martedì 18 giugno 2013

e poi all'improvviso diventi un Domo kun

E' successo all'improvviso. Un momento prima ero una semplice mostrilla in cerca di se stessa*....un momento dopo...avevo scoperto quale mostrilla fossi davvero!
IO ero....un Domo!!
In realtà ancora non lo sapevo, ma il destino già una volta, quando avevo circa 22 anni, mi aveva fatto intravedere un futuro da Domo; ma allora ero giovane ed inesperta, non capivo. Forse non volevo capire.
A 22 anni vidi una foto e la trovai geniale, soprattutto per la frase che la accompagnava. La foto consisteva in un gattino che fuggiva da due mostri (allora in secondo piano non li avevo notati bene) e accompagnata dalla frase: "Every time you masturbate, God kills a kitten".
Lo trovai simpaticissimo, stampai la foto e la attaccai in camera.
Già allora ero una demente, perciò nessuno ci fece caso. Nemmeno io.
Questa foto ovviamente è conosciuta ormai da tantissimi se non da tutti quelli che bazzicano i vari social (e non social) network, perciò...cmq ve la mostro non si sa mai...


Siate onesti. E' geniale.
Qualche tempo fa, così, in uno dei miei raptus, durante i quali il mio lato oscuro prende il sopravvento, il ricordo di questa immagine prende forma e il mio LO (lato oscuro n.d.s.) si rende conto che oggi possiede lo strumento per rintracciare i mostrilli in secondo piano (ovviamente del gattino me ne batte il giusto, dato che ho due gattosauri rossi).
Cerca immagine Google, concentrazione, bacchetta magica, tiriamoci sulle maniche e...abracadabra!!!
I miei mostrilli sono Domo!!!
Ovvero mostrilli giapponesi che hanno anche una serie loro simpaticissima, che non fa ridere per un ca..o (lo so," per un" non si dice) a meno che tu non sia giapponese.
E sfocate nella mente arrivano i primi ricordi dell'infanzia...
Jeeg robot d'acciaio; Daitarn 3; ufo robot; capitan harlock e tanti altri magnifici cartoni....giapponesi!!!
Finalmente capisco...dopo tutti questi anni; anni in cui mi sono chiesta chi ero, da dove venivo, ma come cazzo ragionavo....ecco qui la risposta! Qui davanti a me!
Sono un pupazzo giapponese.
Avrei dovuto capirlo dai capelli viola, oppure a 18 anni dai capelli neri e dai vestiti un po' improbabili...dal fatto che mi comportassi come un pupazzo facendo faccine stupide...
Anche l'accostamenti di colori che ricordavano quelli del Didò avrebbe dovuto almeno suggerirmi qualcosa...ma si sa, prima di trovare se stessi se ne deve fare di strada..(e a tal proposito: magari non ti dico la macchina, ma una biciclettina, anche da bambini, me la potevi dare...ma, nooo, mori gonfio, come si dice a Firenze).
Insomma, come avrete capito, ho perso il filo. Torno su rileggo e arrivo. Un attimo, diamine! Ma che modi!
Ecco, dicevamo dunque, sono un pupazzo giapponese.
A questo punto, partendo da essere una predestinata a 22 anni, arrivo a 38, dove non sono SOLO un pupazzo giapponese! Sono un pupazzo giapponese che sa che tipo di pupazzo giapponese sia....come...sì, come quello...
Insomma sono un Domo fatto e finito.
Come lo so?!
Bene, il Domo ama le caramelle e i dolcetti. E uno.
E' completamente avulso dalla realtà. E due.
Ama vestirsi in modo assurdo e spesso incomprensibile.
Ha mille versioni di se stesso* e nessuna ha un senso.
Ha amici coloratissimi.
Esiste il Domosauro.
Direi che più lapalissiano di così...se non vi ha convinto il Domosauro non so cosa possa convincervi.
Insomma, in fondo perché non dovrei essere un Domo?!
Non mi sono mai presa sul serio e, a meno che non abbia tentato di cavare loro gli occhi (ed è successo) o spellarli vivi (anche questo), non mi hanno preso sul serio nemmeno gli altri. Il che spesso, credetemi, è un vantaggio.
In fondo la vita è già abbastanza seria, il mondo ha pretesa di essere serio. E purtroppo spesso succedono cose talmente tristi da rischiare di offuscare tutti i colori e tutti gli odori dolci e rassicuranti del tuo mondo.
E per quanto se ne possa dire, per quanto tu sappia che qualcosa di brutto accadrà, questo non lo rende mai meno doloroso.
Ma vi chiederete: cosa può entrarci questo discorso che rasenta il filosofico-depressivo?!
Ovvio!!!
Perché essere un pupazzo non è solo una condizione naturale! E' una vocazione!! Un inno di battaglia! Una minaccia al buio!!! Al Babau (due "u" le trovo un po' pretenziose).
Io mi vesto colorata, vi faccio sorridere, non importa se di cuore o di scherno, ma, ehi, gente! State sorridendo! Faccio i versi tipo "yeeee" e sorridete (beh qui di scherno senza dubbio), scappo dall'ambulanz.....no, cioè...giro in giro e sorrido a tutti (tranne quando li spello, ovvio, quello è il Domosauro).
Comunque faccio il Domo è voi sorridete, lo trovate buffo, simpatico o completamente deficiente.
NON importa, perché il sorriso è un virus annidato. Sorridete lì per lì,  scuotete la testa sempre sorridendo (che simpatica quella mentecatta) e poi andate avanti.
Ad un certo punto, il Domo kun che vi ho iniettato si attiva. Corre veloce fuori dalla colonna dietro cui si era nascosto (equipaggiato di una buona scorta di caramelle e dolcetti) vi assale alla sprovvista gridando : "yeeeee" ed eccovi che ridacchiate vostro malgrado.
Ripensate alla mentecatta che lo urla alzando le braccia in segno di vittoria, con l'espressione di un bambino di 5 anni ( oppure da pirla e non necessariamente in quest'ordine) e ghignate. Perché è vero, c'è il sorriso, ma è un sorriso sorridente, quindi state ridacchiando.
Come lo so?!
Ovvio. Vi spio. Che domande.
No, scherzo (?), semplicemente perché l'ho visto succedere e perché mi è successo.
La prima volta che ho visto un Domo ho pensato che era perfetto, che rappresentava in pieno la giocattolosità necessaria a combattere il mondo (per mondo intendo il mondo "uomo" ovviamente).
Alla fine ho scoperto che essere persone serie a volte non vuol necessariamente significare "essere persone serie", ma persone convinte, che cercano di essere il Domo di qualcuno, a partire dal proprio e che scoprono che anche essere un mostrillo ha un ruolo nel nostro mondo.
Un ruolo importantissimo!!! Far ridere e sorridere.
E non confondetemi con i clown, perché mi fanno paura e li trovo tristissimi!

Bene, ad ogni modo, volevo che vi ricordaste come sono, prima di prendermi troppo sul serio.
Insomma, facevo outing e annunciavo al mondo intero di essere stata un Domo per tanto tempo.
Bene adesso vi lascio, perché ho cose più serie da fare, come mordere la coda al gatto perché sta leccando il mio caffè.
A presto. Sorridete, mi raccomando, sennò divento trasparente....








*per i puristi sono andata nel sito dell'Accademia della Crusca, almeno non mi stressate più. Tu sai di chi sto parlando.
se stesso o sé stesso?
Secondo me è necessario andare oltre ad una cieca applicazione della regola per capire il problema. Lo scopo della regola che prescrive la grafia "se stesso" e "se medesimo" è la parsimonia di accenti grafici. Il risparmio sull'accento grafico è proprio dei monosillabi, ma ci sono eccezioni per ragioni diacritiche (tra il resto sarebbe interessante avere esempî di grafie diacritiche in altre lingue), come accade per "là" e "la". Quando "sé" è seguito da stesso o medesimo, il significato è tanto chiaro che una distinzione dalla congiunzione "se" non è più necessaria. Questa è la ragione della regola. Di contro si può obiettare che scrivere la stessa parola in due modi distinti può generare confusione e che un accento in più da scrivere non è poi gran fatica. Le migliori grammatiche consigliano pertanto la grafia non accentata (in conformità al principio del massimo risparmio), senza biasimare troppo chi si attarda ad accentare. 

lunedì 10 giugno 2013

Oddio, ho smesso di fumare!!!

Ecco. L'ho fatto. Lo giurai anni fa (sembra passata una vita), quando mia mamma si operò per la prima volta. 
2001, quanti anni avevo?!
26.
Ho smesso a 37. 
Per tempo, direte. Mah, ormai lo sapete, io ho tempi lunghi. Non è che posso fare le cose di fretta.
La realtà è che un giorno mi sono accorta che le sigarette non mi piacevano più. Che le fumavo e le spengevo ( spegnevo). E le riaccendevo. E riaccendevo. E così via, per la gioia del mio portafoglio.
L'odore delle sigarette mi faceva schifo e dovevo lavare i posacenere ogni tre per quattro.
Insomma un inferno.
Ma. 
Non riuscivo. Dipendevo dalla nicotina. E io odio dipendere da qualcosa. Da qualsiasi cosa.
Ma non sapevo come fare. Avevo il terrore di ingrassare. Direte "ma che cazzata". 
Quando toccherà a voi riderò sulle vostre cicce.
Ad ogni modo non ne potevo più.
Un giorno una signora che conosco mi propone di leggere il famoso "libro" che aiuta a smettere di fumare.
Io sorrido, e come ogni brava scettica e pentita non-fumatrice, rispondo "proverò".
Sottovaluto la tenacia della signora.
Il giorno dopo si presenta con il libro. Spiego che non so quando potrò leggerlo, quindi non mi sembra il caso....lei ovviamente risponde che lo posso leggere quando voglio, glielo renderò quando lo avrò letto.
Va bene, dico, in fondo al limite avrò letto un libro, giusto?!
E quindi mi dico: "Sai cosa?! Fine dell'anno e smetto".
Lo so, sembra la solita frase-scusa falsa come una banconota da 15€.
Ma a Gennaio prendo il libro e inizio a leggerlo. Non lo leggo tutto di un fiato. Lo leggo quando posso.
Fatto sta che, finito il libro, ho mezzo pacchetto di sigarette sul tavolo, guardo Ello e dico "quello è tuo".
Le prime due settimane in effetti sono state un po' pese, ma non era voglia di fumare.  Me ne rendo conto ora; era voglia di una sigaretta. Direte, ma non è la stessa cosa?!
No, puoi avere una sigaretta in mano, non accenderla, ma averla comunque. Il gesto, come si dice.
Ma Ello è stato un muro di cemento armato. 
Dopodiché fine. 
Niente voglia, niente rimpianti ma....
Ma. 
Inizio a sentire tutti gli odori e tutti i sapori, davvero.
Quindi, senza accorgertene, mangi. Mangiucchi. Praticamente assaggi anche i tavoli pur di sentire il sapore. Ovviamente senza esserne minimamente cosciente. Ma chi se ne frega.
Poi, questo spiegato in seguito dalla Dottora, ricrescono dei peluchi all'interno delle narici, che sono quelli che trattengono (per esempio) tutto ciò che può farti danno, anche se tu non te ne rendi conto.
Ma tu non li avevi, fumavi!
E quindi?!
Ecco, quindi io sono "raffreddata" da un anno e mezzo. Non è proprio raffreddore. Se sento un odore particolarmente forte, fosse un profumo, una saponetta ( davanti a LUSH sono quasi morta), se c'è tanta polvere...ecco, gli starnuti (o sternuti come dice la nonna) si sprecano.
Inizi a respirare e quindi inizialmente hai la tosse (non sarà così per tutti) ma non è vera tosse. Solo irritazione quando respiri schifezze a pieni polmoni.

A questo punto ricapitoliamo un po' 

Contro:
Ho preso un botto di chili (che sto perdendo, deo gratia)
Starnutisco di continuo
Non posso stare in posti con forti odori (buoni o cattivi che siano)
E ogni tanto mi raschia la gola. Ogni spesso diciamo.

Pro:
Sto al quarto piano senza ascensore. Prima al terzo piano morivo, ora annaspo e basta.
Cammino per andare ovunque, compreso dall'altra parte di Firenze. Non ho mai il fiatone. Mai.
Sapeste come è più buona la bistecca...purtroppo...
Ho soldi in più a fine mese.
Mangio meglio, perché ho bisogno di meno condimenti...e bevo come un cammello. 
Non chiedetemi perché, non lo so.

Diciamo la verità, contando che i chili si perdono non ci sono molti lati negativi.
Va bene, mi meriterebbe diventare azionista della Tempo, ma piano piano passerà.
In compenso almeno non sono diventata una scassapalle di fumatrice pentita. Sono pentita, ma lo sono adesso. Quindi non vedo perché debbano essere pentiti anche gli altri.
In casa mia gli amici fumano.
I posacenere camminano sul tavolo, materializzandosi davanti al mio pc per essere lavati, guardandomi con occhi languidi "ti prego, siamo allo stremo delle nostre forze!".
Gli accendini continuano a moltiplicarsi come sempre è stato (Ello fuma ancora).
E quando gli amici accendono la sigaretta, mi arriva sempre una rivelazione:
Oddio, ho smesso di fumare!!!

E sapete perché, oltre ai motivi sopra elencati, sono felicissima di aver smesso di fumare?!

Non sono più dipendente dalla nicotina!!!!!
Yeeeeeeee!!!!

Per Mamma: lo so, è un po' tardi, ma anche questa promessa è stata mantenuta.
Tanto amore.


Falsi onesti finti buoni

Li potete trovare ovunque. A volte anche a manciate. I falsi onesti, finti buoni.
Nel mio caso me le sono ritrovate all'interno di un posto che io ho sempre ritenuto la mia seconda casa e  per cui adesso avverto sgomento ogni qualvolta mi avvicino.
Ci tengo a precisare che questo luogo è stato il mio principale rifugio dopo la morte di mia madre. Per questo è così importante per me e per questa ragione è altrettanto importante per me riportarlo ad una dimensione di calore umano quale era. E sottolineo era.
I falsi onesti, i finti buoni.
Sono quelle persone che si mostrano pronte a combattere per migliorare le cose. Che si indignano quando le cose sono fatte scorrettamente.
Che parlano di legge e del giusto intervento delle varie forze che la rappresentano, dell'equità, dei diritti delle persone del rispetto degli altri dei valori che le cose rappresentano dell'essere tutti una grande famiglia e blablablablablayaddayaddayadda, che è in realtà quello che stanno dicendo.
Poi quando finalmente riesci, insieme a loro, ad avere la possibilità di cambiare qualcosa, di migliorare quello che era sbagliato, di rimediare alle scorrettezze fatte....ecco che...beh "io mi occupo di questo io di quello, le decisioni le prendo io e guai a chi mi contrasta, altrimenti è evidente che boicotta "e tutti questi sentiti e risentiti discorsi meschini, che inizialmente quasi non capti perché la tua mente rifiuta di credere a ciò che le tue orecchie trasmettono, ma attraverso i quali ti rendi conto quanto sei stata sciocca a cascarci.
A pensare che le persone siano sincere e indignate quanto sembrano.
Desiderose di migliorare le cose quanto sembrano. E se sai che alcune non lo sono, ma sono pronte ad aiutare, sai anche che, senza il primo passo da parte delle prime, niente sarà possibile realizzare.
E poi, naturalmente, allontaniamo o disinformiamo chi potrebbe non essere d'accordo. Chi potrebbe (Ommioddio!!!!) essere propositivo. Cercare qualcosa di nuovo. Rendere lustro a quel che di buono c'era nel vecchio. Lottare per rimediare e per evolvere. Andare avanti.
Eeehhh, ma ci sono gli "obiettivi primari". Quelli che "una volta risolti si passerà al resto".
Anzitutto dimostrare di essere in gamba sistemando magari la parte finanziaria, credendo che interessi a qualcuno per più di un tot di tempo, nel quale si giura e spergiura di averli risolti.
Credendo così di conquistare una fiducia che, loro malgrado, non viene assolutamente acquisita. Perché non è la parte economica che interessa ai molti frequentatori.
Non certo alle persone a cui interessa rendere calore al posto che sentono come una seconda casa, una seconda famiglia. Che ci credono. Che ci tengono. Che si fidano.
E allora allontaniamoli. False promesse fatte sia a chi viene allontanato, sia a chi crede che tu voglia realmente rendere a quel loro amato luogo il vecchio splendore.
Sì, perché queste persone, secondo voi, ascoltano la gente?! Le persone che si rivolgono loro nella speranza che qualcosa venga fatto?! ( io ero una di quelle che ci credeva).
E alla fine, dopo aver capito come stanno le cose, credono che continuino a rivolgersi a loro?! A dir loro quello che pensano?! No. Lo dicono a chi ascolta. A chi vuole davvero fare qualcosa.
Quelli con le mani legate, ma che non si arrendono nel cercare di sciogliere i nodi. Quelli che trattano come paria.
Mentre loro non capiscono cosa vogliano tutte queste persone.
Si chiedono :"ma che vogliono questi!? Non è abbastanza che abbiamo quasi (come mai sempre quasi?!)risolto tutti i problemi finanziari?! Ma che vogliono questi con le loro idee?! O non eravamo d'accordo che la linea doveva restare piatta?! Oddio, ma cosa vogliono questi con il discorso di tornare ad occuparsi del "sociale"? Chi se ne frega delle richieste di gruppi che si occupano di bambini e ragazzi affetti da patologie come la sindrome di Down o magari forme più  meno leggere di autismo?! Perché dovremmo star dietro a queste cose?! I conti! Quelli sono importanti! Macché sociale, ma chi se ne frega!"
Ma porca miseria! Voi, che andavate sbandierando in giro, nemmeno un anno fa, che chi era responsabile in quel momento, stava togliendo ogni significato a questo posto, lo stava rendendo una sorta di azienda privata, togliendole l'umanità che la avvolgeva, impedendo la libertà di parola a chi vi viveva praticamente tutto il tempo...Voi, che vi lamentavate di come eravate ed erano trattate le persone che venivano ad aiutare. Voi, che vi lamentavate dei soldi sprecati e di quelli tolti al sociale. Voi che scuotevate mestamente il capo dicendo che stavano "inaridendo un posto che era sempre stato una casa per tutti".
Voi.
Voi falsi onesti. Finti buoni.

Dopo aver fatto in maniera di lasciare che la gente non fosse sicura di essere benvoluta, anzi di sembrare magari troppo invadente, si è accusato di una "mancanza di partecipazione".......adesso io vi dico, dal profondo del cuore...
Ma che ci si prende per il culo o cosa?!
Ma che mondo vi siete fumati?!
Avete accuratamente creato un vostro "cerchio della fiducia" del cazzo, di cui facevano parte persone a cui non interessava una beneamata di quello che volevamo ricostruire, ma interessava particolarmente tutto ciò che alla fine presentasse il simbolo €.
Avete deliberatamente logorato chi stava intorno cercando di aiutare, facendoli arrendere. E continuate a cercare di sfinire chi non si è ancora arreso.
Al momento di dover scegliere qualcuno che aiutasse come "esterno" al vostro "cdf", avete scelto di vostra iniziativa, decidendo di non dirlo a nessuno, per poi presentarlo come "dato di fatto al consiglio.

Il dato di fatto è che tutti avremmo approvato quella loro scelta. Solo che hanno preferito "non rischiare", che con la democrazia non si sa mai....tante le volte avessero idee personali.
Avete fatto scelte senza consultare nessuno se non voi stessi, di cui mai avete dubitato.
C'erano persone che ci credevano. Che davvero ci avevano creduto. E avevano anche creduto in voi, piccoli ipocriti, che trattate la gente a stregua di servi e la nostra "casa" a stregua di proprietà privata.
Guai a chi si frappone fra voi e l'obiettivo! Guai chi, più deciso di voi, vi fa apparire meno competenti! Non siete capaci di imporvi se non con le persone che vengono lì per aiutare ed in cerca di un aiuto.
Con le persone con cui dovreste far rispettare le regole, i veti e le decisioni abbassate la testa e vi vestite di un vello, tanto perché non ci si confonda sulla vostra natura.

Ora che scrivo la parte finale di questo post, sono passati diversi mesi.
Non che le cose siano cambiate tantissimo, ma almeno le persone che mi hanno così deluso e profondamente disgustato si sono comportate in maniera tale da apparire inequivocabilmente per quello che realmente erano e, con estrema difficoltà, le persone che si erano fidate di loro, anche se in buonafede e nonostante la paura le avesse rese in qualche modo ottusamente influenzate da queste persone, si sono svegliate e la malia* è scomparsa.
Spero non troppo tardi, anche se temo il contrario.
Troppo tempo è passato. La paura e la diffidenza hanno radici profonde.
Sono stati convinti della malafede di chiunque, intorno a loro, criticasse le loro scelte. Veniva salvato chi, nonostante dicesse la sua, facesse la loro.
Difficile tornare indietro.
Naturalmente stiamo parlando della "vecchia guardia", quella che pensa che basti urlare e sbraitare la sua ormai stantia autorità perché tutti abbassino la testa e si inchinino ai regnanti di polvere.
Solo che non tutti si inchinano ai regnanti di polvere, le crepe si infittiscono, i regnanti si crepano, trovano mura che non si aspettavano e il conflitto esplode.
Io non so come andrà a finire. Io non ho nessuna intenzione di inchinarmi alla polvere.
E quindi?!

E quindi proverò a non inchinarmi alla polvere ed a scuotere via quella che è stata buttata sulle spalle delle nuove mura.

Fatemi gli auguri, perché sarà tosta!

Il vuoto

Il Vuoto