domenica 23 marzo 2014

Raffreddore mon amour!

Eccone un'altra, direte. Una che la legge 180 ha lasciato libera a vagare nel mondo!
E invece no, cari i miei piccoli lettori (cit.), non è così e vi spiego subito perché.
Tre anni fa ho smesso di fumare. Non so per quale assurdo motivo lo abbia fatto, considerando che da quando ho smesso non ho passato un giorno "sana".
Dopo due tre mesi che non fumavo, quando tutto era splendido, profumato e pulito, all'improvviso ho smesso di respirare normalmente.
In che senso, direte voi?!
Molto semplice. Sono perennemente raffreddata. O, meglio, ho sempre il naso intasato e non faccio che starnutire se c'è un odore un po' più forte del solito, un po' di freddo, un gatto che cammina sul tavolo da destra a sinistra, una coperta che va sopra il naso, la maglietta del colore sbagliato.
Soprattutto quello.
Se la maglietta non si intona con il resto oppure ho i calzini diversi ecco là che inizio a starnutire.
Ora, il problema quale è?!
E' che non è così ogni tanto o per qualche periodo. No. E' così sempre. Tutti i santi giorni.
Ormai mi alzo e il gatto mi passa un fazzoletto, mentre si infila il prezzemolo nelle orecchie per ripararsi dalla rumorosa serie di starnuti in arrivo.
In pratica inizio a starnutire per un sette volte almeno di seguito.
Dopo di che per tutto il giorno sono tappata.
C'è ogni tanto la speranza di respirare a bocca chiusa ma è raro. A volte di giorno, ma starnutisco lo stesso. Quello non passa mai. E nemmeno il soffiarsi il naso.
Credo di aver diritto a grosse percentuali degli introiti della "Tempo", con tutti i soldi che ho speso in fazzoletti solo in questi tre anni.
Nel frattempo ovviamente (questi a sprazzi per fortuna) mal di denti, chili presi ( non a sprazzi vaff...), e altri mille fastidiosissimi problemi che per fortuna, piano piano (tre anni) stanno sparendo.
Ma ci sono dei vantaggi. Non fumo e ho un po' più di soldi a fine mese.
Vorrei dirvene altri.
Appena li trovo vi aggiorno.
Poi, improvvisamente, quando i nervi stanno per cedere.....il raffreddore!
IL RAFFREDDORE!!! Tosse! Febbre!
Dio ti ringrazio...sto tornando normale! Posso fare qualcosa per curarmi! Non mi limito a soffiarmi il naso no!
Posso finalmente svaligiare una erboristeria e rispondere alla domanda "come stai"...."male! Sono malata!"
Yeeeee
Ehm, scusate.
Ad ogni modo, capite il punto?!
Essere inutilmente intasata per tre anni. Non poter dire che sono malata perché non è vero.
O meglio, non nel termine stretto della parola.
Invece ora c'è un perché. Se starnutisco, se tossisco, se dormo a bocca aperta come i pesci.
C'è un perché se sembro babbo natale a fine serata, anche se, ovviamente, quello non accade tutte le sere, per fortuna.
Quindi oggi mi sono "sdata". Mi sono calata nel ruolo della perfetta ammalata.
Tenevo da parte una vecchia coperta da nonna papera, una specie di sciarpa informe. Un elastico per capelli del cambriano inferiore.
Ho un bel pigiamo a tuta da ginnastica. Sotto grigia, sopra felpa della levi's. Informe perdio! Sennò sembro una ginnasta non una malata.
Naturalmente anche il posto e la posizione hanno un loro perché.
Cucina. Televisore acceso (da non guardare, solo per figura), computer davanti, sguardo stanco a mezz'asta.
Davanti postazione medica.
Argotone (old style), Golamir, Propol2 per bimbi.
Già che ci siamo mettiamo un paio di creme lenenti per le screpolature e un bel termometro.
Accanto la manina grattatutto. Fondamentale per la postazione medica. Mica posso chiamare l'infermiere tutto il tempo!!!
E difatti l'infermiere viene ad assicurarsi delle mie condizioni, si premura di preparare il tè, fingendo a sua volta che io sia una povera barbona tisica per darmi un po' di soddisfazione.
Anche questo fa parte del contratto del matrimonio.
Lui può far finta di essere in fin di vita a letto con 37.1 ed io posso fingermi una barbona tisica se dopo tre anni di "sano" intasamento finalmente mi ammalo.
C'est l' amour.
E quindi sono qui, tossendo in maniera drammatica mentre scrivo; un po' come Fryderyk Chopin mentre componeva, ma senza talento.
Ad ogni modo la grande soddisfazione mi viene data dal mio infermiere.
Ello risponde prontamente alle mie deliranti richieste, accompagnate da voce da oltretomba.
Tipo "amore- coff coff - mi faresti il tè?! Coffcoffcoff...."
Occhi al cielo di Amore, dolce sorriso di comprensione per la vecchia e silenzioso cenno di consenso.
"Sii.." strascicato.
Gliel'ho chiesto ora mentre scrivo, quindi il sì strascicato è reale.
Anche lui tossisce una volta, come a sottolineare di non calcare troppo la mano.
E quindi per tutta risposta mi soffio rumorosamente il naso.
Mahuhauhauhcoffcoffcoff....gasp! Oddio...non posso fare la risata malefica!!!
ODDIO!!!!!
Devo guarire. Non posso non fare la mia risata malefica, altrimenti niente avrebbe più senso.
Prendo quindi lo spruzzino per la gola e giù due o tre volte: ffzzzz!
Oddio se brucia!
E giù una pasticchina di propoli!
Tanto è roba da bambini, ovvero le uniche che non contengono alcool.
Quindi sarebbero fino ad otto pasticchine al giorno.
Me so pure comprata il colluttorio. Non si sa mai.
Che vi devo dire.
Mi godrò la malattia il più possibile. Ma non posso nemmeno stare malata in aeternum giusto?!
Anche perché io domani devo scendere di nuovo in pista.
Perché martedì ho una visita alla gola (eggià) e la fisioterapia (eggià). Più tutti gli impegni vari.
Perciò, almeno il fine settimana, lasciatemi giocare alla signora delle camelie, che poi da lunedì mi tocca rifà candy candy che anche morente se trascinava ad aiutà i malati di mente che placavano i leoni co' du' carezze!!!
Almeno fino a domattina è "raffreddore mon amour!"

sabato 22 marzo 2014

I figli crescono, le mamme invecchiano...ma anche le zie non si sentono un granché bene....

Otto anni.
Mio nipote. Il sette marzo ha fatto otto anni. Oggi ha fatto la festa.
Io ho messo una mano sulla spalla di mio cognato e ho detto "oddio sono otto anni...dammi una sedia sto per svenire".
E' svenuto lui.
Beh no, dai. Non è svenuto, ma sorrideva in maniera felicemente ebete.
L'ho ritrovato lì, dopo mezz'ora. Aveva ancora lo stesso sorriso.
Anche i padri invecchiano.
Per non confondere coloro che sono al di fuori dei miei amici più intimi: questa sorella non è la Laura, che è LA sorella, in quanto figlia degli stessi genitori.
Questa sorella è l'Amanda, che è cresciuta in casa mia, che i miei consideravano una figlia (e mia mamma le dava pure le stesse pacchine che dava a noi) e che chiamava i miei mamma e papà.
Quindi è mia sorella a tutti gli effetti. Perché non è solo un'amica o una migliore amica. E' un legame indissolubile che scorre nel sangue.
E il nipote (il primo di tre) è un altro legame indissolubile. L'ho saputo quando all'ospedale me lo ha dato in braccio e mi stava dal gomito alla mano. L'ho saputo la prima volta che mi ha sorriso.
Per me Lorenzo è stato nipote a prima vista.
E ora ha fatto otto anni.
Ieri aveva i riccioli biondi e stava su un seggiolone e stamani io avevo i capelli bianchi e il raffreddore.
E' vero. I buchi spazio-temporali esistono. Perché io ieri avevo 31 anni.
Come si spiega che oggi ne abbia ....oddio...odd...



...scusate, un mancamento.
Rieccomi.
Ehm, dicevamo, come è possibile che io oggi ne abbia....di più (eh?!)
Eppure è così.
E lo prova il fatto che fino più o meno a due anni fa quando arrivavo lui correva, io lo prendevo in collo e lo "pesavo". Lo faccio ora rischio la paralisi polmonare.
Oggi lo vedevo correre a giro con gli altri compagni di scuola, con un paio di bambine intorno che se lo contendevano e BAM!
Guardo l'Amy e lei mi fa:
"Già".
Non c'è altro da spiegare.
Bambine che se lo contendono?!
Ooooohhhh!!!
Ma non scherziamo!
E' piccino, son bambini, che cavol....e poi mi ricordo che la mia prima cotta per un bambino è stata alle elementari.
L' Amy mi passa un fazzoletto
"Stai piangendo sangue"
"Grazie", rispondo io tamponandomi gli occhi.
Davvero...sono quelle cose che...f9oewur9werunpOWICFIFRH ma porc...gatto scusate, non mi pareva giusto cancellare il suo parere sulla faccenda.
Ad ogni modo sono quelle cose che ti lasciano senza parole. Ti si blocca il cervello e inizi a pensare in loop "OttoOttoOttoOtto" e poi arriva Ello, mi guarda e fa
"Amore stai bene?"
Tu sorridi di pietra
"Sì perché?!"
"Perché sono cinque minuti che farfugli frasi senza senso che sembrano lingua inferica"
Mi resta il sorriso di pietra.
Chiudo gli occhi, mi scuoto e riprendo (OttoOttoOt...) il controllo.
"No, amore, pensavo che Lorenzo ha otto anni e quindi TU sei vecchio"
L'idea che il vecchio sia lui un po' mi rincuora. Rincuora anche l'Amy che afferma "Davvero!!!"
Ello ci guarda con gli occhi a mezz'asta. Scuote la testa ridacchiando e va via.
Ci ha appena dato di dementi, ma noi siamo contente. Siamo, nonostante la nostra superiorità, creature semplici.
Allora arriva il secondo nipote tutto trotterellando fiero (come i trentatre trentini d'altra parte).
"Tia!"
"Dimmi amore"
"Tio ice ecchia tu"
Vigliacco!!!!
Per interposto bambino.
"Grazie amore"
E lui se ne va sorridendo tutto contento, probabilmente a "riscuotere" la sua patatina.
Quindi iniziano i giochi dei bambini.
Da giù Alessio  (il cognato) grida:
"Mamme, zie, dove sono i grandi?!"
I "grandi"?
Scendiamo giù.
Oddio, siamo noi le "grandi". Siamo noi ad organizzare i giochi.
Inizia con il gioco delle sedie. Quando finisce la musica....
E siccome non basta organizzare, le mamme e, per gentile intercessione di chi non si fa una spaghettata di ***** sua, anche le zie vengono invitate a partecipare.
Al terzo giro mi gira al testa. Al quarto credo di essere Giovanna d'Arco. Al quinto baro e perdo.
Camminando come il Fannullone di de Andrè, mi avvio verso l'Amy che ha perso al secondo...stronza. Ora so che lo ha fatto a posta. Mi guarda con un sorriso sornione. Le mamme imparano prima.
Poi l'Amy propone il gioco della bandierina. E scatta il flash.
E' estate. Sono al Cinquale e ho IO otto anni.
Random, la mamma, il babbo o gli zii tengono la bandierina e chiamano i numeri. E noi bambini a ridere e correre e urlare spintonandoci. Tutti accusando gli altri di aver barato, mentre i "grandi" si sgolano ridendo e cercando di tenere calma quella banda di gnomi urlanti.
Flash.
Guardo in mezzo alla sala ed a tenere la bandierina è mia sorella. Che ha la mia età.
Oddio, i "grandi" siamo noi!!! Non mi do al bere solo e unicamente perché ci sono solo Fanta e Coca Cola.
Non rimedi una sbronza, rimedi un dentista.
Finiscono i giochi e per fortuna ci ritroviamo tutti a ridere e scherzare fra di noi...guardo le altre mamme.
Alcune sembrano "mamme" come le intendevamo noi. Altre invece sembrano come noi.
Ragazzacci normali e cialtroni che ridono di tutto e di tutti, che si divertono a fare scherzi, che son cresciuti nella filosofia di amici miei. Insomma irriverenti, che si prendono poco sul serio e cercano di sdrammatizzare la vita. Questo oltre a prenderci amichevolmente e affettuosamente per i fondelli.
Bene, detto così sembriamo una banda di ritardati irresponsabili.
Credo che avrei potuto descriverci meglio.
Ma in fondo perché?!
I nostri figli (ovvero di quelli della mia generazione, dei miei amici) crescono sani, educati, sereni (a parte i bronci da bambini appunto), sono curiosi, attivi e soprattutto hanno una voglia di capire e divertirsi contagiosa.
Meglio? Peggio? Non lo so mica.
Siamo noi. Solo che siamo noi da "grandi" e questo un po' mi ha lasciato...smarrita.
Non capivo come fosse possibile avere contemporaneamente 20 e "di più" anni..
Sentirsi i soliti  invincibili folli e contemporaneamente sentire un enorme senso di responsabilità per questi piccoli ometti che ci frullano intorno come degli indemoniati.
Ed entrambe le sensazioni sono piacevoli e rincuoranti.
Se separatamente dalla questione dell'età.
Per curiosità vorrei ricomprarmi gli anfibi con la punta di ferro, i fuseaux neri oppure le calze multicolore, che so, i braccialettoni d'argento, gli orecchini super lunghi, anelli su anelli ed enormi maglioni senza senso o talmente aderenti da cambiarti la taglia....ooops ma io 'ste cose le ho ancora!!!! Tranne gli anfibi rinforzati...quelli li ho "finiti" a forza di portarli.
Ma ho ancora tutto il resto. Beh, qualcosa ho buttato via per ovvi motivi di taglia. Sapete come è...e se non lo sapete, buon per voi!!!!
Torno fuori con i "grandi". E mentre i bambini giocano nello stanzone, mio cognato pensa bene di prendermi in giro facendo il finto zoppo (dato che mi sono stroncata il menisco) e mentre lo offendo e ridiamo come due stupidi mi rendo conto che alla fine ben venga l'età, ben vengano gli otto anni in un battito di ciglia.
Alla fine siamo sempre i soliti sospetti (cit.)
Quelli che sanno a memoria tutte le battute di amici miei, Frankenstein Junior, Ghostbusters, Blues Brother e via via discorrendo.
Forse qualcuno (non posso certo fare i nomi) ha la barba un po' brizzolata (e quindi grazie a dio non siamo io e l'Amy), o fa più fatica di prima a vedersi e raccontarsi i fatti propri ( e questi ovviamente non sono quelli con la barba), ma nonostante ciò abbiamo sempre la stessa età, cresciamo senza crescere, maturiamo senza invecchiare e quindi otto anni più otto meno....ma chi se ne frega! Siamo noi! Giovani come sempre.
Ora scusate vado a farmi gli impacchi al ginocchio che sennò.....sai, no'vecchi....

Ps: e diciamocelo; io ho 39 anni e mi sento benissimo :)


martedì 18 marzo 2014

Ma che sonno

E' mezzanotte.
Ho sonno, sbadiglio, mi stiro e guardo di soppiatto il gatto, che in casa nostra, a seconda della posizione della coda, indica il momento del riposo.
Il gatto mi guarda di soppiatto perché in casa nostra, l'estensione delle mie gambe sotto il tavolo indica quanta voglia io abbia di dormire.
Guardo i gatto; il gatto mi guarda. Ci guardiamo con diffidenza e poiché io non ho ancora le gambe allungate e lui non ha alcuna voglia di muoversi, io incrocio le gambe, lui arriccia la coda.
Per ora non se ne fa di nulla.
Io continuo a cazzeggiare ( inutile usare inutili eufemismi, quello sto facendo) su fb, riscrivo un verbale lungo nove pagine che devo riassumere in sei, cerco di corrompere Ello a darmi un po' di patatine fritte.
Rifiuta.
E' ancora presente a sé stesso. Non è ancora abbastanza tardi.
Ma...attenzione...ci sono i primi sintomi di cedimento.
Alzo all'improvviso lo sguardo perché Ello legge ad alta voce un commento.
Ha messo Focus. Senza che me ne accorgessi...silenzioso e veloce. Se parlasse il serpentese potrei preoccuparmi...
Contemporaneamente inizia a pontificare sull'articolo di cui mi aveva letto il titolo.
Da un lato Apophis che si potrebbe schiantare sulla terra.
Dall'altra Ello che si getta in una spiegazione con approfondimento del tema dell'articolo, ardendo del sacro fuoco del giusto.
Apophis mi guarda attonita. Io rispondo con il classico sguardo "capisci a me".
Apophis passa largo.
Ad ogni modo torniamo a noi.
Sento un miagolare lontano, come venisse da un altra dimensione; un miagolare disperato. Mi alzo, guardo in tutte le stanze alla ricerca della fonte del miagolio. Il gatto dorme beato con coda arrotolata.
Torno in cucina al pc. Accorcio un paio di capitoli del verbale.
Sento nuovamente il miagolio fantasma. Seguendo il mio sesto senso abbasso lo sguardo, sorprendendo il gatto ciccione nell'improbabile posa di fingere un miagolio lontano con le zampe a coppa intorno alla bocca.
Il gatto avverte il mio sguardo incredulo.
Si blocca. Fa quello che fanno tutti i gatti quando vengono sorpresi sul fatto.
Si lecca la zampa guardando da un altra parte con elegante indifferenza.
Sì, perché, lo scopo del gatto ciccione è quello di incuriosirvi al punto di alzarvi. Voi vi alzate, lui si piazza improvvisamente a sasso davanti ai tuoi piedi, che tu raramente guardi mentre ti alzi e... TAPAM!
ti trovi a ringraziare il cielo di essere un collezionista di mobili, poiché non lasciano alcun margine di caduta con conseguente rottura di ossa. E per ossa intendo ossa a caso, sparse e possibilmente di varia grandezza e funzione.
Eccoci, ora si passa ai meteoriti e alla possibilità che il nostro pianeta possa cambiare all'improvviso grazie a comete assassine.
Ritento il jolly patatine mentre il mondo "accetta l'idea che la vita possa essere annientata da un asteroide".
Il jolly funziona.
Mi chiede se ho dato il via alla lavastoviglie. E' ovviamente vicino alla perdita dei sensi.
Dopo che una cometa si è "schiantata" su Giove, si è deciso di monitorare i vari meteoriti e/o oggetti vaganti che ci girano intorno. Arieccoci, è sempre Apophis che gira intorno guardandoci attentamente, aspettando un accenno di distrazione da parte nostra.
Crunch Crunch. Patatina.
Focus termina dicendo che la terra è il posto più pericoloso in cui vivere.
Pubblicità di un auto in cui, siccome è molto spaziosa, infilano un cane fradicio che si scuote subito violentemente e tutti che ridono perché è natura.
Tutti ridono. Il benzinaio dietro casa si strofina le mani mentre calcola quanto guadagnerà a pulire la macchina da 7 litri d'acqua lanciati da un cane che si scuote a mach 5.
A Law&Order, un programmatore spiega ad Olivia che la tipa non era spaventata finché non ha tentato di baciarla.
Dura la vita del programmatore.
Insomma, va bene che sto cercando di prendere sonno e quindi metto programmi che un po' rincoglioniscono, ma qui si esagera!
Prima di tutto se la terra è pericolosa per viverci muovete le chiappe e terraformate Marte; se i programmatori non riescono a baciare una tipa non è che poi lei muore e si prende un barbone a caso per strada per incolparlo del delitto.
Crunch Crunch.
Il gatto tenta di stirarsi. Correggo: il gatto finge di tentare di stirarsi e mi guarda di sottecchi.
Capisco. Gioca a "chi si muove paga la mossa", che nel suo caso è averlo fra le balle con la coda accanto all'orecchio per tutta la notte e, se osi rimettere dentro le coperte il braccio nel tentativo di scongelarlo, miagolare in maniera sommessa e fastidiosa, che suona come "gnegnegnegne" fatto con la vocina  dispettosa di chi ti fa il verso di nascosto.
Rendo l'idea?! Spero di sì, perché è esattamente il tono che usa.
Non mi muovo.
Guardo Ello. Il suo fare concentrato, la mano che copre la bocca mentre immobile scorre le pagine di fb, lo sguardo teso e gli occhi socchiusi con fare sicuro mi fanno capire che sta inequivocabilmente dormendo.
Poi scoppia in una risata isterica.
No. Non stava dormendo era veramente concentrato.
Mea culpa mi cospargo il capo di cenere e per dimostrargli che ancora lo amo mi faccio versare un bicchier d'acqua.
-Ti perdono- dico dolcemente
-E di che?! Che ho fatto?!- mi guarda sconvolto.
-Niente-
Sempre bene instillare il dubbio di un'inesistente colpa.
Annoiata mi stiro (io davvero).
Mi guardo in giro.
Alla mia sinistra mi sorprende un maialino di plastica. Un regalo di una carissima amica che ha premesso "non è per l'uso, è perché mi sei venuta in mente tu".
Prima gaffe.
Il maiale è di quelli che fa casino se apri il frigorifero.
Seconda gaffe.
Ma si sa, negli anni le amicizie si allontanano. E poi muoiono. Improvvisamente.
Succede.
Il maiale mi guarda con aria di rimprovero.
E allora si sa, certe amicizie si riavvicinano. Così; casualmente. Risorgono verso Pasqua. Il perdono della colomba.
Il perdono del maiale in questo caso.
Mentre il pubblico ministero più mestruato di Law&Order afferma con tono beffardo che l'imputato è un demente, decido che è il momento di andare a dormire.
Mi giro. Ello sta studiando attentamente un test QI.
O che si fanno i test QI alle due di notte?! Che vuoi che ne esca fuori?! Che hai il cervello di un pulcino implume. E bagnato. E tisico. E che non è nemmeno carino.
Sospiro.
Devo andare a letto e non ho voglia di mollare la tastiera ed interrompere la scrittura. D'altro canto non posso mica fondermi con il falso legno della sedia e diventare un essere metà plastica e metà finto legno. Perché siamo ciò che mangiamo e noi mangiamo plastica da anni ormai, ergo...
Il finto legno però è bello, davvero, scuro come piace a me. Perché chiaro non era in tono con tutti gli altri toni dei mobili di cucina.
Devo ancora decidere di che colore sceglierò il prossimo mobile di cucina. Pensavo noce. E' l'unico che ancora non ho.
In cucina.
In casa, da qualche parte, ne dovrei avere uno.
Via basta.
Vado a dormire. Non perché abbia minimamente sonno, ma perché domani dovrei essere a pranzo da mia nonna ed è fondamentale che sia nel pieno possesso delle mie facoltà mentali.
Perché mia nonna è più lucida e sveglia di me, quindi se voglio essere all'altezza e non fare la figura della zucchina devo avere sulla schiena almeno un otto ore di sonno.
Ma soprattutto, dopo il trailer del seguito di 300 non sono sicura di voler più stare nella stessa stanza del televisore.
Quindi mi alzo, faccio un inchino, mi tolgo il cappello, vi saluto e vi auguro una piacevole notte.





domenica 9 marzo 2014

Nevrosi onirica

Tutti i miei amici sanno che io ho sempre avuto un'intensa se non inusuale attività onirica. 
Bisogna però dire che c'è un limite alla sopportazione.
Non so se vi è mai capitato di fare 3/4 sogni indipendenti l'uno dall'altro in una notte.
Oppure avere uno di quei sogni che sembrano avvolgerti come una ragnatela, da cui per quanto tu sia sveglio non riesci ad uscirne.
A volte ti svegli, vedi la tua casa, la camera, senti la realtà che ti abbraccia - Tranquilla non ti preoccupare, ci sono io qui con te, non sei più sola contro il buio!- ma non è abbastanza. Il Sogno di aggrappa, ti tiene per le spalle mentre tu ti getti avanti in un inutile tentativo di fuga.
Ma a quel punto il sogno ti cinge per la vita e ti tira a lei. Dall'altra parte la realtà, che nel tentativo di salvarmi mi tira per le braccia!!! 
E insomma voi due!!!
Trovate un accordo! Io non posso certo stare tutta la notte a sentirvi litigare mentre io cerco di riprendermi la mia pace.
Un'ansia!
E quindi mi alzo, vado in cucina, mi bevo un bicchier d'acqua e torno a letto.
Sono lì che se la ghignano i due, si danno pacche da vecchi amici.
Li guardo con gli occhi a mezz'asta. Male.
Si girano, tossicchiano e guardano intorno imbarazzati. Sembrano i miei gatti quando sanno benissimo di aver commesso qualche grave crimine contro la mia persona o le mie proprietà.
-Posso tornare a letto?!-
-Ehm..certo, prego prego, noi tanto stavamo andando...-
-Ecco grazie-
So benissimo che dietro la schiena mi fanno versacci, ma non me ne curo.
Torno a letto. Le lenzuola sono avvolgenti e faccio subito il baco. Avvolta dal calore del piumone riesco a scivolare subito nel sonno, cosa, per la mia persona, molto rara.
Pochi minuti (?) e plufff!!! Eccomi rituffata in un altro sogno vividissimo.
Colori turbinanti, voci confuse e sovrapposte; la musica intorno è allegra, popolare, stradine e barrocci. Un mercatino, gente che balla...il posto è bello.
Una casa bianca, di quelle vecchie che puoi trovare nel centro di Firenze.
Invece Questa casa all'interno è enorme - ovvio sto sognando - stupenda, una casa semplicissima, con le stanze dal soffitto basso, interamente bianche, con tende bianche; sembrava una casa che ho visto in sicilia, sul mare. Bellissima.
Ed è piena di persone.
C'è qualcosa che non va. All'improvviso. So che non va qualcosa e so che è un sogno (vi sarà capitato anche a voi).
Ci sono tre persone, che sono in realtà una sola. Forse tre aspetti di quella persona. Naturalmente la conosco, poche volte mi è capitato di chiedermi "ma chi era quello?!".
Perché ovviamente quando un sogno ti avvolge e ti coinvolge più del dovuto, quando riesci a svegliarti ed uscirne, la prima cosa che ti chiedi è quali erano gli elementi "particolari". Lo facciamo tutti.
Anche le persone più razionali. Il sogno è un terreno, forse l'unico, realmente comune a tutti e con cui tutti hanno un rapporto realmente intenso.
Le persone più razionali affrontano la questione in maniera logica. Ne cercano il significato e spiegano qualsiasi elemento mettendolo in relazione alla loro realtà quotidiana. 
Altri cercano i messaggi, le interpretazioni, i segni. E va bene lo stesso.
Ognuno deve gestire i propri sogni ed i propri risvegli.
Ad ogni modo.
Questo sogno termina ed immediatamente mi ritrovo sott'acqua! Sott'acqua?! Cosa ci faccio qui?!
Ovviamente è tutto molto scuro..provo una sensazione di profondo, di primitivo, allo stesso modo molto rassicurante, forse un ricordo del grembo materno ( parte razionale ), forse la voglia di pace che si trova nel silenzio dell'acqua. Fatto sta che è tutto verde, blu, terra, solo che sembrano..di pongo..sapete quel senso di pongo liquido?! Come se qualcuno lo avesse spalmato e mischiato in alcuni punti.
Come quando invece che usare gli acquarelli usiamo il colore sulle dita in quantità inimmaginabili e creiamo mondi a righe, con rilievi e montagne colorate, su cui poi spalmiamo (perché no?!) alberi ipotetici, volti confusi e all'improvviso ecco qua: un perfetto paesaggio sottomarino, nel quale la sottoscritta si ritrova a sguazzare allegramente. Poi BAM! Luce e sensazione immediata di "asciutto".
No! Stavo bene nell'acqua.
Niente. Sono in un..boh..ma cosa è?! So solo che il silenzio rassicurante di prima è stato (ahimè troppo velocemente) sostituito dal mercato di prima. Ma insomma! Un po' di coerenza! 
Detto fatto. Davanti a me compare l'ingresso di una piscina, acqua trasparente, bambini e persone felici e intenti a giocare in acqua schizzandosi, tossendo e ridendo.
Eppure l'acqua sembra..vuota..come se ci fosse sempre abbastanza spazio per nuotare in libertà.
Questo perché adoro nuotare (in mare è sicuramente meglio) ma detesto condividere l'acqua con troppe persone, anzi se devo essere sincera mi piace allontanarmi e stare nel silenzio, ascoltando solo il rumore delle onde, sperando nella magnanimità delle meduse. Egoiste! E richiudo la finestra.
Ad ogni modo questa piscina è fantastica. Sembra un pezzo di mare tutto mio. 
Mi sveglio. Ma perché! Per una volta che faccio un sogno rilassante, per quanto confuso lo ammetto, mi sveglio così all'improvviso?!
Ma che modi sono!
Insomma io voglio tornare là!
Chiudo gli occhi, mi concentro e faccio nuovamente il baco. Ecco..afferratoNOsfuggitoRiafferratoNOscivolafraledita! Oddio sembra quasi fatto di garza..un sogno di garza che strano..curioso. E mi addormento. Ma non sono più là.
Sono nel buio. 
Se da una parte il buio mi ha sempre dato un senso di conforto, di appartenenza, allo stesso modo ad un certo punto deve subentrare il colore. E' come la necessità fisiologica di respirare, dal buio qualcosa deve uscire. Magari, ecco, qualcosa senza denti, o enormi occhi sarebbe meglio...
Ed eccomi in una sala, con seggiole di vimini e un tavolo molto simile a quello che avevano i miei genitori in salotto. La casa è in penombra. Perfetto! Ho il buio ed ho il colore.
Sì, decisamente perfetto direi.
Adesso devo capire cosa ci faccio qui. 
Questo sogno è così vivido da sembrare solido, ma so che è un sogno e questo è un passo avanti.
Mi giro e cosa vedono i miei occhi?!
Libri! Libri su libri!
In biblioteche, sui tavoli, per terra a formare colonne! E' meraviglioso! Libri nuovi e vecchi che si abbracciano l'un l' altro! 
E penso - è stupendo! sarebbe bellissimo avere così tanti libri e messi in questo mod...-
Mi sveglio. Occhi spalancati. Li chiudo. Prendo fiato. Riapro gli occhi mugugnando.
Disfo il baco. Guardo l'orologio; sono le nove.
Mi alzo e mi incammino verso il salotto.
Libri su libri. A formare colonne, ad abbracciarsi l'un l'altro su librerie e scrivania. 
Peccato. Non è un bellissimo sogno.
E' il mio stramaledetto salotto pieno dei libri dei miei nonni genitori e chissà chi.
Chiudo gli occhi. Tiro un sospiro carico di sopportazione e senso di resa. Mi giro. Torno a letto.
Il primo sogno che mi capita lo prendo a calci nel didietro.
Mi basta il ricordo del mio salotto.
Ecco qua, la mia nevrosi onirica nasce da realtà polverose. Mistero risolto. 
Bravo hai vinto un mappamondo (cit).