giovedì 26 luglio 2012

ma daiiiii 2

Ma ora...io capisco vuoi fare una cosa particolare, qualcosa che colpisca l'occhio...ma devi capì che un tu poi usare la carta stagnola co intorno l'alcool che non si sta dall'odore, co'i rischio ti prenda foco i cliente!
E poi arrivi tutto bello e mentre quello sbianca gli fai pure (e in pisano!!!) " Tranquillo casomai si chiama i pompieri ahahah".
Ma che ridi sta prendendo foco i tavolo!
Ma tutto viene spiegato da questa prima fotografia che doveva essere la seconda ma ha deciso che era così punto), in cui si vede l'entrata del pargheggio....

No, ma dai....

 
Ora, non per dire, tutti dicono che questa cosa fiorentini/pisani o livornesi/pisani sia esagerata e soprattutto stanca memoria di antico retaggio.....ma daiiiiii, ma ti sembrano normali?! Ho un'idea! Facciamo una colletta e compriamogli il pandino! Yeeeeee






 

giovedì 19 luglio 2012

Rollè di gatto

Prendete un gatto sui sei kg circa
Una rete di circa un metro per un metro, che si arrotoli bene
Curiosità felina qb
Croccantini a piacere.

Preparazione.
Mettere la rete alla terrazza, di modo che i gatti non si ritrovino a imitare i piccioni.
Lasciare il rimanente in camera, mentre si fa il lavoro e arrendersi all'inevitabile.
Finire con calma il lavoro e osservare.
Il gatto annuserà la rete per controllare se sia cibo.
Constatato che non lo è, rimarrà deluso, ma cercherà di capirne la natura.
Lo toccherà per vedere se è vivo.
Poi noterà che è rotondo (cosa fondamentale) e cavo (altra cosa fondamentale).
Ciò desterà immediatamente il suo interesse, ma fingerà distacco guardandosi intorno con malcelata noncuranza.
Si leccherà distrattamente una zampa. Poi si muoverà.
In tutto ciò il gatto impiegherà forse a stento due minuti prima di cedere al primordiale istinto di infilarsi in una situazione dalla quale non potrà uscire senza il padrone per l'eccessiva fatica (nel mio è proprio sola e pura pigrizia) o perchè particolarmente portato alla commedia.
Lasciar candire per circa mezz'ora e il vostro rollè è pronto.
Servite con croccantini.

Solitudine e abbandono

Ho sempre trovato nella solitudine qualcosa di confortante.
Sappiamo tutti che l'essere umano è un animale sociale, portato a cercare la compagnia di altre persone ed interagire con altri esseri viventi.
Io tendo ad interagire con i miei gatti. Spesso fino allo sfinimento.
Il loro.
Abbiamo intorno parenti, amici, colleghi di lavoro. Il nostro partner.
Ma a volte cerchiamo un po' di solitudine, un po' di silenzio. Animale sociale, sì, ma a volte il sociale stressa, specie in una realtà in cui non stiamo mai soli. Mai.
A volte piacerebbe poter pensare da soli. Perchè ormai è tale l'abitudine ad essere insieme agli altri che spesso ci sentiamo comunque in due; il che, in molti casi, dopo un po' porta ad un'insana dicotomia, ma sorvoliamo....
Quando ti senti veramente solo?! Di notte.
Eh, ma sei fissata!
Eh, lo so, sono fissata, ma quando hai passato tanto tempo al pc, specie da ragazza, specie la notte quando avevi sonno 0 e volevi chiacchierare con i tuoi amici, ti sembra quasi che la notte sia l'unico momento in cui il mondo è tuo.
E ad ogni modo io le mie notti insonni non le ho passate sempre al pc. Anzi, a me piaceva stare sveglia in camera e leggere tipo fin verso le sei del mattino (con la luce se ne vanno i mostri si sa)  oppure mettermi in cucina sulla MIA sedia (in ogni casa ognuno ha la sua propria sedia e un suo proprio posto e ogni mio amico saprebbe dirvi quale era il mio) e guardare un film, bevendo caffè...che si sa, per dormire è l'ideale.
Ma che ci vuoi fare, lo sapete, in casa mia......
Ad una certa ora si alzava mio babbo. Andava a lavoro. Più o meno l'ora era sempre quella.
A quell'ora partiva il rito.
La sveglia suonava, sentivo mio babbo alzarsi e andare in bagno e quindi mettevo su il caffè.
Lui arrivava, mi guardava " sei ancora sveglia?"....domanda assurda lo so, ma faceva parte del rito.
"ti ho fatto il caffè"
"grazie topina"
Beveva il caffè si andava a vestire. Prima di uscire mi prendeva il viso in una mano e mi diceva "ti voglio bene, dormi" e io gli dicevo "stai attento" "sì".
Il rito era finito.
Ecco. La cosa incredibile è che io, con mio padre mi sentivo talmente libera da sentirmi sola.
Sono stata sempre talmente a mio agio in sua presenza, talmente trasparente, che quando la notte era mia, era mia, e lo era anche con lui.
Mio padre era talmente "con" me, da essere anche lui parte della mia solitudine e credo non ci sia cosa più bella al mondo.
Vi confesso di non essermi mai più sentita così da quando se ne è andato. Mai più. Se qualcun altro è nella stanza, mi sento in due. Non c'è un momento in cui sono così libera da non percepire un'altra presenza.
Che strano vero?! Anche la presenza più piacevole, nel profondo, ci mette abbastanza a disagio da accorgerci che c'è e costringerci a relazionarci con essa. Se non a parole, quanto meno con i gesti, il comportamento "naturale" che abbiamo nel rispettare spazi invisibili ma presenti.
Pr questo la solitudine è così piacevole per me.
E' che io con la Marta sto benone.
Non mi prendono le paturnie, non mi sale l'angoscia, non sento il mio eco.
Perchè sono arrivata a conoscermi bene. A sopportarmi (e ce ne vuole, eh!).
Ad accettarmi.
Mica siamo come ci vorremmo eh?!
Non penserete mica che sia così?! Nononono.
Ma sarete sempre voi. Sarete il meglio, continuerete a tendere verso ciò che desiderate. E quando ci arriverete...beh, desidererete altro.
Ma non dovete pensare che accadrà per insoddisfazione, no. Sarà piuttosto un non bastarvi.
Direte: bene, sono arrivato dove volevo. E' stata una faticaccia, ma ne è valsa la pena!
Ti guardi intorno, in questo splendido mondo e ti viene spontaneo " ora cosa facciamo?!"
Si va avanti.
Perchè andare avanti è importante! E la solitudine solitamente mi porta a questo.
E' il momento in cui, scevra dal continuo ronzìo del mondo, riunisco le idee, faccio il punto, mi ascolto, e alla fine, fra un botta e risposta a volte anche stizzito, arrivo a qualche conclusione.
Oppure mi metto a scrivere. A disegnare.
La solitudine è altamente produttiva. Nessuno ti ascolta come ti ascolta te stessa. Parlate la stessa lingua, ma, soprattutto, in fondo a quella parte profonda dove nessuno di noi ha accesso (eccheppalle) ci sono le risposte.
Ora voglio dire qualcosa "Risposte: ma tirarvela meno eh? Eh? Che c'è gente lavora una vita per arrivare da voi, mentre potreste anche alzarvi e venirci incontro no?!"
Scusate ma a volte quando ci vuole ci vuole. Queste risposte si devono mettere in testa di non essere più degli altri...
Sì, sto divagando. Sai, la solitudine... :)
Ma non c'è solo l'amica solitudine.
Alla solitudine, all'improvviso, subdolo e malevolo, si insinua l'abbandono.
Ecco, l'abbandono non mi piace.
Per quanto anche il senso di abbandono abbia un suo perchè, un suo diritto di essere e anche, a volte, un risvolto positivo....ecco, io non è che ci vada volentieri a braccetto.
Il senso di abbandono è guidato dai ricordi che nascondiamo in una valigetta, ben riposta in un cassetto, ben celato in un armadio.
La mia valigetta io la immagino di quella stoffa un po' grezza, con gli angoli di pelle chiara e particolarmente rigida.
Me la immagino così perchè ne avevo una, quando ero bambina. Era la mia valigia da viaggio.
Ora non mi ci entrerebbe nemmeno il pigiama; ma, si sa, i bambini fino ad una certa età non hanno dimensione.
Cosa c'è nella valigetta?!
Foto. Discorsi, parole e voci. Perchè le voci sono importanti. Sono le prime ad arrugginirsi.
L'abbandono è di due tipi.
Quello fatto per scelta e quello fatto perchè non si ha nessuna scelta.
Il secondo è doloroso perchè intessuto della rabbia di non avere potuto fare niente e del senso di impotenza che ne deriva.
Il primo è intessuto della rabbia causata da un gesto di cattiveria, fatto con estrema leggerezza, come quando, con un gesto della mano, si allontana un'idea fastidiosa.
" Vorrei tre etti di prosciutto, grazie. Ah, sì, anche cancellare un'amicizia. Ma mi raccomando, fini le fettine eh?!"
Ecco qualcosa del genere.
Io il primo abbandono, lo scelto, non lo gestisco bene. Lo ammetto.
Perchè il pensiero che una persona con cui hai passato quasi metà della tua vita (metà!!!!) sia una scheggia impazzita che un giorno sparisce nel nulla e non lascia nemmeno la scia della sua voce....beh non solo mi da i brividi...ma mi fa soffrire da matti. Perchè all'inizio vuoi capire. Poi di capire non te ne importa più una mazza. Poi ti arrabbi. Poi arriva la botta.
L'amico Abbandono.
Cavolo c'è un vuoto. Quella si è portata via un pezzo della mia vita! Una particella della mia anima!
Oh!!! Ma non scherziamo. Non si fa così. Ma io sto male!
Ecco questo è l'abbandono scelto. E io non lo gestisco perchè penso che sia quello delle persone che hai sbagliato.
Sì, avete letto correttamente. Non sono sbagliate loro. Le hai sbagliate tu. Le hai credute quello che volevi crederle. O che ti volevano far credere, è uguale. E' anche colpa tua. Sei una pirla.
Sì, va bene....però mi girano lo stesso!!! ( e notare che non ho scritto cosa, tanto lo sapete tutti).
L'Abbandono perchè non si ha scelta...ecco, quello lo gestisco.
Fa più male, ma lo gestisco.
Perchè i ricordi che porta, sono dolci. Non hanno cattiveria, o rabbia. No. Sono carichi di sorrisi. Agrodolci, se vogliamo essere precisi, colmi di una mestizia da cui non possono prescindere.
Sono i ricordi di chi per te era il tuo mondo. O avrebbe potuto esserne una parte.
Io sono stata "abbandonata" da due persone molto importanti.
E vi assicuro che è strano, perchè quando mi mancano sorrido. E quando sorrido piango.
Ma piango felice....
OOOOK, no, non è dicotomìa! Abbiate un po' di sensibilità anche voi!
Va a capirla certa gente......
Sah, sarà che inizio ad essere stanca :)
Ad ogni modo, per intendersi, io darei oro per poter preparare nuovamente il caffè alle tre di notte e tornare ad avere un rito.
E darei oro per sentirmi svegliare al grido di "Maaartiiis"(sì perchè era Martis e Lauris, così) dalla donna più intransigente e più forte del mondo, ma che ti faceva sentire amata.
Mi piacerebbe davvero ascoltare discussioni intorno al tavolo e litigi per i condimenti.
Mi piacerebbe tanto ricevere una telefonata l'ultimo dell'anno. Ed era sempre la prima signori.
E questo è il senso dell'abbandono di chi non ha scelta.
Lo vorresti solo perchè lo hai avuto. E quando ci pensi è un po' come averlo di nuovo....
E piangi ma sei contenta perchè ora, in questo momento, io mi alzerò.
Mi girerò verso la cucina.
E, anche se non sono le tre, farò il caffè.
Mi metterò a sedere guardando fuori dalla finestra e dirò:
Ti voglio bene.
E mi sentirò sola e completa.

mercoledì 11 luglio 2012

Spazzatura

Napoli?! No, Firenze Via di Mezzo. Pieno centro. Una gioia per gli occhi e un omaggio olfattivo al romanzo "profumo"

martedì 10 luglio 2012

Il Club degli Scribacchini

Un tempo gli scrittori mediocri venivano apostrofati come scribacchini.
Io non mi sento un granchè scribacchina. Nemmeno arrivo ad essere una scrittrice mediocre!
Mi sento un' aggeggia (termine fiorentino per cosa di cui non si ha definizione precisa, usato in genere affettuosamente dalle nonne....o così spero, altrimenti vuol dire che mia nonna mi ha preso per i fondelli per anni).
Un'aggeggia scribana.
Mi piace scrivere, mi è sempre piaciuto e, naturalmente, non ho mai saputo farlo :)
Leggevo tempo fa un saggio editoriale su come, in un tempo di blog, tutti si sentano grandi scrittori. I blogger credono di comunicare qualcosa attraverso frasi prive di senso, mancanti di qualsiasi sintassi e grammaticalmente scorrette.
Mmm.
Madonnaaa sta moscaaaa che pall...ehm...scusate....torno subito... Morta.
Torniamo a noi.
(Giusto esempio di mancanza di senso di cui sopra)
Dunque, in questo editoriale, si sosteneva che ogni blogger spera che qualcuno, leggendo il suo lavoro, lo trovi talmente interessante ed innovativo da meritare l'opportunità di diventare Scrittore.
Lo Scrittore. Con la "s" maiuscola.
Il blogger è uno scrittore tentato, che spera, attraverso uno sconclusionato stile, copiato da vari scritttori e quindi privo di personalità, di passare a scrittore Diventato.
Mah.
Non so se sia vero.
Per prima cosa, anche fosse, non vedo perchè stroncare i sogni delle persone al solo scopo di dimostrare quanto ce ne intendiamo di scrittura e scrittori.
Secondo, ovvio che ognuno di noi finisca per imitare, non volendolo, lo stile dei suoi scrittori preferiti. Poichè sono più di uno, è comprensibile che a volte la cosa risulti un po' confusa. Però è anche vero che resta quello il modo in cui quella persona scrive. E' il suo, che ci deve fa'?!
Piacevole o meno, è il suo scrivere.
Io ho sempre letto per piacere con immenso piacere. Ne ho già non-scritto (sono una scribacchina, giusto, mica una scrittrice)  in un post precedente.
E' naturale che il sogno di ogni vero lettore sia poter essere letto. Sebbene non nel senso del mobile, naturalmente.
Ma ogni lettore sa quanto questo sia improbabile. Apparte quelli che ci credono talmente tanto da diventarlo.
Ci sono quelli che vorrebbero, ma non osano.
Ci sono quelli che osano, ma sarebbe meglio non lo facessero e che spesso vengono pubblicati perchè non sapendo scrivere sono inventori di un nuovo genere.
Ecco, vedete come anche noi possiamo essere ottimi critici?!
Basta un po' di pane e veleno a colazione, due gocce di soffiata di gatto e tre etti di erinni. Frullare tutto...et voilà.
Scusate. Stamani ho messo quattro etti di erinni, ho esagerato.
( Vorrei qui specificare che questi "critici" di cui parlo sono, sì, la maggioranza, ma perdonateli, poichè non sanno ciò che dicono. Esistono anche i veri critici. Più rari in natura ed in via di estinzione! Difendiamo i veri critici! Scusate dovevo dirlo)
Poi ci sono gli scrittori e quelli sono veramente persone con una marcia in più.
Avevano talmente l'urgenza di condividere da diventare da lettore a letto.
Sono persone che hanno qualcosa da dare sapendolo dare. Hanno qualcosa da regalare al mondo. E chiunque li incontri lo sente, lo avverte, vuole aiutare. Condividerlo per interposta persona. Pubblicarlo.
Facendoci, e perchè no, anche del guadagno.
Perchè, voi non mangiate? E loro pure. Tutto il pane viene da un forno.
Poi ci sono quelli come me.
Che ho riscontrato essere la maggior parte dei blogger.
Tiè. E senza parentesi.
I catartici(più figo di scribacchini neh?!).
Io non scrivo perchè penso di saperlo fare.
Non ho la stoffa della scrittrice. Ho la stoffa della lettrice e mi piace esserlo.
Ma ho bisogno di scrivere. Ho bisogno di condividermi con altri.
Scrivere mi aiuta a respirare meglio, alleggerisce le mie fatiche. Mi fa sorridere e quando mi leggo mi diverto, perchè scrivo quello che sono o mi succede e me lo rivivo vividamente.
E allora?!
Chi mi legge?!
Persone che conosco. Alcune delle quali condividono questi ricordi e mi riconoscono nei miei post.
Non è che aspiro ad avere un milione di followers. Che poi followano a caso, leggendo l'inizio di ogni post e poi fanno zapping sugli altri.
Mi bastano le persone a cui voglio bene e se mi legge qualche curioso di passaggio, al massimo può farsi quattro risate o decidere che ha perso un minuto della sua vita leggendo cazzate.
Tutto questo questionare su cosa voglia o sia un blogger, su cosa dovrebbe non fare, su quanto siano presuntuosi...io non lo capisco.
In fondo sono persone a cui piace scrivere e lo fanno. Perchè non è più una cosa da club ristretto e segreto.
Perchè il mondo ha dato loro uno spazio in cui scrivere, raccontare, inventare, essere come gli pare, dire quello che pensano o che vorrebbero poter pensare.
Che male fanno?!
Che cosa tolgono agli altri?! Niente.
Voi direte: spazio.
Ma mentre lo dite sapete che non è vero. Respirano nelle loro menti senza impedire di respirare ad altri.
Costringono qualcuno a leggerli?!
Non mi risulta.
Si propongono. Perchè no. A qualcuno vorranno pur dire qualcosa.
Da quando è reato dire quello che pens....ah. Già. Scusate, che domande faccio....
E poi sì, ci saranno anche quelli che credono nella Grande Opportunità.
E perchè giudicarli?! Sperano nella possibilità di realizzare un loro sogno!
E poi ci saranno quelli che useranno la scrittura come strumento di odio.
Ma non lo facevano anche prima, sebbene in maniera diversa?!
E quelli che scrivono perchè hanno voglia di scrivere. A volte anche cose prive di senso, di sintassi e di una grammatica che anche solo si avvicina a tale definizione.
E allora?!
Che disturbo vi danno?!
Ci sono così tante cose vergognose e che davvero meriterebbero un po' di sano veleno e di sana critica intorno a noi.
I blogger sono solo sognatori, o incubatori, a seconda.
E hanno diritto a esserlo, anche quando sono illeggibili. Anche quando dicono cose prive di senso. quando ti fanno alzare gli occhi al cielo e ti fanno dire " no, dai, ma che è?!"
Perchè anche i vari editoriali spesso ci fanno dire "no, dai, ma che è".
Eppure continuano a scrivere. Eh.
Quindi io vi dico:
tasti in mano e monitor caldo
AVANTI SCRIBACCHINI!!!!!



Notti in bianco

Ho sempre pensato che le notti passate in bianco siano le poche notti non passate da soli.
Nelle notti che passiamo in bianco veniamo accompagnati da noi stessi, un doppio maligno e sarcastico, a cui piace suggerirci le cose più strane, i pensieri più bizzarri e magari versarci sudorini freddi sulla schiena.
In realtà si opera una sorta di sdoppiamento, durante il quale la metà razionale cerca di imbavagliare quella strettamente emozionale, che saltella, ride e si guarda intorno entusiasta e curiosa, per vedere dove e cosa può diventare o inventare! E quella povera parte razionale che alza gli occhi al cielo e la segue dicendo "shhhh", "stai ferma, non toccare…" e così via.
E mentre la parte razionale pensa come mai sia ancora sveglia a quell'ora, sarà qualcosa che ho mangiato, sarà il tal pensiero, ma ci sarà della frutta in frigo.....quella emozionale continua ad emettere gridolini di gioia al pensiero dei dvd che uno può vedere mentre cerca di addormentarsi ( seee come se non sapesse che quando inizio a guardare un film DEVO vedere la fine) al gelato che è in frigo ( sì, ma che vuoi che sia, tanto fai ginnastica) Eeennò però, così non dai fiato, io, Razionale, ti comand...ed è in quel momento che da qualche parte all'interno della casa senti chiamare sottovoce "marta". Talmente veloce ma talmente chiaro....sudorin sudorin...
Silenzio di gelo improvviso. Orecchie tese al limite, cuore che batte che pare la batteria degli Metallica quando eri ragazza....muscolo marmoreo...
Silenzio
Emozionale: "senti, tutte le case sono stregate, una più una meno, questa lo è di scuro, dammi retta..."
Razionale:" no, senti è stato qualcosa fuori e ti è sembrato il tuo nome perchè eri stanca"
Emozionale dice con noncuranza: " Bah, a me era sembrato di riconoscere la voce....a te no?!"
Blocco. Sudorino....e in effetti...la parte emozionale mica ha torto...pure a me quella voce diceva qualc....e smettila santiddio tutto attaccato, rimprovera Razionale!!!
Ma la smetti altrimenti mi suggestiono?!
E io quello volevo fare, sono mica qui così, mangiapane a ufo eh!!! Sono qui a lavorare come tutti,  capperi!
Va bene, va bene, non ti scaldare! E' che mi fai innervosire, sempre a doverti dire shhh o stai attenta urti i mobili o svegli Ello! Anche io faccio il mio lavoro!
Va bene.
Babbo diceva sempre che quando non si riesce a dormire si deve mangiare un pezzo di formaggio.
Sì, lo so, sembra la classica scusa per lo spuntino notturno. Invece funziona davvero.
E comunque ti da un'ottima scusa per spuntini notturni.
:)
Mi avvicino al frigo e resto lì a guardare il formaggio che non vedo per circa 5 minuti chiedendomi cosa volevo, come tutti gli esseri umani.
Poi me lo ricordo.
Smangiucchiamento di latticini ed, in quel preciso momento, qualcosa si muove in salotto.
Eccheppalleeee! Ma sto mangiando il formaggio! Se poi parte la tachicardia non lo digerisco!
Emozionale mi sussurra all'orecchio di stare in silenzio e immobile, almeno non mi vedranno...
Ma non mi vedranno chi?! Gli grida alterato Razionale.
Ooohhh, Razionale, calmino eh?! Stai nel tuo, prenditi un valium e lasciami lavorare.
Razionale mette il broncio, bofonchia dignitosamente e si gira di spalle. Braccia conserte, mento alzato.
Sìssì fai l'offeso, io ho da fare.
Potrebbero essere i gatti...ma i gatti, guarda! Emozionale finge sgomento. I gatti sono nell'ingresso, abbassati a pollo ( rende l'idea?) a fissare il salotto,, orecchie indietro a farfalla ( quanti animali dentro un animale...).
Sudorini freddi mi scivolano lungo la schiena...
Eeeehhh, Emozionale, di' un po', hai finito con i sudorini, che poi lo lavo io il pigiama mica te!!!
Ehm...scusa, abitudine.
Seee, seee occhei, ora andiamo a vedere.
Guardo i gatti e mi avvicino palpitante. Sono la Grande. Devo essere coraggiosa.
Allora, coraggiosamente, mi avvicino a Kila e sussurro " che vedi amore?!".
Kila mi guarda. Non dovresti andare prima tu?!
Oh, ma che modi sono?! Ci vedi tu al buio, dai una mano no?!
Mah....io avrei paura.
Ma no?!
Allora vado verso Conan che, come sempre, guarda in salotto ora un po' più sdraiato (mica posso stare così in eterno).
Mi guarda con saggezza "che venga la montagna a noi. Poi la schiaccio io tranquilli".
Occhei capito. Non contiamo sui gatti.
A quel punto mi nascondo dietro l'angolo del salotto, con Emozionale che, con il tono di un film del terrore sussurra " non entrare al buio".
Grazie, Emozionale, leggo S. King da quando ero ragazzina, il tuo suggerimento è fondamentale...
Fai come credi, io faccio solo il mio lavoro.
Occhi al cielo. Che palle però quando ci si mette.
Razionale si degna allora di intervenire. Guarda che in salotto ci sono duemila cose lasciate da Ello, compresi barattoloni di vernice, che se la scricchiolano in simpatia. Educatamente, di notte, per non disturbare.
Lo vedremo, no?!
Sudor....scusa li asciugo subito.
Mmmmmmmm
Apro la luce e balzo dentro felinamente!
AH!!!
I barattoli di vernici urlano di spavento. lasciando cadere i bicchieri di acqua ragia!
Ma sei PAZZA?! Ci hai spaventati a morte!
Divento rossa...scusate...credevo....è colpa di Emozionale!!! Ha detto che potevano esserci gli spiriti o i folletti o...o....
Mi guardano con gli occhietti socchiusi e saccenti.
Sei proprio incorreggibile, dice il Bianco....
Oh, bellino, chi è che compra l'acqua ragia, respect, va bene?! ma mi sento ancora troppo mortificata per dirlo.
Eh, però, dice il Rosso, cerca di capire, ci hai davvero spaventati a morte. Ma poi ancora dai retta a Emozionale?! Lo sai che fa gli sgherzi!!! Ci caschi ancora?!
Bah, che vuoi farci è ancora una bambina, sentenzia affettuosa Lillà.
Sospiro.
Vabbene chiedo venia. Nel mentre entrano guardinghi i gatti.
Bianco li apostrofa subito " Non pensate nemmeno lontanamente a salirci addosso, stiamo chiacchierando"
I gatti fanno una linguaccia stizzita e tornano mesti in camerina.
Bene, dico, buona notte, buona chiacchierata.
Notte cara, gorgheggia Lillà, vedi di dormire e non dare troppo peso a quel soggettone di Emozionale.
Occhei.
Guardo torva Emozionale che abbassa gli occhi imbarazzato.
Beh, dice, però potevano essere folletti...
Razionale lo guarda compiaciuto e serafico, come un maggiordomo inglese.
Ragazzi, ora basta, andiamo a letto che sennò domani sono un cencio.
Mangiamo un pezzettino di formaggio e poi andiamo.
( Eh, mica potevo non mangiarne un altro, quello prima ormai aveva perso ogni sua efficacia. Era passato troppo tempo, che diamine!).
Smangiucchia che ti smangiucchia, arrivo al letto, mi sdraio, mi copro i piedi (contro i mostri, naturalmente, mi avvicino furtivamente accanto ad Ello) e scivolo verso il sonno.
All'improvviso...
Non era uno scricchiolio in cucina quello?!
Battito a mille....sudorini freddi....
Ma vaff....