domenica 12 agosto 2012

Portineria ospedaliera...

Quando si fanno le battute sulla malasanità ospedaliera o la mancata assistenza.....
L'altro giorno ero a pranzo da mia nonna, che, alla veneranda età di 91 anni, è forse più vispa di tutti noi messi insieme.
D'altra parte, ovviamente, il fisico non ha quasi mai l'età della mente, nel bene o nel male.
Stavo andando via quando è arrivata mia zia e mi ha detto "guarda se aspetti cinque minuti, esco anche io con te, devo andare a chiedere informazioni all'ospedale S**"(omissis), che esattamente a venti metri da casa....perciò...
Va bene, va bene e aspetto.
Scendiamo e io dico alla zia che quasi quasi l'accompagno. Tanto Ello, essendo io dalla nonna se la stava prendendo comoda (qualsiasi cosa se la stesse prendendo, poiché Ello sa fare ma è pessimo a spiegare).
Prendiamo il cafesino e poi ci incamminiamo verso S**.
Premetto che il suddetto ospedale è stato rifatto da capo a piedi, seppur mantenendo la struttura interna originaria (essendo storica, sai com'è.....).
Troviamo l'ingresso giusto (sì perché ne hanno messi di adatti a tutti i gusti) ed entriamo.
Ed è allora che mi accade...come altre volte in precedenza....
La sensazione di aver varcato una soglia....ai confini della realtà....
Nessuno. Non c'è nessuno....sono tornati a casa pure i Tommyknockers.....potevano almeno lasciare un biglietto, ma figurati...loro sono i tommyknockers....
I nostri passi rimbombano in questo ingresso noto eppure alieno...arriviamo al banco informazioni.
Mi aspetto, ve lo confesso, di trovare la tazzina del caffè ancora fumante, come la sigaretta nel posacenere, ed un paio di scarpe per terra.
Invece, la segreteria è vuota; semplicemente vuota e priva di immaginazione.
NDS: questo lo devo dire. Ma se voi lavoraste ad un punto informazioni, al momento di andare in bagno, non vi verrebbe l'idea di mettere le scarpe in mezzo alla stanza come se camminassero e lasciare la tazzina di caffè fumante?! No?! Nooo? Allora che cazzo ci fate su questo blog?! Bah....
Torniamo a noi:
Ehm...dunque...dove eravamo....ah sì!
Lo stanzino informazioni senza fantasia!
Ci affacciamo. Bussiamo delicatamente. Noto un citofono accanto al vetro, ma pare inutile al nostro scopo.
Passa un fantasma vestito di verde che ci guarda con l'aria "Oh, mio dio, due miseri mortali non dotate di camice, maccheschifo!" e sparisce.
Poi all'improvviso da dietro l'angolo (ma non ci sono angoli....parte la musichina inquietante di sottofondo) arriva un ragazzo dall'aria gentile con una targhetta con su scritto "tecnico ospedaliero".
Ci guarda e sorride incerto. Quel sorriso che ti dice "occazzo mi chiederanno qualcosa e io ero solo qui a prendere un caffè con il giacchetto di mio cugino Gigi così poteva andare a prendere il pesce a zia Luisetta.....).
Lo fermiamo, spiegando il problema e lui cortesemente fa la tipica domanda, anche sbirciando con aria meravigliata all'interno del gabbiotto "ma non c'è la signora Hollypolly?!" (mica posso mettere il nome vero eh!).
Mi zia ed io lo guardiamo con gli occhietti di sbieco " Eh. No. Siamo qui. da un quarto d'ora." Esattamente con questa punteggiatura.
Lui annuisce serio dando impressione di aver capito la gravità della situazione (fa caldo+queste due donne sono evidentemente parenti+ci sono solo io fra loro e l'informazione che cercano= sono morto).
Noi stiamo pensando tutt'altro ovviamente, tipo in quale modo cucinare la signora Hollypolly una volta che la avremo scovata.
In quel momento arriva la guardia giurata. Ci guarda e chiede a mia zia come fosse una delinquente "di che avete bisogno?"
Mia zia mostra i denti e soffia. Io mi lecco i baffi...noi tigri lo facciamo a volte, prima di mangiare le guardie cafone. Che volete, siamo fatte così.
Do una strizzatina al braccio della zia...riprende controllo.
"Le spiego. Mia mamma ha risposto ad una telefonata in cui le fissavano un appuntamento per un esame a Villa Fiorita. Devo spostare l'esame ma il numero non è presente nell'elenco".
E qui signori: un applauso per la guardia che fornisce la RISPOSTONA del mese!
"Signora, ma allora è semplicissimo: lei va all'ingresso di San Salvi e chiede dove è Villa Fiorita e le spiegano tutto"
Vedo mia zia sorridere e mi preparo a chiedere se al funerale il brav'uomo voglia fiori o opere di bene.
Invece ella, nella sua saggezza e nella sua compassione verso l'evidente "voglia di fa'n'c... " della guardia, dice:
"Lo so. dov'è. Villa. Fiorita. (parla lentamente affinchè il brav'uomo capisca questa volta). Se ci. volevo andare. non. ero qui a. cercare il numero." Sorride.
Il Guardia appare incerto.
Torna il tecnico cugino di Gigi e fa " oh, ma la signora Hollypolly dov'è?!"
"Eh, è andata a prendere un caffè"
"Eh, caffè da una mezz'ora! Vedi di trovarla"
( Nds: "Eh", all'inizio di una frase ha più significati, da quello addolorato a quello fortemente spazientito; "eh" alla fine di una frase può essere usato come rafforzativo, sia espresso affermativamente che interrogativamente. Lezioni di fiorentino per tutti, Pippone Editori).
Il Guardia si gira verso di noi un po' stizzito, ma indietreggia. Abbiamo lo sguardo ad avvoltoi della morte. Dunque egli sapeva dove era la signora Hollypolly.
Cerca comunque di conservare una parvenza di dignità e, cercando di apparire un duro, dice:
"Ehi, signore ( ehi lo metto io,  perchè mi faceva tanto cowboy, dato che stava col pollice infilato nella cintura) girate questo angolo e trovate il bar e poi di nuovo a sinistra e troverete una signora, lei saprà dirvi quello che volete"
Mia zia lo guarda sorniona "Ma questa signora, per caso, è la signora Hollypolly?!"schioccando le dita e indicandolo poi con l'indice e strizzandogli l'occhio.
Lui si sente (giustamente) preso per i fondelli e se ne va sdegnatissimo.
Giriamo l'angolo e il bar è chiuso ( e il caffè?!). Giriamo ancora e c'è la parte esterna del bar, ovvero dove stanno i tavolini, completamente al buio poiché il bar è chiuso (e il caffè?! )
"Scusi - fa mia zia- Lei è la signora Hollypolly?!"
Ci guarda come se valutasse se può fare di noi dei soldati o se resteremo sempre delle larve bicefale. E' evidente che è in congedo dalla Legione Straniera. Troppo violenta.
" See." Mi meraviglio che non sputi per terra un grumo di tabacco masticato.
Mia zia le rispiega il problema, mentre lei aggeggia (fa cose a caso n.d.s.) col telefonino.
"Ah." ci guarda sollevata. In fondo siamo solo due deficienti. " allora, lei va dove c'è il gabbiottino, ha presente?!"
"Certo" dove abbiamo appena preso la residenza, sergente....
"Ecco, accanto c'è un telefono, lei pigia l'** (è il numero vero, perciò non lo scrivo) ed è in contatto diretto con Villa Fiorita. Gliela passano loro".
Distoglie lo sguardo.
Non ci dirà altro per oggi. Dovremo far tesoro delle poche gocce di saggezza che ha dispensato.
Andiamo al gabbiottino e facciamo l'**.
Mente mia zia parla arriva la signora Hollypolly chiedendo, mentre apre, adesso sorridente " sta parlando con Villa Fiorita?!"
No, cazzo, siamo qui da un'ora nella speranza di poter fare gli sgherzi telefonici dall'ospedale!
E con chi vuoi che parliamo è il centralino!
Vabbè.
Alla fine otteniamo il numero di Villa Fiorita e ce ne andiamo ringraziando senza motivo.

E poi ti chiedono "chi ha paura dei Tommyknockers?!"....
Ovvio, quelli che non si sono mai addentrati in un ospedale avendo bisogno di un ufficio informazioni e che non abbiano mai incontrato la temibile signora Hollypolly, che, per inciso, viene dal pianeta Nonnonno, dove dare informazioni e il miglior metodo per finire nella prigione sotterranea di Nonnonno di sotto.
Io e mia zia ci rimettiamo gli occhiali scuri e ci allontaniamo con la musica di MIB in sottofondo ghignando come due pazze. Abbiamo pensato la stessa cosa.

3 commenti:

  1. oddio...mi sto sentendo male dalle risate...l'unica cosa che mi frena è che se dovessi continuare a ridere (e quindi a sentirmi male) finirei in un ospedale italiano....(musichetta finale della serie "ai confini della realtà)

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  2. bah....a me la signora Hollypolly mi sembrava una tipa da "così tutto l'anno, se non ti va bene carina, discutine con lo sceriffo, è mio cugino"....sai, sempre stile cowboy.... :D

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