibili!
Prima che un cuoco dal dubbio equilibrio  inciampasse e li mischiasse per sbaglio; che le spezie venissero impropiamente usate in una ridicola danza alfabetica!
E porca miseria, ci sono piatti in cui ci vanno "quelle" spezie, non una che inizia con la G e quindi riprende il nome della ricetta che inizia con la I...e ripigliamoci un attimo!
La cucina chimica?! Ooohhh sveglia, quella è la fame chimica, ma non viene dalla cucina, viene da altro e mi sa che sappiate esattamente di che parlo!
Insomma, per carità, ognuno ha i suoi gusti ed è giusto rispettarli tutti.
Io personalmente preferisco questi e quando mi chiedono se voglio assaggiare un hamburger di soia, rispondo, come il Bartleby di H.Melville: "Preferisco di no".
Mentre quando la Cristina o suo marito mi chiedono " vi va una bistecca di quelle vere?!" (dai 1200 gr in su), signori, non so voi, ma la mia mente torna alle grigliate che facevo in campagna, dove i tre capofamiglia facevano a gara a chi sapeva cuocere meglio la carne, uno di loro era " Il Fuochista" perché il fuoco va saputo fare; la "Donna delle Insalate" dirigeva tutto e i bambini portavano improbabili pile di piatti sentendosi importantissimi perché facevano la loro parte.
E, come allora, restiamo prima incantati dal fuoco, che ci nutrirà come sempre ha fatto per secoli, e poi dal sapore di tutto ciò che ci regala la Cristina, che ci nutre come solo madre terra saprebbe fare.
Perché solo se si ama il cibo, si sa nutrire chi ama il cibo.
E io che ho girato tutta Italia, mangiando con piacere dovunque sia andata vi dico...questa meraviglia non la troverete altrove.
Lo so, solitamente i miei post sono tra il serio e il faceto, ma questo lo ho potuto scrivere solo per come lo sentivo, perché, per quanto Il Vincio sia allegria oltre che meraviglia culinaria, io formulo ogni volta un pensiero nostalgico.
Il pensiero che se il Beritelli fosse vivo, ci avrebbe fatto trasferire tutti a Vinci. E me la ghigno di gusto mentre aspetto le leccornie che ci proporrà la Cristina, la cuoca con la C supermaiuscola.

Buon appetito a tutti e credetemi....sarà davvero buono!!












Elettrarossa:(my sister's e-shop) Recycling Old Fabric

Elettrarossa: Recycling Old Fabric: In these summer evenings, I like to sit down at my desk and craft. My new passion, as you know, it is recycling paper into  handmade journa...

Portineria ospedaliera...

Quando si fanno le battute sulla malasanità ospedaliera o la mancata assistenza.....
L'altro giorno ero a pranzo da mia nonna, che, alla veneranda età di 91 anni, è forse più vispa di tutti noi messi insieme.
D'altra parte, ovviamente, il fisico non ha quasi mai l'età della mente, nel bene o nel male.
Stavo andando via quando è arrivata mia zia e mi ha detto "guarda se aspetti cinque minuti, esco anche io con te, devo andare a chiedere informazioni all'ospedale S**"(omissis), che esattamente a venti metri da casa....perciò...
Va bene, va bene e aspetto.
Scendiamo e io dico alla zia che quasi quasi l'accompagno. Tanto Ello, essendo io dalla nonna se la stava prendendo comoda (qualsiasi cosa se la stesse prendendo, poiché Ello sa fare ma è pessimo a spiegare).
Prendiamo il cafesino e poi ci incamminiamo verso S**.
Premetto che il suddetto ospedale è stato rifatto da capo a piedi, seppur mantenendo la struttura interna originaria (essendo storica, sai com'è.....).
Troviamo l'ingresso giusto (sì perché ne hanno messi di adatti a tutti i gusti) ed entriamo.
Ed è allora che mi accade...come altre volte in precedenza....
La sensazione di aver varcato una soglia....ai confini della realtà....
Nessuno. Non c'è nessuno....sono tornati a casa pure i Tommyknockers.....potevano almeno lasciare un biglietto, ma figurati...loro sono i tommyknockers....
I nostri passi rimbombano in questo ingresso noto eppure alieno...arriviamo al banco informazioni.
Mi aspetto, ve lo confesso, di trovare la tazzina del caffè ancora fumante, come la sigaretta nel posacenere, ed un paio di scarpe per terra.
Invece, la segreteria è vuota; semplicemente vuota e priva di immaginazione.
NDS: questo lo devo dire. Ma se voi lavoraste ad un punto informazioni, al momento di andare in bagno, non vi verrebbe l'idea di mettere le scarpe in mezzo alla stanza come se camminassero e lasciare la tazzina di caffè fumante?! No?! Nooo? Allora che cazzo ci fate su questo blog?! Bah....
Torniamo a noi:
Ehm...dunque...dove eravamo....ah sì!
Lo stanzino informazioni senza fantasia!
Ci affacciamo. Bussiamo delicatamente. Noto un citofono accanto al vetro, ma pare inutile al nostro scopo.
Passa un fantasma vestito di verde che ci guarda con l'aria "Oh, mio dio, due miseri mortali non dotate di camice, maccheschifo!" e sparisce.
Poi all'improvviso da dietro l'angolo (ma non ci sono angoli....parte la musichina inquietante di sottofondo) arriva un ragazzo dall'aria gentile con una targhetta con su scritto "tecnico ospedaliero".
Ci guarda e sorride incerto. Quel sorriso che ti dice "occazzo mi chiederanno qualcosa e io ero solo qui a prendere un caffè con il giacchetto di mio cugino Gigi così poteva andare a prendere il pesce a zia Luisetta.....).
Lo fermiamo, spiegando il problema e lui cortesemente fa la tipica domanda, anche sbirciando con aria meravigliata all'interno del gabbiotto "ma non c'è la signora Hollypolly?!" (mica posso mettere il nome vero eh!).
Mi zia ed io lo guardiamo con gli occhietti di sbieco " Eh. No. Siamo qui. da un quarto d'ora." Esattamente con questa punteggiatura.
Lui annuisce serio dando impressione di aver capito la gravità della situazione (fa caldo+queste due donne sono evidentemente parenti+ci sono solo io fra loro e l'informazione che cercano= sono morto).
Noi stiamo pensando tutt'altro ovviamente, tipo in quale modo cucinare la signora Hollypolly una volta che la avremo scovata.
In quel momento arriva la guardia giurata. Ci guarda e chiede a mia zia come fosse una delinquente "di che avete bisogno?"
Mia zia mostra i denti e soffia. Io mi lecco i baffi...noi tigri lo facciamo a volte, prima di mangiare le guardie cafone. Che volete, siamo fatte così.
Do una strizzatina al braccio della zia...riprende controllo.
"Le spiego. Mia mamma ha risposto ad una telefonata in cui le fissavano un appuntamento per un esame a Villa Fiorita. Devo spostare l'esame ma il numero non è presente nell'elenco".
E qui signori: un applauso per la guardia che fornisce la RISPOSTONA del mese!
"Signora, ma allora è semplicissimo: lei va all'ingresso di San Salvi e chiede dove è Villa Fiorita e le spiegano tutto"
Vedo mia zia sorridere e mi preparo a chiedere se al funerale il brav'uomo voglia fiori o opere di bene.
Invece ella, nella sua saggezza e nella sua compassione verso l'evidente "voglia di fa'n'c... " della guardia, dice:
"Lo so. dov'è. Villa. Fiorita. (parla lentamente affinchè il brav'uomo capisca questa volta). Se ci. volevo andare. non. ero qui a. cercare il numero." Sorride.
Il Guardia appare incerto.
Torna il tecnico cugino di Gigi e fa " oh, ma la signora Hollypolly dov'è?!"
"Eh, è andata a prendere un caffè"
"Eh, caffè da una mezz'ora! Vedi di trovarla"
( Nds: "Eh", all'inizio di una frase ha più significati, da quello addolorato a quello fortemente spazientito; "eh" alla fine di una frase può essere usato come rafforzativo, sia espresso affermativamente che interrogativamente. Lezioni di fiorentino per tutti, Pippone Editori).
Il Guardia si gira verso di noi un po' stizzito, ma indietreggia. Abbiamo lo sguardo ad avvoltoi della morte. Dunque egli sapeva dove era la signora Hollypolly.
Cerca comunque di conservare una parvenza di dignità e, cercando di apparire un duro, dice:
"Ehi, signore ( ehi lo metto io,  perchè mi faceva tanto cowboy, dato che stava col pollice infilato nella cintura) girate questo angolo e trovate il bar e poi di nuovo a sinistra e troverete una signora, lei saprà dirvi quello che volete"
Mia zia lo guarda sorniona "Ma questa signora, per caso, è la signora Hollypolly?!"schioccando le dita e indicandolo poi con l'indice e strizzandogli l'occhio.
Lui si sente (giustamente) preso per i fondelli e se ne va sdegnatissimo.
Giriamo l'angolo e il bar è chiuso ( e il caffè?!). Giriamo ancora e c'è la parte esterna del bar, ovvero dove stanno i tavolini, completamente al buio poiché il bar è chiuso (e il caffè?! )
"Scusi - fa mia zia- Lei è la signora Hollypolly?!"
Ci guarda come se valutasse se può fare di noi dei soldati o se resteremo sempre delle larve bicefale. E' evidente che è in congedo dalla Legione Straniera. Troppo violenta.
" See." Mi meraviglio che non sputi per terra un grumo di tabacco masticato.
Mia zia le rispiega il problema, mentre lei aggeggia (fa cose a caso n.d.s.) col telefonino.
"Ah." ci guarda sollevata. In fondo siamo solo due deficienti. " allora, lei va dove c'è il gabbiottino, ha presente?!"
"Certo" dove abbiamo appena preso la residenza, sergente....
"Ecco, accanto c'è un telefono, lei pigia l'** (è il numero vero, perciò non lo scrivo) ed è in contatto diretto con Villa Fiorita. Gliela passano loro".
Distoglie lo sguardo.
Non ci dirà altro per oggi. Dovremo far tesoro delle poche gocce di saggezza che ha dispensato.
Andiamo al gabbiottino e facciamo l'**.
Mente mia zia parla arriva la signora Hollypolly chiedendo, mentre apre, adesso sorridente " sta parlando con Villa Fiorita?!"
No, cazzo, siamo qui da un'ora nella speranza di poter fare gli sgherzi telefonici dall'ospedale!
E con chi vuoi che parliamo è il centralino!
Vabbè.
Alla fine otteniamo il numero di Villa Fiorita e ce ne andiamo ringraziando senza motivo.

E poi ti chiedono "chi ha paura dei Tommyknockers?!"....
Ovvio, quelli che non si sono mai addentrati in un ospedale avendo bisogno di un ufficio informazioni e che non abbiano mai incontrato la temibile signora Hollypolly, che, per inciso, viene dal pianeta Nonnonno, dove dare informazioni e il miglior metodo per finire nella prigione sotterranea di Nonnonno di sotto.
Io e mia zia ci rimettiamo gli occhiali scuri e ci allontaniamo con la musica di MIB in sottofondo ghignando come due pazze. Abbiamo pensato la stessa cosa.

venerdì 10 agosto 2012

Dentista

Ecco dal mio dentista è affisso, in sala d'aspetto, in bella vista, la piantina dello studio con indicate le VIE DI FUGA....gli ho fatto notare che dal dentista la tentazione della fuga.....
Non è adatto alla sala d'aspetto
:D

lunedì 6 agosto 2012

Ale, lo zen e il taglio del cocomero

Allora, naturalmente non c'è bisogno di dirvi che non sono una persona esattamente "normale".
Ovvero sono normale come tutti voi....o quasi...
Solo che ho quella deficienza, nel senso di mancanza, che mi porta a fare cose idiote di quando in quando....di quando...più quando che altro....
Ad ogni modo, essendo io così stata forgiata dal divino volere, i miei compagni di vita altrimenti non posson essere.
Vi presenterò, in questo post, uno dei nostri amici, che usa con maestria un'antica arte, appresa durante lunghi anni; anni in cui ha studiato le millenarie arti dello "zen ed il taglio del cocomero". Questa arte a pochi tramandata.
Pochi scelti.
Pochi scemi.
Ve lo presenterò in un altro post nella sua versione "seria", ovvero quando il gene "n" (normalità) si impadronisce di lui. Perchè ciò che è giusto è giusto. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare e blablabla...ad un certo punto il telefono impazzirà. Sono io che davanti a cotanta arte mi commuovo e quasi svengo.
Ma adesso ve lo voglio presentare in tutto il suo splendore.



Alessio, lo zen e il taglio del cocomero.

domenica 5 agosto 2012

Come si mangia bene dove si mangia bene! Ristorante"Miseria e Nobiltà"

Eccoci qui! Finalmente in ferie!
A Firenze fannulloneggiando fino alla settimana di Ferragosto. E poi via un 4 gg così, fuori, sempre a fannulloneggiare, ma a tempo di musica!
Nel frattempo ho deciso di fare una specie di tour gastro-economico.
Dove?! Intorno a Firenze?!
Ma no! Lì già abbiamo mangiato ovunque ci abbiamo portato le nostre fameliche narici, ma io voglio sapere dove si mangia bene a Firenze!
Non alle sagre o alle feste dove si spende poco e si mangia bene per antonomasia, ma in locali e trattorie magari normalmente ignorate, dove si spende poco e si mangia bene! E non per antonomasia, ma perchè sono avamposti del confine fra realtà e fantascienza; o almeno così appaiono con questi chiar di luna.
Sì, perchè di questi tempi, se vuoi uscire a cena, con il tuo compagno, marito, fidanzato, trombamico che sia (si dice amico?! si può dire o è volgare?!boh....ormai l'ho detto...) devi andare in banca, chiedere un prestito e garantire al megadirettoregalattico che il tuo plasma sarà sempre a sua disposizione. Magis magisque.
Essendo a me rimasto poco plasma (l'ho usato come dono votivo ad acqua gas e luce, le divinità della religione pagante la cui formula rituale di base è "speriamo i numeri siano bassi") ho deciso che era necessario non solo trovare posti avvicinabili (low cost qui è una parola che richiama alla mente quella potente sensazione del mistico e del fantastico), ma anche di diffonderne l'esistenza a tutti i poveri mortali che, come me, oltre che donare il sangue all'AVIS, donano tutti il resto al governo.
Ora, ancora non sono riuscita a scendere sotto le 20, mangiando come un essere umano.
Se riesci a saziarti con du' carotine un sedano e un accenno di fusillo, allora a 15 scendiamo, ma è necessario avere forti inclinazioni ascetiche.
Io non le possiedo.
Nemmeno Ello.
Mah, veramente nessuno che conosca....

Poichè le mie ferie sono iniziate lunedì, martedì non avevamo cibo di sorta in casa, apparte il sugo di pomodoro fatto da me (maligni, è che pasta=cardo), dei pomodori dal dubbio aspetto e un'insalata con una confusa reputazione.
Perciò Ello ha pronunciato la frase che si pronuncia solo in casi di grave emergenza:
"Ti porto a prendere una pizza."
Aahaahahhahah.
Io non prendo pizze. Io mangio. Stolto.
E sì che lo sa. Io parto con l'idea della pizza, ma, santazucchinaincroce, mi mettono in mano un Menù!
Un Menù!
A me?!
Non sanno cosa rischiano. Ello sì, ma in genere non fa in tempo ad intercettare il mistico oggetto cartaceo.
Cmq. Pensiamo a dove andare. Le sagre son lontane. La macchina no, che palle. Il solito ristorante basta, che ci abbiamo la residenza e poi è pure rincarato, si paga la dubbia simpatia del pizzaiolo....allora dove si va?!
La festa sull'Arno?! Sì, addio mi' core...è finita da mo'.
E allora Ello esordisce con "Sai dove siamo andati a prendere la pizza a portar via con A.c.n.d.n.?! (amico di cui non dico il nome).
-No, ero a lavorare-
Gelo. Tossicchiate vaghe.
-Beh, ad ogni modo fanno anche pizzeria ristorante. E' qui dietro."
-Dove?!-
-In via Aretina-
Perplessitudine.....come ho fatto a non vederlo?! Boh....
-Come ho fatto a non vederlo?!- chiedo.
Ello spiega. Il ristorante è quello che un tempo era il ristorante dell' Hotel Il Grifone, dietro via Aretina. Ora è in gestione a questa famiglia e si mangia benissimo.
Ello sa i ca...di tutti. Non so come sia possibile, è peggio delle portinaie.
Ad ogni modo ci avventuriamo.
Ello prende un antipasto da 16€. Io noto che dietro di noi una porta accostata costituisce un'eventuale via di fuga....
Ad ogni modo la cameriera, gentilissima e premurosissima, ci porta due piatti, dicendo che l'antipasto è "grande".
Non è grande.
E' la porzione che si preparerebbe ad uno dei Titani appena fuggiti dalle profondità in cui è stato per millenni relegato.
Ci guardiamo e guardiamo il piatto.
-Chiamiamo qualche amico o proviamo a mangiarlo da soli?!-
Sono le nove e mezzo. Siamo soli, nessuno correrà in nostro soccorso.
Dopo pochi minuti è chiaro che vincerà l'antipasto.
Ma io non posso permetterlo.
NESSUN antipasto ha mai vinto sulla mia persona. Mai.
Adotto il metodo Beritelli, in più occasioni da mio padre usato per sconfiggere luculliani pasti della durata di quattro/cinque ore.
Schiena eretta. Un piccolo boccone. Masticare 200 volte, applicando la tecnica dei mille dentini di Hokuto.
Deglutire. Inspirare, espirare.
Altro bocconcino.
Naturalmente ho vinto io. Anche se ho perso il controllo dei dotti lacrimali. Ma c'è sempre un prezzo da pagare.
Ello si preoccupa. -mimma, tutto bene?!-
-Sì- dico- è l'emozione della vittoria.-
Bugiarda. Ello lo sa e ridacchia.
A questo punto la premurosissima cameriera chiede se andava tutto bene. Sì era perfetto, anche i titani hanno molto gradito.
Chiacchiero amabilmente mentre bevo il terzo litro di acqua naturale....ho la bocca un po' impastata....
Arriva il primo.
Cazzo sono scappati pure i titani.
Maledetti vigliacchi!!!
Metodo Beritelli, capito.
Ello soccombe e lascia parte del primo nel piatto. Mi si sdoppia la vista, respiro a fatica, ma finisco il piatto. Non si lasciano i bocconi nel piatto, mi sembra di sentire mia mamma...eh, ho capito, ma te mangiavi panini col prosciutto!! Così so' brava anche io.
Sento mia mamma sogghignare.
Arriva la cameriera, che, con la seraficità di un saggio monaco millenario chiede: "la pizza la faccio partire o siete a posto?!". Il suo sguardo è quello di una che la sa lunga.
Il mio di una che sta per rotolare giù dal monte.
" Nooo" dice Ello, con tutte quello "o"- va benissimo così, non ce la facciamo più-
Io sorrido, ma la mia mente è altrove....caffè... caffè..caffè...caffè....
-hiahsiuh?!-
La guardo con lo sguardo di chi ha appena sentito chiedersi "hiahsiuh?"
-Non ho capito, scusa ero distratta...-
-Volete un dolcino?!-
Eh vabbè, ma allora dillo, malefica! Dolcino! Ma che si dice "dolcino" a due anime in pena che non vanno mai a cena fuori perchè sono stanchi morti e avviliti dal prezzario fiorentino, nel loro primo giorno di ferie?! Eh?! Eh? Eh?
Naturalmente la risposta è: "Cosa avete?!"
Sto lacrimando di nuovo, ma non me ne curo.
Alla fine il dolcino era leggerissimo e io sono riuscita addirittura a camminare verso la cassa.
Ello ha pagato mentre io andavo verso l'uscita, temendo che fermandomi non sarei riuscita a ripartire.
E' uscito dicendo: " Non ci crederai".
Lo guardo. Aspetto. Niente. Sospiro.
" Perchè?!"
Ello richiede imput precisi.
" Abbiamo speso solo 25€ a testa"
Resto senza parole.
Lo so, avreste voluto assistere a tale miracolo. Tardi.
"Ma che dici?!" lo guardo stupita" ma se ci hanno portato delle porzioni immense. Ho dovuto usare la segreta arte perduta dei Beritelli!!! Ho dovuto usare i 1000 dentini di Hokuto! Ho dovuto.."
Mi interrompe dolcemente.
" Marta!!!"
Dolcemente.
" Ehm...sì"
"Riassumi"

Insomma, abbiamo preso: tre bottiglie di h2o naturale, due birre grandi, un antipasto per 4 persone, due primi, il "dolcino", coperti, sale e pepe qb.
E vi assicuro che le porzioni che servono sono porzioni vere e non decise da dietologi mentalmente disturbati che vogliono distruggere il mondo, convinti che se li aiuteranno, gli odori (carote, cipolle e sedano di base n.d.s.) saranno loro riconoscenti.
E abbiamo quindi deciso e iniziato a fare pubblicità a questo ristorantino nascosto che trovate a Firenze in: Via Aretina (numero so na pippa controllerò) "Ristorante Miseria e Nobiltà".

E dieci punti a Grifondoro :D