venerdì 12 ottobre 2012

Marchionne....ma che ti ripigli o cosa?!


Premessa

In questo post reagisco scherzosamente ( ma non troppo) a quello che Marchionne (il signor non se lo è guadagnato) ha detto della mia magnifica e amatissima Firenze. Non esprimerò deliberatamente il mio personale giudizio su quali saranno le ripercussioni a livello economico o politico di questo avvenimento. Mi limiterò a spiegare a Marchionne che in definitiva, come si suol dire: 
Fiorentini, razza dannata.


Come molti, saprete ormai che Marchionne ha definito la nostra meravigliosa Firenze una "povera piccola città".

In realtà era con Renzi che ce l'aveva (o NON ce l'aveva?!), ma il Marchionne ha ben pensato (e bene, perché gli ha fatto in fondo un favore alla O.Wilde) di mettere di mezzo la mia magnifica Firenze (ripetitiva, un po' campanilista...lo so...al cuor non si comanda).
Volendo parlare d'i' Renzi, i'nostro vecchio amico rottamatore, il Marchionne ha pensato bene di dargli il titolo di "Obama di noartri" e di definire la nostra una "piccola povera città".
Ecco....come dirlo senza offendere la spiccata sensibilità recentemente dimostrata.......'scorta nanni, o, coso lì, Marchionne! Ma ch'è mai possibile che con tutti i sordi che tu pigli, un tu sia stato 'n'grado d'iscrivetti a i cepu e fa un corso d'arte, ma anche d'art attack?!
No, che poi, mi'a pe fa' polemica....ma se questo l'è i'risurtato di tutti gli studi t'ha'fatto pe' arrivare fin lì, un si capisce come mai ti danno tutti que'soldi...però almeno in parte si spiega come mai tu giri co'i' golfino d'i' mi' poro nonno Piero. (il mi nonno un si chiamava così, ma tutti hanno un nonno Piero. E' d'uopo quando si raccontano pittoresche storie familiari in cui i nome d'i'nonno un rende la storia).
Ni caso 'n' si sia capito, non sto scrivendo in italiano.
Ci tenevo a sottolinearlo.
E in effetti sto cercando anche di scrivere il fiorentino, anche se a cercare di renderlo scritto fa uno strano effetto. In realtà, non lo sto nemmeno scrivendo esattamente come si pronuncia, perché mi sono resa conto, provando, che è....diverso...un po' meno..un po' più....* vabbè, comunque provo a farlo, italianizzandolo, perciò cercate di avere pietà e leggete con attenzione.

Allora, c'era un volta.....-Un re!-, diranno subito i miei piccoli lettori!**

No, un ciocco di legno duro com'i'marmo, che nemmeno alla cepu eran riusciti a promuoverlo, che l'unico c'avea rimbarzato prima di lui er'i'trota, che aveva fatto anda'n'depressione du professori e un mafioso.
E difatti alla fine giusto l'albanesi, pe' pietà, gni diedero la laurea in gingillometria pur ch'era padano e un li voleva. Ma siccome nemmen loro volevan lui....
Ora, siccome un'era passato nemmeno a'i 'cepu, questo pezzo di legno aveva pensato "che posso fare, che so 'gnorante 'ome le capre?!" e subito s'era risposto "devo trovà i'modo di fa più sordi, che magari se pago parecchio di più riesco a prendere una laurea sia in gingillometria che in astrofisica di stoca (stoca: questo probabilmente comprensibile a pochi, ma un posso tradurlo che fa brutto quasi come dire Marchionne senza fassi prima i segno della croce), che non è per niente semplice".

Ora, prima di continuare a deriderlo, vorrei soffermarmi su questo quasi commovente personaggio, che non è in cerca d'autore, poiché a chiunque sia stato chiesto ha risposto "non l'ho fatto io" e lui insiste che s'é fatto da solo e si rivendica....sicché....



"Sergio Marchionne (Chieti, 17 Giugno 1952) è un dirigente d'azienda italiano naturalizzato canadese.
Possiede la cittadinanza canadese, paese dove si è trasferito all'età di 14 anni, laureandosi e formandosi con diverse esperienze manageriali."

Ecco con tutto il massimo e reverenziale rispetto da parte mia....ma dove cazzo sei Wolverine, quando il mondo ha bisogno di te?! O un tu sei canadese d'i'Canada?! O un tu torni a casa pe' le feste comandate?!Ma dico, ma du'artigliate così di passaggio a gratis, no?! No!!! Lui era a fa'l'eroe de' du' mondi! E moi ci si becca i'Marchionne! Grazie, eh, caro....vabbè. Anche Wolverine sbaglia.

Anche se m'ha deluso la bistecca gli s'offre lo stesso che un si sa mai i'ghiottone (trad. italiana per Wolverine) se n'offendesse.
Andatevela a cerca'su wikipedia, i'ghiottone l'è'na brutta bestia che un ce la vorrei ave' come nemica.

Andando avanti

Da questa prima parte possiamo dedurne cosa?
Il poero Bimbo-Marchionne s'è trasferito ni periodo in cui in Italia si apprendono le cose a livello cosciente, fra la prima e l'ultima ora. La lingua, le scienze. L'ormoni, le parolacce. L'Arte.
Come poteva l'implume Marchionne sapere che esistevano arte e bellezza, se n'i' periodo in cui tutti la apprendono lui era a cerca' di confezionassi du artigli di fortuna?!
EH! Ma non è colpa sua! L'è ignorante perché l'era in aereo! Ma anche voi! Pietà l'è morta!
Qui noi la cultura la si respira nell'aria, la si prende n'i latte, quello l'era in aria a mangiassi du olivine condite colla salsa d'i'colore sbagliato! Eh, un'è colpa sua, porino, l'avevano portato via "un guarda' tutta quella bellezza, Sergino, che po'ti vengan' i complessi quando ti guard'allo specchio". E via su in aria e in Canada, dove credevano gli specchi un ci fossero e lo portavano in gita a vede'i laghi....
E poi, siamo onesti e caritatevoli, via, s'è laureato in....laureato in...laureato....?! Spettate vo a vede' in cosa perché lì l'è un po' vago....

"In Canada Sergio Marchionne si laurea in legge alla Osgoode Hall Law School of York University e consegue presso la University of Windsor un Master in Business Administration (MBA). Presso l'Università di Toronto completa invece i suoi primi studi universitari in filosofia. Esercita quindi come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile diplomato." 

Ecco, io adesso voglio aggiungere a questa incompleta biografia, che oltre a tutto ciò, ai lodevole impegno e ai mille lavori svolti....è doveroso ricordare che Marchionne ha fatto anche i' cameriere per qualche tempo da Gigi'i'troione, con ottimi risultati. Eh no, quel che è giusto è giusto!
Rendiamoci conto che questo è un uomo d'i'popolo. Difatti i'popolo lo prenderebbe volentieri....ma siccome la Fiat c'ha una mezza idea di come lo prenderemmo, un ce lo danno....ma questo signori un'è solo un uomo di'popolo perché ha lavorato n'i terziario!
E' uomo di popolo in quanto filosofo!  Ora un credo che Platone o chi per lui se la sentirebbe di toccallo nemmen co un bastoncino...però...la laurea c'è...almeno salutare lo devano salutare.... 
Filosofo dunque. Ma assecondiamo questa leggenda che gli s'è andata creando 'ntorno.
Da alcuni antichi scritti, si deduce che il Marchionne ( Helianthus tuberosus L. della famiglia Asteraceae,  Girasole del Canada, Topinambur***) appartiene alla corrente de'"Razziatori di'icche t'appartiene foss'anch'i cane." o la RIAFIC, che dillo tutto i nome l'era lungo e la gente s'addormentava prima dell'arrivo d'i caviale e un stava bene e faceva brutto.
La RIAFIC, quindi.
E' questa una corrente nata secoli fa, che trova nel razziare ai poveri per dare random a chi già ce n'ha che gli avanzano, una forma d' evoluzione spirituale. E spesso difatti accompagnano le loro discussioni filosofiche (leggi piani strategici) de'Razziatori con parecchio spirito. E pure d' annate eccellenti, si vocifera. 
Ma torniamo a noi. L'è laureato in legge. E difatti se non sbaglio anno scorso durante l'intervista, s'intravedeva didietro un quadro della Pimpa che gli consegnava una corona d'alloro di cioccolata. 
Ma un son sicura e un voglio togliere punt' alla Pimpa agli occhi de'bimbi.




Con i suoi 4.782.400 € di stipendio annuo è considerato il quinto manager italiano più pagato.

E la domanda torna a tormentarci "com'è possibile che un tu distingua una crosta d'i'mercato da i'Raffaello d'i Louvre?!" Fatti un corsino alla cepu ti dico, ti fa bene, tu fa' più bella figura.

Ma t'immagini: tu entri in casa di un amico pieno di spirito d'annata e caviale, tu vedi un Picasso e tu gli fai "Oh, Gino, ti s'è sciorta la tela a tenello su'i' camino".
O Marchionneeeeee!
Io capisco che t'eri giovane e implume. Io capisco che tu eri in aereo. Capisco che co icche ti pagano ci sono i neuroni passan la vita a bagno alle caiman e un ti ca**** quanto sei lungo....ma almeno colla lingua mettitici d'accordo! E santissimiddio! Tu sei a tubo diretto come le papere!
Ma che figura di merda (eh, merda lo dico perché va detto) t'ha fatto eh?!

Firenze una "piccola e povera città"


Macche s'è scemo?! Che t'hai bevuto l'acqua dell'Arno a'i' rubinetto?! Sei cascato da'i'seggiolone da piccino, t'ha battut'i'capo dappertutto perchè c'avevi l'equilibrio di un gabbiano monoala o cosa?!

Cosa?!
Allora:

Uno:

Piccino l'è i tu'cervello che per fare due più due e rendessi conto che se restavi a fa' i' cameriere t'eri risparmiato una figura di merda, e c'ha messo 24h per poi limitassi a fare marcia indietro. E i fiorentini l'avrebbero fatta volentieri anche loro. Su di te. Reiterate volte.

Due:

Piccino sei tu, omuncolo senza spessore, che ti permetti di mancare di rispetto ad una città che tant'ha dato al mondo e a cui il mondo tanto ha dato. Che ha dato i natali a geni e visionari che hanno fatto la storia. Firenze, che ha fatto da casa a quei geni e a quegli artisti che non ne avevano più una e che allo stesso modo li ha maltrattati, esiliati, per poi, come ogni amante capricciosa, amarli di nuovo e di nuovo, ed infine attraverso i suoi figli.
Questa città forse è piccola. Ma è talmente tanta e tale la sua  ricchezza che, a suo confronto, il tuo stipendio è quello che ti meriteresti ogni volta che lo percepisci:
1.10€, che un caffè s'offre volentieri a tutti.
Nessuno dice che Firenze è la città più grande. La più ricca. La più tecnologica, superfiga, megagalattica e coi brillantini. E' piccola?!
Ma chi se ne frega! Ma a noi, co'i'tu golfino ridicolo, che oltretutto ti fa un po' sudicio, che sembra tu c'abbia solo quello e che la sera s'accompagni da solo nell'armadio dopo avetti rimboccato le coperte, che tu ci rappresenti?!
A noi?! Ma che ce ne i***** d' icche tu pensi d'i Renzi, delle su scelte politiche, d'icche mangia a colazione se'cereali o i'latte co'i' nesquì (come diceva la mi nonna Angela, e si chiamava davvero così). Che ce n'importa se t'ha rubato l'ultimo gorfino ridicolo a sconto da H&M e tu ci se'rimasto male?!

A noi ce ne frega se tu OSI offendere la nostra città, la loro città, perché Firenze è di tutt'i mondo e invece te tu c'hai giusto quei due che ti reggano perché tu gli porti soldi sennò t'eri di già a fa' conferenze come Filosofo a giro pe' guadagna' ingiustamente una miseria dopo tutta 'na vita di sacrificio  e studio.

Ce ne frega se ti PERMETTI di mancare di rispetto all'essenza rappresentata in Firenze delle profondità umane; della capacità umana del creare, dimostrazione della presenza nell'uomo dell'alito divino.
Perché, caro il Marchionne, nessuno ti toglie quelle che sono le tue capacità, peccarita'd'iddio sia mai.
Ma colle tue capacità te t'hai fatto felici poche e solite persone, per un tempo relativo, e quando morirai saranno quelle persone e perchè no, i loro eredi, a godere d'i tu lavoro e nessuno, dopo un po', si ricorderà di te.

Di Firenze, della sua storia, i suoi artisti, la sua durezza verso quelli di fuori, la sua maternità nell'accogliere chiunque la sappia apprezzare.

Di Firenze, dei fiorentini duri come il marmo ma calorosi come il sole che vi risplende sopra; delle stradine anguste dove a volte si respira l'odore del passato (e a volte davvero lo si respira porca miseria).
Di Firenze, della goliardia, dei dipinti, delle sculture, delle strutture, della cultura, di ogni mattone, pietra, incisione, iscrizione, sbalzo, colore, tela, sorriso, pennellata, acroterio, bassorilievo, abside, capitello, cazzi e mazzi, bestemmia, scritto, poesia e prosa, guerre, intrighi, inganni e personaggi magici e favolosi, di quella sì caro i'mi Marchionne!! Di quella sì che si ricorderanno. Di Firenze.
Tu sei nient'altro che polvere. Come lo sono io. Come lo siamo tutti. Firenze è la scatola preziosa che contiene e protegge alcuni dei più grandi tesori dell'umanità. Lo spirito divino dell'uomo.
Io non voglio sapere se quando hai detto che siamo una città piccola e povera anche te tu c'avevi un po' di spirito d'i'vino ma....leggi qua:




[...] I visitatori possono entrare nella vita delle famiglie che ebbero il controllo del sistema bancario, cogliendo anche il persistente conflitto tra valori spirituali ed economici.Il mito del mecenate è strettamente legato a quello dei banchieri che finanziarono le imprese delle case regnanti, ed è proprio quella convergenza che favorì l’operare di alcuni dei più importanti artisti di tutti i tempi. Un viaggio alla radice del potere fiorentino in Europa, ma anche un’analisi di quei meccanismi economici che – mezzo millennio prima degli attuali mezzi di comunicazione – permisero ai fiorentini di dominare il mondo degli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento [....]


Ora, è naturale supporre che tu sappia da dove deriva, dove ha le sue radici l'attuale sistema bancario....certo, magari a'i'cepu non te lo dicono....ma come mi ha fatto notare qualcuno, possibile che una persona che ricopre il ruolo che tu ricopri sia un ignorante ed un caprone?! Certo che no. Non si sceglie una persona che sa fare il suo lavoro, ma sa fare solo quello. Si sceglie una persona con una certa cultura, che sappia esattamente di cosa parla quando ne parla e pienamente consapevole del mondo, di come era, di come è e, se sa fare il suo lavoro, di come probabilisticamente sarà.
Ed io credo che, aldilà del goliardico blog, con cui un po' abbiamo scherzato ed un po' ci siamo divertiti a prenderti per il ****, l'unica spiegazione alla tua infelice uscita sia questa:
Secondo me, sei un po' stronzo. E sottolineo che ho detto "secondo me", esprimendo quindi un punto di vista soggettivo, che non è affermazione, ma quasi domanda, sicuramente possibilità.
Ma tu questo lo sai. Perché sei laureato in legge. E poi....Marchionne. Prendila con filosofia

;) 
n.d.s.
*Omaggio ad "Amici Miei"
** Citazione: inizio di "Pinocchio" di Collodi
*** La Helianthus tuberosus L. esiste. E' davvero il girasole del Canada. Pensa icchè sono andata a scovare!
**** Parola di quattro lettere che, in termine gergale, indica il fondoschiena. Es: "bada che culo!" che si può intendere come un complimento, ma può voler dire anche " Che fortuna!"
Questo perché, avenne uno così...sai che fortuna! Ehm....






E ora....varie ed eventuali risposte da Firenze!!!! 
Queste foto sono state postate su Facebook, quindi non sono opera mia, ma mi sono decisamente "garbate".
Alcune sono solo goliardiche, una, sinceramente è volgare, ma vi garantisco che è altrettanto genuina come le altre, se non di più









Vorrei inoltre aggiungere che nel caso il Marchionne venisse a Firenze, si ricordi che non si è mai abbastanza ricchi per salvarsi da se stessi. Ci insegna la storia che quando si inciampa nel proprio ego, a volte si perde la testa (1789 docet).
Come si suol dire: "Sputate al re".


martedì 2 ottobre 2012

Idee piovose e colorate

Questa domenica pioveva.
No.
Questa domenica diluviava.
No.
Questa domenica c'era chi si divertiva a rovesciare interi container d'acqua sopra Firenze. 
Ecco, questo rende abbastanza l'idea. Il diluvio sapeva troppo di giraffe, pinguini e leocorni.
Eravamo orquindi costretti in casa. E voi sapete cosa succede quando io ed Ello siamo costretti in casa...
Maligni....
Ci vengono "le idee". Pericolosissimo!
Abbiamo questi attacchi di creatività che in genere si trasformano in film dell'orrore, in cui Ello cerca di dipingermi di giallo con un pennello, mentre io gli getto addosso un gatto ormai verde!
Ora, generalmente, queste "mattane" venivano a me, che, quantomeno, avevo il buonsenso e la carità cristiana di comunicare almeno quei due, tre giorni prima, per preparare psicologicamente il soggetto; voi capite.....
Invece Ello no!!! Ormai divorato dalla sacra fiamma della pseudo-arte pittorica, se ne esce con:
"Io dipingerei il mobilino che copre il contatore della luce".
La frase fluttua nel silenzio più assoluto. I gatti voltano come a rallentatore la testa verso Ello, con occhi di dimensioni impossibili.
Ello sorride.
La frase cade a mo' di piuma sul pavimento.
"Sì" -sospiro del gatto che probabilmente dormirà in assurde tonalità fosforescenti-" come?!"
MAI chiedere come.....segue filosofica discussione di ben ore due per decidere se dipingerlo psichedelico anni '60, con rami e crepe che fanno finta di uscire dal legno ( e per quello toccherà chiamare qualcuno) oppure....oppure.....
Ma sì! Space invaders!!! Ma come ho fatto a non pensarci prima! Bastava guardare il sale e il pepe!

Allego qui immagine esplicativa:



Dunque, questa la situazione:
Poiché il nostro agevole lettore della luce non è incassato, bensì in bella vista ed orrido, il precedente inquilino vi aveva apposto sopra, sicuramente per scongiurare incubi diurni, una triste scatola di legno, verniciata di bianco sporco.
Abbiamo in seguito appreso, grazie ad un famoso sgrassante, che era verniciata di bianco e basta.
Essa restava tuttavia inguardabile come il sole di mezzogiorno, perciò erano mesi che proponevamo di verniciarla di un colore meno agghiacciante. Di darle un po' di vita, via.
Così, in questo ormai nostro folle slancio creativo abbiamo deciso di dipingerci sopra gli space invaders.....o quantomeno di provarci.
Allora, prima di tutto avevamo bisogno di fare gli stampini! Eccheccavolo! Professional ogni tanto no?!
Fatti gli stampini io, misero essere senza fantasia, pensavo di usare il colore di fondo (un bel giallo sparato) e un altro colore per i mostrilli. 
NO! Sciagurata creatura!
Uno per colore...eh! Anche io, ma che triste e grigia figura sono!
E qui ho capito che il contagio, la contaminazione dovuta ala mia assidua vicinanza, aveva creato un mostro cromatico: Ello. 
Vabeh.
Allora abbiamo preso il comodissimo tavolino da campeggio abilmente rubato ai suoi genitori (né esso verrà ma reso) e vi abbiamo appoggiato il cadavere della scatola di legno.
Abbiamo poi tirato fuori tutti i nostri colori. Lì la scelta è stata davvero ardua....lo ammetto. Quindi abbiamo optato per:
Rosso fuoco
Verde slimer
Violetto chiaro (per protesta)
Celeste....non ti scordar di me (eh?eh? che esperta fioraia ragazzi!)
E' stata dura lo ammetto. Abbiamo usato una dozzina di pennelli. Volevamo essere precisi, ma storti.
Ed essere precisamente storti....ma ci è venuta abbastanza naturale, perciò....
La prima parte è stata compiuta nel pomeriggio, accompagnati da " Il castello errante di Howl".
Verso le nove, ormai esangui (l'arte consuma) abbiamo deciso di mangiare. Non mi ricordo nemmeno cosa, resti fra noi.
Poi abbiamo ripreso.
L'opera (ahahaha) andava portata a termine. Allora abbiamo scelto un classico.
I " Blues Brothers", che non ti abbandona mai.
Insomma alle una di notte, ignari persino dei nostri nomi, siamo riusciti a finirlo....o quasi....nel senso che vinta dal sonno devo rifare la scritta GAME OVER, perché "over" è scritto più piccolo di "game". Lo farò oggi. 
Però lo abbiamo appeso subito e ne siamo molto orgogliosi (probabilmente non è una meraviglia ma che ci importa?!).
In fondo perché andare in giro a cercare qualcosa, quando fuori vengono giù cascate d'acqua, in casa hai una cosa bruttissima, colori da legno ed una persona con idee fantastiche?!
Viva la pioggia!
Viva il legno e i colori!
Ma soprattutto....viva Ello! A patto che di queste idee non ne abbia troppe....
E se riesco a togliermi il gatto dai polsi, perché in questo momento lo ho proprio SOPRA i polsi, faccio la foto e la allego....
Maledetto ciccione! 
E ora....

FOTO!!!!




Beh, naturalmente il GAME OVER è nascosto...eheheheh. Appena pronto però verrà aggiunto a questa foto!

sabato 29 settembre 2012

Campovolo per l'Emilia.

Abbiamo sempre detto che la musica ha qualcosa di magico. Sembra una frase banale, buttata lì per fare da "frasona a effetto"...ma dentro di noi sappiamo che è banale perché reale.
Quando 150.000 anime fanno musica tutte insieme, il cielo respira, il cuore è uno solo che batte all'unisono, e la voce è una sola che canta con la potenza dei giganti che un tempo abitavano la terra....e questa è una frasona ad effetto, imparate carini ;)
Arrivare in realtà è stato un calvario. Doveva piovere o essere comunque fresco....difatti c'erano solo 27°.
In macchina si rosolava che era una bellezza e...maledizione! Avevo scordato il rosmarino.
Sapete, il rosmarino quando c'è da rosolare da quel nonsocché......
Ad ogni modo dopo 5 ore (una passeggiata di salute), arriviamo a Campovolo.
Beh...arriviamo in mezzo ad un oceano umano che ricopre Campovolo. E' buffissimo in realtà; gente che parla da sola, gente che parla dialetti tutti suoi (alieni, ci sono sempre ai concerti è risaputo), gente che fa la fila ai Cosiddetti Bagni.
I Cosiddetti Bagni, ci sono a tutti i concerti. Diffidate dei CB. A meno che non abbiate vent'anni e vi crediate immortali. Da quella fase ci passano tutti. Anche io (beh io sono immortale davvero...ma non tutti possono esserlo). Se avete vent'anni e se vi sentite immortali nessun CB può farvi paura. Potete sfidarli! Potete addirittura vincerli!
Ma comunque diffidate di un CB. Sono subdoli e maleodoranti.
Quindi iniziamo il cammino allontanandoci dal primo CB che incontriamo.
Seguiamo questa corrente umana, fermandoci di quando in quando a riposare fra gli anemoni.
Ci sono tre casette che hanno fatto l'orto dietro casa, davanti al quale ora passiamo tutti tranquilli dissertando sulle dimensioni delle foglie, di come gli devono essere venuti bene i cavoli, no, guarda quei pomodori, che concime userà?!
Tutti coltivatori improvvisati. Divertentissimo. Non capirò mai perché davanti ad un campo o quando andiamo a comprare piante e fiori, siamo all'improvviso tutti figli della terra, tutti vivaisti e contadini.
E poi compriamo le verdure al supermercato. Pirla.
Vabbé...
Arriviamo finalmente davanti al campo e vediamo un bar.
Il problema è che lo hanno visto tutti. Ma vi sarà un bagno. Dobbiamo combattere!
Ello, difatti, dice "ti aspetto fuori"
"Grazie, Leonida" rispondo io.
In realtà Ello sta facendo la cosa giusta. C'è una fila di donne delle più disparate età con un evidente giramento di coglioni (lo so che non si dice giramento...ma ogni tanto...), che aspettano pazientemente in fila martellando chi, non avendo mai studiato lo zen e l'arte del bagno ai concerti, cerca di saltarla.
Un ragazzo cerca di attraversare e viene assalito con dei "asih aihslcnndijd bello!"
Donne che parlano insieme. Incomprensibili.
Il poveretto perde colore e fa "dovrei prendere un ghiacciolo..."
E lì ovviamente cambia la disposizione mentale:  "poverino" "voleva prendere solo un ghiacciolo porino" passaparola materno "fatelo passare deve prendere il ghiacciolo" e tutte " certo che siamo un po' stronze" e ridiamo compiaciute.
Anche un po' orgogliose di essere stronze. Ad ogni modo la lezione l'ha imparata. Prima dichiari cosa vuoi e chi sei, poi, semmai, passi.
Uomo avvisato....
A quel punto sono quasi a metà del bar ed è passata una mezz'oretta. Gente che si chiede se qualcuno è uscito o se dobbiamo chiamare CSI; stronze (quindi tutte, me compresa) che fanno ipotesi fra le più inquietanti, evocando scene che spaziano da Profondo Rosso a qualsiasi titolo di film porno possa comprendere la parola "profondo".
Non avete idea delle volgarità che possano dire le donne. Quelle velate sono le peggio. C'è un linguaggio segreto che gli uomini ( ed è un bene per la loro sanità mentale) non capiscono. E poi a quel punto, quando siamo a  parlar male siamo tutte amiche. Momenti di solidarietà che finiscono quando una esce e ti guarda con imbarazzo perché, a suo tempo, ha detto esattamente ciò che noi abbiamo detto di lei.
Fantastico. Io invece me ne frego. Ormai conosco la dinamica delle file femminili in bagno da....anni (eh il numero bellini un ve lo dico)...quindi quando esco me ne vado tranquilla e ghignante.
Mentre ancora sono in fila, Ello compare alla mia sinistra e fa "caffè?!" e mi passa il macchiatino.
Ello è meraviglioso.
Ci guardano tutte un po' turbate cercando di capire se è mio marito o "lo stolker del caffè".
Poi dico grazie amore e ci giriamo tutte nuovamente a sparlare.
Leonida torna ad aspettarmi coraggiosamente fuori.
Ad ogni modo la verità è che Ello conosce i miei tempi di "contenimento" della collera. Sa quando sto per fare il botto e diventare verde e compare magicamente, facendo puff! alle mie spalle per placare la mia indole belligerosa.
Quale miglior modo se non il macchiatino?! Ora che non fumo più quale unico modo se non il macchiatino?!
Strage evitata.
Alla fine entro in bagno e trovo un CB piastrellato. Il cugino ricco. Ma le abitudini sono le stesse. Esco disgustata facendo gli auguri alla ragazzina dopo. A 14 anni non si dovrebbero vedere certe cose. Ma la madre la accompagna e mi ringrazia con un mesto cenno del capo. Lei SA.
Esco ed Ello è lì tutto sorridente.
Ci avviamo all'ingresso del concerto ed un volontario (che durante la serata scopriremo essere un burlone sotto il sole) ci dice che chi ha i biglietti stampati da internèt (perché lo dice proprio con tale accento) deve proseguire più avanti che glieli cambiano. Ooook
Meee! meee! andiamo tutti a cambiare il biglietto brucando lungo la strada.
Nel tragitto senti dire "biglietti in più compro" "biglietti vendo" "comprate biglietti"....ma vaffanculo, è un concerto di solidarietà, fai che non ce ne trovi uno a comprarlo, che almeno vi cardo ben bene tutti e due.
Nessuno si ferma. E se mai qualcuno si è fermato spero abbia passato il concerto dentro ad un aggressivissimo CB.
Arriviamo dentro, dopo che ci hanno detto gentilmente "ma no il biglietto è questo, va bene così". Caro il nostro burlone.....
Vediamo lo stand con le magliette....ci guardiamo e ridiamo.
"Dddai facciamo i ggiovaniggiovani?!" e ci compriamo le magliette. Perché siamo due cialtroni e ci stavamo divertendo come pochi.
C'è un monte di gente e fo "sì ma che mi levo la maglietta qui davanti a tutti?"
" E che te frega?!"
" E c'hai ragione" levo la malefica maglietta a maniche lunghe, mi infilo quella del concerto, vero cotone 100% che da' una belata e inizia subito a tenere calduccino.
Perché in effetti, mentre cala il sole cala anche la temperatura.
A quel punto sono tipo le sei e mezzo. Noi ci troviamo un posticino nel campo, che è enorme; difatti stiamo tutti spaparanzati, così ci attrezziamo per la cena.
Porca l'oca! Non abbiamo portato il plaid! Un asciugamano! Una coperta!
Alché mi ricordo che le magliette stavano in buste di plastica, che quindi possiamo agevolmente sederci su quelle. Ecco, vedete che a volte essere un po' "caso" aiuta?!
Quindi mangiamo i panini in una posizione realmente alternativa, roba che'maestri di yoga ci fanno una.
Però siamo contenti uguale e ci divertiamo.
Ad un certo punto cala del tutto il sole....e inizia il concerto.
E lì si ripone il problema della coperta! Ma..tadaaaaan! Ideona!
Dico ad Ello di andare a sentire se allo stand davanti gli avanza una scatola. Gli avanza! (pulita anche) e quindi noi la squartiamo, puliamo la pelle, la lavoriamo per cavarne un bel tappeto per il salotto.  Poi buttiamo via tutto, prendiamo la scatola, la apriamo e la buttiamo a "comelacadecade" sul prato. Ci accecciamo (sediamo) e mentre aspettiamo l'inizio del concerto ( eh! Perché ti fanno l'abbocco, vogliono vedere se sei pronta eh), chiacchieriamo e ci divertiamo guardando quelli intorno. E la cosa bellissima è che ci sono un monte di bambini! E addirittura un monte di nonni! E...e...ma quello non è Matusalemme forse?!
No, deve essere il nipote. Lui non lo conosco.
Insomma tutte le età. E' davvero bellissimo e coinvolgente.
A quel punto si oscura il palco e poi! FLASH!!! e lo Sugar Fornaciari inizia a cantare! Emozzzione!
Cuore a mille, un solo applauso che percorre tutto il campo.
Una sola voce che canta il canto.
Io vorrei raccontarvi tutto, dirvi tutte le canzoni, l'ordine in cui sono entrati, ma non posso. Posso dirvi i cantanti sì e le canzoni che hanno cantato, ma non posso trasmetterveli. Non riesco a descrivere la meraviglia, la sensazione, i sentimenti che permeavano il campo.
Non c'è stato un momento in cui ci siamo fermati, in cui nessuno cantava.
Beh, in realtà devo dirlo, in parte, in fondo dove eravamo noi, nel momento in cui cantava B. la gente faceva cose a caso, si faceva proprio i fatti suoi, chiacchierava, addirittura Ello ha detto " oh, c'è gente che tira fuori le carte!".
E noi.....ok......non so come dirlo....abbiamo parlato di politica!!!
B. non ci piace. Quando uno arriva a parlare di politica ad un concerto come questo....no...non ce la puoi fare.
Ma anche lui è passato e tutto è tornato dolce e fluido.
E comunque ci tengo a dire che, piacere o non piacere, è un gran musicista e lo ha dimostrato.
E abbiamo pianto. E riso. Ed è stato fantastico. Poi è entrato Piero a fare casino e lì è stato il delirio. Pensa tu un po'.
Delirio Pelù.
Troppo bello. Ha cantato canzoni che io (sigh) cantavo a 18 anni.....e le sapevano le bimbine di 12 accanto, coi genitori che cantavano a squarciagola. Ecco, lì volevo piangere, perché quando le bambine sanno le canzoni dei Nomadi, di Zucchero di Renato Zero e, sì, pure de Piero....ti senti riavere. Vaffanculo al Pulcino Pio di sto ca...maleonte! camaleonte...del pulcino...che...vabbè.
E' una soddisfazione. E poi Giorgia, Fiorella Mannoia che trasmette un'emozione incredibile. Jovanotti che entrava e usciva dal palco come una trottola impazzita. Elisa che ha toccato le corde dell'anima di tutti i presenti! Elisa: una donna che usa la voce per carezzarti l'anima, si dimentica di presentare l'artista successivo, rientra sul palco e fa "ho sbagliato faccio come spank...bonk" :)
Fantastico.
Giuliano che ha duettato random, entrava, usciva, poi ha ballato con Elisa, fusioni di voci meravigliose. Alla fine non si sapeva dove finiva una musicalità e ne iniziava un'altra. Non c'erano cantautori, né cantanti. Ad un certo momento è stato evidente che sul palco c'era solo la Musica. Uno cantava la canzone di un altro, ne cambiava il genere, cantavano insieme, ne cambiavano il colore. Aggiungeva sapori qui, davano pennellate di colore là....
Era la Musica, che, comunque e da chiunque venga fatta è sempre se stessa e mai lo è.
Ma è comunque una grande madre che ci avvolge tutti. E ieri sera era proprio così. Ci ha avvolto. Ed anche noi eravamo musica.
Un'unica musica collettiva. Anime fuse. E lo dimostra il fatto che Ello abbia cantato senza stonare.
Ello non sa cantare. Ma proprio.....stonare è un eufemismo.
Ma ieri sera è stato meraviglioso, perché ad un certo punto mi sono resa conto che non stonava. Perché non era lui a cantare. Eravamo noi a cantare. Tutti. Lui, io, l'oceano davanti. E' stato davvero emozionante.
Condivisione.
Una moltitudine di persone e anime diverse fra loro nei modi più disparati che in quel momento condividono il tutto con una gioia e un'energia primordiale, che di solito sparisce in molti dei nostri piccoli mondi che chiamiamo "la mia vita".
L'unico momento di "silenzio", ma io credo sia più appropriato definire raccoglimento, è stato quando in omaggio a Dalla, al nostro Lucio, Fiorella Mannoia e Giuliano hanno cantato "Anna e Marco".
Alla fine altro momento di emozione estremo quando tutti hanno presentato omaggio a Bertoli cantando "A muso duro" a conclusione del concerto. anche questa canzone un omaggio ad una vita.
E ieri sera c'era La Vita. La voglia di vivere, di costruire, di aiutare.
Se ieri sera la terra ha tremato, eravamo noi, era la vita che batteva i piedi urlando "MAI PIU'" insieme a noi, insieme a quelle persone meravigliose sul palco a gridarlo con noi.
Perché oltre la musica, oltre i nomi della musica, io sul palco ho visto persone meravigliose, persone che hanno dimostrato che noi siamo anche questo.
Noi siamo la vita, la voglia di combattere, il non abbandonare nessuno, il fare qualcosa, qualsiasi cosa possa aiutare, ognuno nel suo piccolo, forse, ma chi valuta il piccolo di ognuno di noi?!
Io ieri sera ho visto gente salire sui temuti CB, sfidando un sorte quando meno orribile. Un tipo sul tetto di una roulotte, bambini, genitori, grandi ( e così facciamo tutti contenti) cantare, ballare, ridere, sorridere e vivere tutti insieme, contemporaneamente, come un solo organismo, con un solo respiro.
Guardate è stato meraviglioso e indescrivibile! Davvero.
Avrei altri mille aneddoti da raccontarvi. Le cose assurde che sempre capitano quando si è a giro.
Solo che ora che ne scrivo, risento solo quello che ho sentito ieri sera e l'unica cosa che riesco a scrivere è che ala fine, noi, siamo davvero il cuore. Noi. Non quelli che siedono in alto, riempiendosi la bocca di faremo diremo vedremo aiuteremo.
Quelli sono i famosi pupazzi di carne di cui abbiamo altre volte parlato.
E siamo così spaventati da non ricordarci che basta urlar loro in faccia e si sgretoleranno davanti ai nostri occhi.
Noi siamo la realtà. Loro sono un incubo dal quale non riusciamo a uscire, come talvolta succede con gli incubi: sei sveglio ma ancora invischiato nel sogno.
Ma loro non hanno corpo.
Nessuno di loro ne ha.
E allora urliamoli contro, no?!
Avevamo già iniziato, ma forse non hanno ben capito.
Allora ieri sera abbiamo iniziato ad urlare ancora più forte.
Ieri sera la terra l'abbiamo fatta tremare noi. Sotto di loro. Sono loro a dovere cadere.
Vergogna, signori Pupazzi di Carne.



POCHE FOTO PER TUTTI!!!!
c'avevamo un cellulare e mezzo, perchè il mio era morente 







Allora la prima foto fa "vedere" (parolona, ma è per rendere l'idea) la folla dietro a noi, la seconda quella davanti e la distanza del palco, la terza un pazzo scatenato che ci è piaciuto moltissimo e la quarta io ed Ello felicissimi ma distrutti dalla giornata :D
Epperò nel ritorno du'paste all'autogrill ce le siamo mangiate e domenica abbiamo dormito tutto il giorno all day long! Ogni tanto un fine settimana in memoria dei vecchi tempi ci sta tutto!
Con la consapevolezza di aver fatto anche una cosa giusta :D

giovedì 23 agosto 2012

Trieste che passione

E' stato amore a prima vista. Sì perché come ti appare, Trieste, ti rendi conto di star trattenendo il fiato!
A noi Trieste è comparsa nell'esplosione del blu del mare, che non ti aspetti perché...fino a due minuti prima non c'era! E poi BAM! Il mare...blu...improvviso e luminoso. Ma soprattutto vivo.
Un attimo ti stai chiedendo quando mai arriverai a Trieste e l'attimo dopo ti sbanda il cuore.
Io ammetto di aver trattenuto il fiato e sono sicura, strasicura, di aver sorriso, ma soprattutto di non riuscire a smettere d sorridere, perché, che lo si ammetta o meno, davanti al mare siamo tutti bambini ed è una sensazione che ci riempie di stupore e meraviglia e che fa sorridere, nostro malgrado, tutto il corpo.
Siamo arrivati e la gente prendeva il sole..."sul marciapiede" e lì ho iniziato a pensare che fosse la città per me ( eh, io quando mi innamoro mi innamoro); quando poi ho scoperto che quella "passeggiata" si chiama " I Topolini" ho deciso che era assolutamente per me. Dai! I Topolini! E' mia.
Cmq, siamo arrivati in albergo e gentilissimi ci hanno scortato fino a quello di fronte...con l'ascensore più lento della storia. E trasparente. C'era un vecchio ottuagenario che, mentre l'ascensore ansimava fra pianoterra e primo piano, è andato in camera, si è fatto una doccia, un lifting, si è vestito, ha suonato un po' il violoncello. Poi è uscito di camera e ci ha aperto gentilmente la porta dell'ascensore.
Siamo arrivati in camera, dove c'erano più o meno 14°. Infatti sul letto c'era un piumino stile olandese.
La camera era supercarina (come direbbe la mia amica brasiliana) e quindi abbiamo appoggiato l'appoggiabile e si è detto "facciamo una doccetta, sah, dopo quelle 4 ore di viaggio". Abbiamo scoperto di avere un fantastico gadget. La doccia era in realtà una cascata innaturale, che bagnava tutto il bagno. E' stato fantastico :D
Lo so, qualcuno potrebbe dire, ma che cavolo...?!
Noi no. Ci siamo divertiti a riprodurre il lago di Como.
:D
Adoro Trieste.
Noi in realtà siamo andati a Trieste per assistere al concerto dei 10 anni (10!!! OMG) anni di attività musicale degli amici!
Sono commossa, ma soprattutto mi chiedo, ma se l'anno scorso avevo 27 anni, come mai oggi ne ho 37 e loro suonano da 10?
Cose su cui è meglio non investigare.
Quindi abbiamo fissato in Piazza Unità con i nostri amici per prendere l'aperitivo.
Devo avvertirvi i piccioni triestini sono particolarmente invadenti, ma non si dica che siano maleducati, no, mangiano al tavolo. Il tuo.
Cmq troviamo il nostro amico e scopriamo che....mentre prima nella foto del profilo sembrava un talebano...adesso ha i rasta!
Eheheheh che ggiovaneggiovane!
Fantastico! E il suo bambino è bellissimo e sorridente...e con due polmoni che nemmeno pavarotti....
Poi ci raggiunge la sposa ( eh, lo so, ma moglie mi fa strano ) e quindi chiacchiera chiacchiera.
Mentre prendiamo l'aperitivo (mangiamo l'aperitivo) si alza un gruppetto di ragazzi, pantaloni neri e camicia bianca, che scopriamo essere ungheresi, che si mettono a ballare, facendo musica col metodo tirolese. Schiaffi a quell'oddio.
Però sono bravissimi e infatti noi filmiamo tutto. Ci dicono "vanno avanti un po' poi si fermano un'oretta" vorrei ben vedere! Il tempo che il muscolo si riattacchi all'osso!
Dopodichè decidiamo di andare a cena. Noi abbiamo mangiato un tristissimo panino in un tristissimo autogrill. Il panino ha cercato di fuggire, ma aveva le gambine corte.
E così andiamo in un locale che si chiama...spetta ho conservato tutto....mmmm.....Birreria Paulaner, dove le pizze sono per 4 persone. Cioè una pizza se la potrebbero mangiare in 4 persone....io ne ho mangiate due, poi me so arresa.
Anche lì chiacchiera chiacchiera fitto fitto, io fotografo tutto e tutti e poi usciamo a fare una passeggiata. Considerando che siamo arrivati alle sette, che loro hanno un piccino, alle undici e mezzo andiamo verso la cascata del Niagara a dormire.
Fissiamo per il giorno dopo alle otto, che loro iniziano a suonare alle dieci, ma noi dobbiamo fare i disturbatori e io devo fare? Le foto....ma come....ho detto fotografo tutt....ma...state leggendo?! OH! Eh, sì ora, scusa scusa...vabbé continuiamo.
Il giorno dopo alle una decidiamo di andare a fare benzina in Slovenia. Ci arriviamo per miracolo prendendo la strada più lunga del mondo (somme risate triestine quando lo raccontiamo) e una volta lì...lo spirito fiorentino prende il sopravvento! "Amici miei" docet...si fa la zingarata!
Eh che diamine lo zingaro quando gira...gira!
Quindi prendiamo un'indicazione a caso e andiamo a girello. Ad un certo punto, colti da improvvisa fame, vediamo un mezzo dei vigili del fuoco fermo vicino ad un ristorante.
Seguiamo quindi la legge del santo viaggiatore.
Ove ci sono camion, si mangia bene e si spende poco.
Infatti.
Arriviamo e una signora che sta decidendo se siamo gente importuna o semplici sperduti al mondo ci chiede "volete mangiare"?
La tentazione di rispondere "No, noi giriamo il paese e ci mettiamo a sedere dappertutto" viene soffocata dal truce presentimento di finire come il maialino in bellavista sulla strada. Rosola rosola....
Quindi partiamo con un sì grazie.
Dopo aver scelto fra millanta (millanta! era una vita che volevo dirlo!) portate, finalmente optiamo per cose normalissime.
Tipo formaggio fritto e prosciutto della casa (parente del maialino rosolante presumo).
Ci arrivano: due formaggi fritti alti come una tazzina di caffè, ma triangolari, e una scodella di prosciutto crudo, condita con un sorriso compiaciuto della signora.
Sorriso compiaciuto di risposta.
" Ello....come facciamo?!"
" Boh...proviamoci"
Io adotto il metodo Beritelli come al solito.
Mangia piano, mastica 42 volte e spera di arrivare in tempo per il concerto.
Ello ne mangia uno poi si arrende.
"Non era buono?!"
" No era fantastico, ma io mangio poco".
E' vero.Anche io mangio poco. Ma cinque volte al giorno.
Cmq andiamo avanti.
Ello ha chiesto un arrosto misto. Ne arriva un piatto pieno e io mi chiedo "quando è che abbiamo invitato a pranzo i vigili del fuoco?!". Ma ormai è tardi.
Io ho ordinato per curiosità il petto di pollo quattro formaggi. Ce ne sono circa dieci nella salsa, il petto non è di pollo ma di stegosauro. Ma io ho il metodo.
E lo finisco.
E poi mangio l'insalata che lei mi presenta come "già condita". Ho fatto voto.
Quando torniamo gli porto 5 litri d'olio extra-vergine e gli vieto di condire con l'acqua.
Io ho finito tutto. Sono una grande! E quindi affermo:
" Tocca a te pagare io ho finito tutto! Ah, poi chiama i vigili del fuoco, se avessero un piede di porco, perché non riesco ad uscire dalla sedia, grazie".
Salutiamo dopo aver pagato l'equivalente di un tramezzino a Firenze e riprendiamo la via.
Girellando vediamo paesaggi favolosi e cartelli senza senso. Fra cui "Porpetto", che però non sono riuscita a fotografare.
Non sono riuscita a fotografare nemmeno "Bani", che sarebbe piaciuto tantissimo ad un ragazzo che lavora con me. Ma tanto torniamo....
Comunque ho molte foto, farò un patchwork e le allegherò a questo blog. Quando e se avrò tempo.
Lo sapete sono un po' cialtrona, dimentico facile.
Dove eravamo? Di che parlavo in questo post? Spetta leggo il titolo...
Ok, giriamo un po' e ad un certo punto mentre cazzeggiamo (si può dire? Bah ormai l'ho detto) e ci godiamo tutti contenti e allegri il viaggio, mi arriva un sms, che qui riporto fedelmente:
" Vip e Ente Nazionale Croato per il Turismo Le augura buon soggiorno in Croazia. Per Tourist info chiami il numero 7799. (servizio a pagamento).
" Ello, siamo in Croazia"
" Come lo sai?"
" Me lo ha detto lui"
"Bene, allora girelliamo".
Arriviamo in un paese bellino da morire, ma soprattutto cerchiamo liquidi da reintegrare, perché siamo essiccati ed in malo modo.
Ci sediamo, la cameriera fa finta (sempre malamente) di non parlare italiano. Io le faccio un sorriso da squalo e le indico le consumazioni con le dita.
Dopodiché andiamo a pagare. E lei ci guarda, come smarrita e fa "Kune"...a prescindere che kune lo dici a tua madre....ma Ello mi ferma e dice " vuole essere pagata in kune" e io ribadisco che comunque lo dice a sua madre.
Accetta però scocciata gli euro. Sapete, quando uno squalo vi sorride.....
A quel punto andiamo al bancomat davanti e preleviamo in kune....
Vorrei però qui sottolineare che un amico croato ha detto che di solito PREFERISCONO l'euro, e che io sono l'eccezione.
Vorrei anche sottolineare che in quel paese di bar c'è solo quello e io so come arrivarci.
Ad ogni modo riprendiamo il nostro cammino usando lo stesso metodo. Scegliamo un cartello a caso, e ci ritroviamo in una città in cui il parcheggio si paga in kune.
Considerando che è tutta alberghi, piena di tedeschi e francesi....ma vaffanculo....eh!
Comunque io ce le ho...ma le devo cambiare. Entro in una cartoleria e compro una cartolina a caso. La proprietaria mi guarda sorride, finalmente un sorriso sincero e carico di pietade, e fa " dovete cambiare per il parcheggio?"....secondo lei?....
Andiamo quindi a pagare il parcheggio before che alla mamma di Ello arrivi una multa dalla Croazia e prendiamo a girare a piedi per il posto.
Il mare è fantastico....se riesci a superare gli alberghi, arrocchettati uno sopra l'altro.
Però è davvero bello. E all'improvviso, si apre davanti a noi il tipico mercatino marino (ok, non si dice ma suona bene) e....Ello cerca in ogni modo di trattenermi, ma qualsiasi storia insegna che le donne davanti ad un mercatino diventano sfuggenti come anguille. E se gli rompi i coglioni mordono pure.
Ma Ello sa anche che io so darmi un limite di spesa....ho studiato parecchi anni la tecnica del "cerca il meglio spendi il meno". E' un'antica tecnica che viene tramandata da nonna in nipote e così via. E' come gli occhi azzurri però. Salta una generazione.
E quindi mi perdo nel mercatino, mentre Ello passeggia tranquillamente per i fatti suoi. Anche perché è naturale che come io mi faccio i miei lui si faccia i suoi. Noi siamo della scuola secondo la quale non è che compagni=cozze siamesi separate alla nascita.
E' però anche vero che all'interno di una coppia ci sono scelte che non possono essere unilaterali. Scelte importanti che si possono e si devono prendere insieme.
Una di queste, forse fra le più importanti è l'attacchino da frigo.
Ricordate...gli attacchini da frigo hanno provocato più divorzi che il tradimento.
Allora decidiamo come sceglierli. Uno decente. Uno il più kitsh possibile e sì, ho guardato come si scriveva nel dizionario.
Questo è stato scelto da Ello dopo lunga ricerca: Un cavalluccio marino arancio-accecante, con dentro un'approssimativa rappresentazione di Opatija (che nella nostra lingua di coppia significa "la prima trovata") e intorno una cornicetta di un improbabile azzurro con scritto Croatia.
Se mai in vita nostra ne troveremo una peggio, farò di tutto perché venga pubblicata dal
Reader's digest.
Troviamo anche due palline di neve, senza le quali non potevamo assolutamente partire, e due cartoline, una per il nostro diario dei viaggi e una bella.
Ahahha.
Siamo così. Da evitare.
A quel punto dopo aver passeggiato un po', torniamo alla macchina, perché stasera c'è Il Concerto dei Makako Jump!!!! Occapperoètardi!

Arriviamo in albergo trafelatissimi, ci facciamo una doccia e poi corriamo in piazza a salutare gli amici prima che inizino a suonare.
Io come al solito faccio le foto ma...mi si spegne la macchina fotografica! Omg!! E ora?! E ora Ello ha un telefono che pare un lenzuolo e fa le foto come una macchina professionale, che le faccia lui che io ballo! ehehehe! Perché non si può non ballare quando i Makako salgono sul palco. E' più forte di te, devi ballare e se non balli tu, tanto il corpo si muove per i fatti suoi sicché....
Ci giriamo e vediamo due ragazze sui 18 anni che ballano come due tarantolate e rimaniamo un po' di stucco. Primo perché non capiamo quale parte del corpo non collabora con l'altra, secondo perché una delle due ragazze ha minimo l'ottava di seno e se continua a ballare così domani avrà dei lividi che se li ricorderà per tutta la vita.....
Nel frattempo, al suono dei Makaki, i bimbi tutti si sono addormentati e quindi noi balliamo contente e felici.
Ogni tanto Ello torna, coccola, oddio senti questo che bello! E riparte verso il palco.
Lo spettacolo, adesso seriamente, è stato meraviglioso ed emozionante. La musica ha trascinato tutti e, cosa che mi ha lasciato di stucco, lo confesso, è che di lato sulle sedie c'erano persone di settanta o passa anni, che sorridevano e battevano i piedi a tempo.
La musica unisce tutte le età e su questo non c'è dubbio.
A me si è letteralmente aperto il cuore, non solo perché amo la musica, ma perché la loro è ottima musica, vibrante e viva, che riempie il cuore e trasmette emozioni.
Quando è finita ci sono rimasta male, come a tutti i concerti, ma ero commossa, perchè ricordavo le volte che erano venuti a suonare a Firenze e io mi sono impegnata a vendere le loro magliette! Io la mia la ho ancora. Ma si è ristretta nei lavaggi....credo starebbe a mio nipote di sei anni! Ma non la lascerò mai!
A quel punto i bambini si sono svegliati. Senza musica non riuscivano a dormire.
E si è svegliato anche il nostro appetito. Dopo un po' di chiacchiere ci siamo recati al kebabbaro dietro l'albergo, che chiudeva tipo alle due.
Allora, prima di tutto, era buonissimo! Infatti ci siamo tornati altre due volte con gran gioia del fegato, che la seconda sera è rimasto in albergo per protesta.
Dopo tipo dieci minuti vediamo arrivare tutti gli amici che avevamo lasciato in piazza. Allora però ditelo vi si aspettava! Megatavolata e abbiamo mangiato tutti insieme.
Il giorno dopo abbiamo fissato (era Ferragosto) per andare in uno...spe che guardo come se scrive....osmiza.
Allora sono case private che hanno tipo vigneti, fanno formaggio e prosciutto propri, che, un tot di giorni all'anno può aprire al pubblico e far vece di agriturismo.
E' meraviglioso. portano assaggi di tutto (i loro assaggi sono più o meno come le porzioni slovene) bere a fiumi ( a no?!) e poi puoi stare lì tutto il pomeriggio senza che nessuno dica niente. A metà pomeriggio ci hanno raggiunto altri amici e il proprietario ha riportato assaggini di tutto e vino.
Hanno suonato (so musicisti quindi...) e abbiamo chiacchierato tutto il giorno. Siamo stati benissimo. E gli altri avventori non solo non hanno protestato, ma erano tutti contenti.
E l'ho detto che è la mia.....
Vorrei dire, perché trovo che sia una cosa meravigliosa, che il figlio del nostro amico si addormenta con la musica di Bob Marley.
:D
Cutie!
Okkei.
Ad una certa ora torniamo verso le rispettive case, fissando per vederci alle otto e mangiare un kebab (strano neh?!)
Quindi arriviamo e in piazza c'è la banda Berimbau, che fa musica brasileira.
Comunque andiamo a mangiare kebab accompagnati dal Brasile (multi-etnici) e quando abbiamo finito usciamo e...iniziano i fuochi! Cappero, ma sì, è ferragosto!
Ergo andiamo a vedere i fuochi che Ello riesce pure ad immortalare con la macchina fotografica (invidia e grugniti da parte mia)!
Che bello!
Finiti i fuochi ci salutiamo....domani noi partiamo. E lasciamo un pezzo di cuore a Trieste ed un pezzo di cuore ai nostri magnifici amici.
Siete stupendi e non vediamo l'ora di tornare.
Ma soprattutto di ospitarvi!
Un abbraccio a voi e alle emozioni che ci avete regalato e grazie della vostra amicizia.
P.s. mi sono scordata di scrivere delle cose, che poi mi sono venute in mente, ma ora le ho ridimenticate.....appena mi tornano in mente scriverò Part II.

I personaggi in questa storia sono messi del tutto a caso al suo interno. Le opinioni riportate in questa storia sono vaghe, ma inopinabili.
I luoghi non corrispondono alle cartine geografiche e io ho ancora le fottute kune nel portafoglio.

Ciao Triesteeeeeeeeee




domenica 12 agosto 2012

Il Vincio, che passione!!!

C'è un posto meraviglioso.
In mezzo al verde.
Vicino alla natìa città di Leonardo da Vinci.
Il giardino delle delizie. Chiunque apprezzi il buon cibo, resterà letteralmente stregato da Il Vincio.
Perché oltre ai proprietari, che sono persone simpaticissime, piacevoli ed estremamente accoglienti, la cuoca, con la C supermaiuscola, Cristina, nonché proprietaria, vi servirà sapori e odori che nemmeno immaginavate potessero esistere.
Cosa è questa, direte, una promozione?! Una recensione?!
No.
E' AMORE.
Io amo il cibo. Credo che in realtà tutti amino il cibo, compresi coloro che lo denigrano, servendo a se stessi una bugia quotidiana con contorno à la julienne.
Non c'è niente di male ad amare il cibo. C'è di male, come in ogni cosa, ad abusarne. Non fosse altro perché se ne perdono i sapori e allora...che hai mangiato a fare?!
Ad ogni modo.
Io ho mandato amici di tutta Italia a mangiare a Il Vincio e tutti, nessuno escluso, mi hanno telefonato per ringraziarmi e dire che "era da favola", " abbiamo mangiato tutto, dall'inizio alla fine non potevamo non mangiare tanto era buono", " meraviglioso" e così via.
Io credo che ci siano dei posti che ci ricordano i tempi in cui per noi tutto era bello. Era naturale e semplice. I gusti erano veri...gli odori quelli "giusti".
Sì, avete capito bene e sono sicura soprattutto che abbiate capito punto. E questo secondo me è uno di quei posti.
Gli odori della cucina di Cristina sono quelli giusti. Sono quelli veri. Sono quelli che ti fanno venir fame anche se ti sei mangiato un Barbapapà a pranzo ( e beh, non pensavate mica che riuscissi ad essere seria fino in fondo eh!).
Si mangia con la sensazione di poterlo fare senza guardare bene nel piatto, dove gli ingredienti ti guardano attoniti come tu guardi loro.
Con la sensazione di essere coccolati e soprattutto dove si legge la felicità vera della proprietaria se quello che ha cucinato è piaciuto!
Eccerto che è piaciuto! E come fa a non piacere?! Ho il palato e le papille gustative che chiedono "ce n'è ancora? Eh? Eh? ce n'è ancora?!" lo so, si chiama astinenza.
Lo stomaco a volte li rimette in riga, ma.... come fai a NON mangiare?!
Già all'antipasto ti arrenderesti...poi però arriva il primo....e insomma, la carne è fatta alla brace VERA....e poi il dolcino....
Per fortuna che, rotolando, Firenze/Vinci si fa in fretta.
No, davvero, immaginate:
Mangi fuori con intorno la campagna e il silenzio assoluto, se non si contano animali vari che girellano e le risa degli avventori.
Mangi perchè inebriato dagli odori e dalla bontà dei sapori che ti si presentano davanti come per magia.
E, mi raccomando, mangiate moooolto piano.
Primo perchè dovete sentire i sapori della cucina della Cuoca. Secondo perché se non mangiate piano, non sopravviverete all'antipasto.
Si, perché vedete, al contrario che in altri posti, qui le porzioni sono luculliane.
O, meglio, sembrano luculliane, ma sono giuste. Sono porzioni per persone vere e non per allucinazioni uscite dal riconosciuto genio di Dalì; famelici clown che camminano su inquietanti gambe di cicogna.
Insomma torniamo alla realtà!
Questa è la realtà! La nostra realtà!
Quella che mi ricordo io prima che una modernità impazzita ne prendesse possesso ridipingendo sapori e odori rendendoli irriconoscibili!
Prima che un cuoco dal dubbio equilibrio  inciampasse e li mischiasse per sbaglio; che le spezie venissero impropiamente usate in una ridicola danza alfabetica!
E porca miseria, ci sono piatti in cui ci vanno "quelle" spezie, non una che inizia con la G e quindi riprende il nome della ricetta che inizia con la I...e ripigliamoci un attimo!
La cucina chimica?! Ooohhh sveglia, quella è la fame chimica, ma non viene dalla cucina, viene da altro e mi sa che sappiate esattamente di che parlo!
Insomma, per carità, ognuno ha i suoi gusti ed è giusto rispettarli tutti.
Io personalmente preferisco questi e quando mi chiedono se voglio assaggiare un hamburger di soia, rispondo, come il Bartleby di H.Melville: "Preferisco di no".
Mentre quando la Cristina o suo marito mi chiedono " vi va una bistecca di quelle vere?!" (dai 1200 gr in su), signori, non so voi, ma la mia mente torna alle grigliate che facevo in campagna, dove i tre capofamiglia facevano a gara a chi sapeva cuocere meglio la carne, uno di loro era " Il Fuochista" perché il fuoco va saputo fare; la "Donna delle Insalate" dirigeva tutto e i bambini portavano improbabili pile di piatti sentendosi importantissimi perché facevano la loro parte.
E, come allora, restiamo prima incantati dal fuoco, che ci nutrirà come sempre ha fatto per secoli, e poi dal sapore di tutto ciò che ci regala la Cristina, che ci nutre come solo madre terra saprebbe fare.
Perché solo se si ama il cibo, si sa nutrire chi ama il cibo.
E io che ho girato tutta Italia, mangiando con piacere dovunque sia andata vi dico...questa meraviglia non la troverete altrove.
Lo so, solitamente i miei post sono tra il serio e il faceto, ma questo lo ho potuto scrivere solo per come lo sentivo, perché, per quanto Il Vincio sia allegria oltre che meraviglia culinaria, io formulo ogni volta un pensiero nostalgico.
Il pensiero che se il Beritelli fosse vivo, ci avrebbe fatto trasferire tutti a Vinci. E me la ghigno di gusto mentre aspetto le leccornie che ci proporrà la Cristina, la cuoca con la C supermaiuscola.

Buon appetito a tutti e credetemi....sarà davvero buono!!












Elettrarossa:(my sister's e-shop) Recycling Old Fabric

Elettrarossa: Recycling Old Fabric: In these summer evenings, I like to sit down at my desk and craft. My new passion, as you know, it is recycling paper into  handmade journa...

Portineria ospedaliera...

Quando si fanno le battute sulla malasanità ospedaliera o la mancata assistenza.....
L'altro giorno ero a pranzo da mia nonna, che, alla veneranda età di 91 anni, è forse più vispa di tutti noi messi insieme.
D'altra parte, ovviamente, il fisico non ha quasi mai l'età della mente, nel bene o nel male.
Stavo andando via quando è arrivata mia zia e mi ha detto "guarda se aspetti cinque minuti, esco anche io con te, devo andare a chiedere informazioni all'ospedale S**"(omissis), che esattamente a venti metri da casa....perciò...
Va bene, va bene e aspetto.
Scendiamo e io dico alla zia che quasi quasi l'accompagno. Tanto Ello, essendo io dalla nonna se la stava prendendo comoda (qualsiasi cosa se la stesse prendendo, poiché Ello sa fare ma è pessimo a spiegare).
Prendiamo il cafesino e poi ci incamminiamo verso S**.
Premetto che il suddetto ospedale è stato rifatto da capo a piedi, seppur mantenendo la struttura interna originaria (essendo storica, sai com'è.....).
Troviamo l'ingresso giusto (sì perché ne hanno messi di adatti a tutti i gusti) ed entriamo.
Ed è allora che mi accade...come altre volte in precedenza....
La sensazione di aver varcato una soglia....ai confini della realtà....
Nessuno. Non c'è nessuno....sono tornati a casa pure i Tommyknockers.....potevano almeno lasciare un biglietto, ma figurati...loro sono i tommyknockers....
I nostri passi rimbombano in questo ingresso noto eppure alieno...arriviamo al banco informazioni.
Mi aspetto, ve lo confesso, di trovare la tazzina del caffè ancora fumante, come la sigaretta nel posacenere, ed un paio di scarpe per terra.
Invece, la segreteria è vuota; semplicemente vuota e priva di immaginazione.
NDS: questo lo devo dire. Ma se voi lavoraste ad un punto informazioni, al momento di andare in bagno, non vi verrebbe l'idea di mettere le scarpe in mezzo alla stanza come se camminassero e lasciare la tazzina di caffè fumante?! No?! Nooo? Allora che cazzo ci fate su questo blog?! Bah....
Torniamo a noi:
Ehm...dunque...dove eravamo....ah sì!
Lo stanzino informazioni senza fantasia!
Ci affacciamo. Bussiamo delicatamente. Noto un citofono accanto al vetro, ma pare inutile al nostro scopo.
Passa un fantasma vestito di verde che ci guarda con l'aria "Oh, mio dio, due miseri mortali non dotate di camice, maccheschifo!" e sparisce.
Poi all'improvviso da dietro l'angolo (ma non ci sono angoli....parte la musichina inquietante di sottofondo) arriva un ragazzo dall'aria gentile con una targhetta con su scritto "tecnico ospedaliero".
Ci guarda e sorride incerto. Quel sorriso che ti dice "occazzo mi chiederanno qualcosa e io ero solo qui a prendere un caffè con il giacchetto di mio cugino Gigi così poteva andare a prendere il pesce a zia Luisetta.....).
Lo fermiamo, spiegando il problema e lui cortesemente fa la tipica domanda, anche sbirciando con aria meravigliata all'interno del gabbiotto "ma non c'è la signora Hollypolly?!" (mica posso mettere il nome vero eh!).
Mi zia ed io lo guardiamo con gli occhietti di sbieco " Eh. No. Siamo qui. da un quarto d'ora." Esattamente con questa punteggiatura.
Lui annuisce serio dando impressione di aver capito la gravità della situazione (fa caldo+queste due donne sono evidentemente parenti+ci sono solo io fra loro e l'informazione che cercano= sono morto).
Noi stiamo pensando tutt'altro ovviamente, tipo in quale modo cucinare la signora Hollypolly una volta che la avremo scovata.
In quel momento arriva la guardia giurata. Ci guarda e chiede a mia zia come fosse una delinquente "di che avete bisogno?"
Mia zia mostra i denti e soffia. Io mi lecco i baffi...noi tigri lo facciamo a volte, prima di mangiare le guardie cafone. Che volete, siamo fatte così.
Do una strizzatina al braccio della zia...riprende controllo.
"Le spiego. Mia mamma ha risposto ad una telefonata in cui le fissavano un appuntamento per un esame a Villa Fiorita. Devo spostare l'esame ma il numero non è presente nell'elenco".
E qui signori: un applauso per la guardia che fornisce la RISPOSTONA del mese!
"Signora, ma allora è semplicissimo: lei va all'ingresso di San Salvi e chiede dove è Villa Fiorita e le spiegano tutto"
Vedo mia zia sorridere e mi preparo a chiedere se al funerale il brav'uomo voglia fiori o opere di bene.
Invece ella, nella sua saggezza e nella sua compassione verso l'evidente "voglia di fa'n'c... " della guardia, dice:
"Lo so. dov'è. Villa. Fiorita. (parla lentamente affinchè il brav'uomo capisca questa volta). Se ci. volevo andare. non. ero qui a. cercare il numero." Sorride.
Il Guardia appare incerto.
Torna il tecnico cugino di Gigi e fa " oh, ma la signora Hollypolly dov'è?!"
"Eh, è andata a prendere un caffè"
"Eh, caffè da una mezz'ora! Vedi di trovarla"
( Nds: "Eh", all'inizio di una frase ha più significati, da quello addolorato a quello fortemente spazientito; "eh" alla fine di una frase può essere usato come rafforzativo, sia espresso affermativamente che interrogativamente. Lezioni di fiorentino per tutti, Pippone Editori).
Il Guardia si gira verso di noi un po' stizzito, ma indietreggia. Abbiamo lo sguardo ad avvoltoi della morte. Dunque egli sapeva dove era la signora Hollypolly.
Cerca comunque di conservare una parvenza di dignità e, cercando di apparire un duro, dice:
"Ehi, signore ( ehi lo metto io,  perchè mi faceva tanto cowboy, dato che stava col pollice infilato nella cintura) girate questo angolo e trovate il bar e poi di nuovo a sinistra e troverete una signora, lei saprà dirvi quello che volete"
Mia zia lo guarda sorniona "Ma questa signora, per caso, è la signora Hollypolly?!"schioccando le dita e indicandolo poi con l'indice e strizzandogli l'occhio.
Lui si sente (giustamente) preso per i fondelli e se ne va sdegnatissimo.
Giriamo l'angolo e il bar è chiuso ( e il caffè?!). Giriamo ancora e c'è la parte esterna del bar, ovvero dove stanno i tavolini, completamente al buio poiché il bar è chiuso (e il caffè?! )
"Scusi - fa mia zia- Lei è la signora Hollypolly?!"
Ci guarda come se valutasse se può fare di noi dei soldati o se resteremo sempre delle larve bicefale. E' evidente che è in congedo dalla Legione Straniera. Troppo violenta.
" See." Mi meraviglio che non sputi per terra un grumo di tabacco masticato.
Mia zia le rispiega il problema, mentre lei aggeggia (fa cose a caso n.d.s.) col telefonino.
"Ah." ci guarda sollevata. In fondo siamo solo due deficienti. " allora, lei va dove c'è il gabbiottino, ha presente?!"
"Certo" dove abbiamo appena preso la residenza, sergente....
"Ecco, accanto c'è un telefono, lei pigia l'** (è il numero vero, perciò non lo scrivo) ed è in contatto diretto con Villa Fiorita. Gliela passano loro".
Distoglie lo sguardo.
Non ci dirà altro per oggi. Dovremo far tesoro delle poche gocce di saggezza che ha dispensato.
Andiamo al gabbiottino e facciamo l'**.
Mente mia zia parla arriva la signora Hollypolly chiedendo, mentre apre, adesso sorridente " sta parlando con Villa Fiorita?!"
No, cazzo, siamo qui da un'ora nella speranza di poter fare gli sgherzi telefonici dall'ospedale!
E con chi vuoi che parliamo è il centralino!
Vabbè.
Alla fine otteniamo il numero di Villa Fiorita e ce ne andiamo ringraziando senza motivo.

E poi ti chiedono "chi ha paura dei Tommyknockers?!"....
Ovvio, quelli che non si sono mai addentrati in un ospedale avendo bisogno di un ufficio informazioni e che non abbiano mai incontrato la temibile signora Hollypolly, che, per inciso, viene dal pianeta Nonnonno, dove dare informazioni e il miglior metodo per finire nella prigione sotterranea di Nonnonno di sotto.
Io e mia zia ci rimettiamo gli occhiali scuri e ci allontaniamo con la musica di MIB in sottofondo ghignando come due pazze. Abbiamo pensato la stessa cosa.

venerdì 10 agosto 2012

Dentista

Ecco dal mio dentista è affisso, in sala d'aspetto, in bella vista, la piantina dello studio con indicate le VIE DI FUGA....gli ho fatto notare che dal dentista la tentazione della fuga.....
Non è adatto alla sala d'aspetto
:D

lunedì 6 agosto 2012

Ale, lo zen e il taglio del cocomero

Allora, naturalmente non c'è bisogno di dirvi che non sono una persona esattamente "normale".
Ovvero sono normale come tutti voi....o quasi...
Solo che ho quella deficienza, nel senso di mancanza, che mi porta a fare cose idiote di quando in quando....di quando...più quando che altro....
Ad ogni modo, essendo io così stata forgiata dal divino volere, i miei compagni di vita altrimenti non posson essere.
Vi presenterò, in questo post, uno dei nostri amici, che usa con maestria un'antica arte, appresa durante lunghi anni; anni in cui ha studiato le millenarie arti dello "zen ed il taglio del cocomero". Questa arte a pochi tramandata.
Pochi scelti.
Pochi scemi.
Ve lo presenterò in un altro post nella sua versione "seria", ovvero quando il gene "n" (normalità) si impadronisce di lui. Perchè ciò che è giusto è giusto. Diamo a Cesare ciò che è di Cesare e blablabla...ad un certo punto il telefono impazzirà. Sono io che davanti a cotanta arte mi commuovo e quasi svengo.
Ma adesso ve lo voglio presentare in tutto il suo splendore.



Alessio, lo zen e il taglio del cocomero.

domenica 5 agosto 2012

Come si mangia bene dove si mangia bene! Ristorante"Miseria e Nobiltà"

Eccoci qui! Finalmente in ferie!
A Firenze fannulloneggiando fino alla settimana di Ferragosto. E poi via un 4 gg così, fuori, sempre a fannulloneggiare, ma a tempo di musica!
Nel frattempo ho deciso di fare una specie di tour gastro-economico.
Dove?! Intorno a Firenze?!
Ma no! Lì già abbiamo mangiato ovunque ci abbiamo portato le nostre fameliche narici, ma io voglio sapere dove si mangia bene a Firenze!
Non alle sagre o alle feste dove si spende poco e si mangia bene per antonomasia, ma in locali e trattorie magari normalmente ignorate, dove si spende poco e si mangia bene! E non per antonomasia, ma perchè sono avamposti del confine fra realtà e fantascienza; o almeno così appaiono con questi chiar di luna.
Sì, perchè di questi tempi, se vuoi uscire a cena, con il tuo compagno, marito, fidanzato, trombamico che sia (si dice amico?! si può dire o è volgare?!boh....ormai l'ho detto...) devi andare in banca, chiedere un prestito e garantire al megadirettoregalattico che il tuo plasma sarà sempre a sua disposizione. Magis magisque.
Essendo a me rimasto poco plasma (l'ho usato come dono votivo ad acqua gas e luce, le divinità della religione pagante la cui formula rituale di base è "speriamo i numeri siano bassi") ho deciso che era necessario non solo trovare posti avvicinabili (low cost qui è una parola che richiama alla mente quella potente sensazione del mistico e del fantastico), ma anche di diffonderne l'esistenza a tutti i poveri mortali che, come me, oltre che donare il sangue all'AVIS, donano tutti il resto al governo.
Ora, ancora non sono riuscita a scendere sotto le 20, mangiando come un essere umano.
Se riesci a saziarti con du' carotine un sedano e un accenno di fusillo, allora a 15 scendiamo, ma è necessario avere forti inclinazioni ascetiche.
Io non le possiedo.
Nemmeno Ello.
Mah, veramente nessuno che conosca....

Poichè le mie ferie sono iniziate lunedì, martedì non avevamo cibo di sorta in casa, apparte il sugo di pomodoro fatto da me (maligni, è che pasta=cardo), dei pomodori dal dubbio aspetto e un'insalata con una confusa reputazione.
Perciò Ello ha pronunciato la frase che si pronuncia solo in casi di grave emergenza:
"Ti porto a prendere una pizza."
Aahaahahhahah.
Io non prendo pizze. Io mangio. Stolto.
E sì che lo sa. Io parto con l'idea della pizza, ma, santazucchinaincroce, mi mettono in mano un Menù!
Un Menù!
A me?!
Non sanno cosa rischiano. Ello sì, ma in genere non fa in tempo ad intercettare il mistico oggetto cartaceo.
Cmq. Pensiamo a dove andare. Le sagre son lontane. La macchina no, che palle. Il solito ristorante basta, che ci abbiamo la residenza e poi è pure rincarato, si paga la dubbia simpatia del pizzaiolo....allora dove si va?!
La festa sull'Arno?! Sì, addio mi' core...è finita da mo'.
E allora Ello esordisce con "Sai dove siamo andati a prendere la pizza a portar via con A.c.n.d.n.?! (amico di cui non dico il nome).
-No, ero a lavorare-
Gelo. Tossicchiate vaghe.
-Beh, ad ogni modo fanno anche pizzeria ristorante. E' qui dietro."
-Dove?!-
-In via Aretina-
Perplessitudine.....come ho fatto a non vederlo?! Boh....
-Come ho fatto a non vederlo?!- chiedo.
Ello spiega. Il ristorante è quello che un tempo era il ristorante dell' Hotel Il Grifone, dietro via Aretina. Ora è in gestione a questa famiglia e si mangia benissimo.
Ello sa i ca...di tutti. Non so come sia possibile, è peggio delle portinaie.
Ad ogni modo ci avventuriamo.
Ello prende un antipasto da 16€. Io noto che dietro di noi una porta accostata costituisce un'eventuale via di fuga....
Ad ogni modo la cameriera, gentilissima e premurosissima, ci porta due piatti, dicendo che l'antipasto è "grande".
Non è grande.
E' la porzione che si preparerebbe ad uno dei Titani appena fuggiti dalle profondità in cui è stato per millenni relegato.
Ci guardiamo e guardiamo il piatto.
-Chiamiamo qualche amico o proviamo a mangiarlo da soli?!-
Sono le nove e mezzo. Siamo soli, nessuno correrà in nostro soccorso.
Dopo pochi minuti è chiaro che vincerà l'antipasto.
Ma io non posso permetterlo.
NESSUN antipasto ha mai vinto sulla mia persona. Mai.
Adotto il metodo Beritelli, in più occasioni da mio padre usato per sconfiggere luculliani pasti della durata di quattro/cinque ore.
Schiena eretta. Un piccolo boccone. Masticare 200 volte, applicando la tecnica dei mille dentini di Hokuto.
Deglutire. Inspirare, espirare.
Altro bocconcino.
Naturalmente ho vinto io. Anche se ho perso il controllo dei dotti lacrimali. Ma c'è sempre un prezzo da pagare.
Ello si preoccupa. -mimma, tutto bene?!-
-Sì- dico- è l'emozione della vittoria.-
Bugiarda. Ello lo sa e ridacchia.
A questo punto la premurosissima cameriera chiede se andava tutto bene. Sì era perfetto, anche i titani hanno molto gradito.
Chiacchiero amabilmente mentre bevo il terzo litro di acqua naturale....ho la bocca un po' impastata....
Arriva il primo.
Cazzo sono scappati pure i titani.
Maledetti vigliacchi!!!
Metodo Beritelli, capito.
Ello soccombe e lascia parte del primo nel piatto. Mi si sdoppia la vista, respiro a fatica, ma finisco il piatto. Non si lasciano i bocconi nel piatto, mi sembra di sentire mia mamma...eh, ho capito, ma te mangiavi panini col prosciutto!! Così so' brava anche io.
Sento mia mamma sogghignare.
Arriva la cameriera, che, con la seraficità di un saggio monaco millenario chiede: "la pizza la faccio partire o siete a posto?!". Il suo sguardo è quello di una che la sa lunga.
Il mio di una che sta per rotolare giù dal monte.
" Nooo" dice Ello, con tutte quello "o"- va benissimo così, non ce la facciamo più-
Io sorrido, ma la mia mente è altrove....caffè... caffè..caffè...caffè....
-hiahsiuh?!-
La guardo con lo sguardo di chi ha appena sentito chiedersi "hiahsiuh?"
-Non ho capito, scusa ero distratta...-
-Volete un dolcino?!-
Eh vabbè, ma allora dillo, malefica! Dolcino! Ma che si dice "dolcino" a due anime in pena che non vanno mai a cena fuori perchè sono stanchi morti e avviliti dal prezzario fiorentino, nel loro primo giorno di ferie?! Eh?! Eh? Eh?
Naturalmente la risposta è: "Cosa avete?!"
Sto lacrimando di nuovo, ma non me ne curo.
Alla fine il dolcino era leggerissimo e io sono riuscita addirittura a camminare verso la cassa.
Ello ha pagato mentre io andavo verso l'uscita, temendo che fermandomi non sarei riuscita a ripartire.
E' uscito dicendo: " Non ci crederai".
Lo guardo. Aspetto. Niente. Sospiro.
" Perchè?!"
Ello richiede imput precisi.
" Abbiamo speso solo 25€ a testa"
Resto senza parole.
Lo so, avreste voluto assistere a tale miracolo. Tardi.
"Ma che dici?!" lo guardo stupita" ma se ci hanno portato delle porzioni immense. Ho dovuto usare la segreta arte perduta dei Beritelli!!! Ho dovuto usare i 1000 dentini di Hokuto! Ho dovuto.."
Mi interrompe dolcemente.
" Marta!!!"
Dolcemente.
" Ehm...sì"
"Riassumi"

Insomma, abbiamo preso: tre bottiglie di h2o naturale, due birre grandi, un antipasto per 4 persone, due primi, il "dolcino", coperti, sale e pepe qb.
E vi assicuro che le porzioni che servono sono porzioni vere e non decise da dietologi mentalmente disturbati che vogliono distruggere il mondo, convinti che se li aiuteranno, gli odori (carote, cipolle e sedano di base n.d.s.) saranno loro riconoscenti.
E abbiamo quindi deciso e iniziato a fare pubblicità a questo ristorantino nascosto che trovate a Firenze in: Via Aretina (numero so na pippa controllerò) "Ristorante Miseria e Nobiltà".

E dieci punti a Grifondoro :D