venerdì 4 luglio 2014

Il tempo per essere umani!!!

Sono qui. che mi chiedo cosa posso mai dire, con tutto quello che ho da dire.
Penserete che finalmente il poco cervello che avevo si sia deciso a dare un taglio alla nostra lunga e travagliata relazione, che spesso si trascinava pigra, la mattina tardi...che comunque per me era praticamente l'alba.
Bene ricominciamo. Sto sproloquiando e sebbene io mi capisca, teoricamente dovrei far capire anche a voi cosa intendo.
La verità è che avrei milioni di cose da dire ( anche meno ma la parola milioni fa sempre il suo effetto); sensazioni da descrivere, negatività da condividere, piccole gioie da raccontare e, perché no, sorrisi anch'essi da condividere.
Solo che tutte queste cose si spintonano, si spingono, soffocandosi le une con le altre per essere le prime ad uscire. Risultato: il mio cervello è intasato di pensieri. Han fatto massa e quindi son fermi lì. Incastrati l'uno con l'altro per la fretta di esplodere fuori dalle mie mani. Ottimo. No, davvero. Gran risultato. Io sono qui, che fischio come un bollitore da quanto son satura e loro mi tappano sempre più forte.
Va a finire che nemmeno oggi mi bevo la mia tisana....
E' che sono delusa. Delusa da alcune persone. Arrabbiata con me stessa. Orgogliosa di me stessa anche, perché sto lottando per fare ciò che devo fare, ma che assolutamente non voglio fare.
Fare. Una volta in più ci sta bene.
Fare è un bel verbo. E' pesante, forte, difficile da usare, importante.Fare.
Vorresti muoverti. Ti rendi conto che sei pesante...le gambe non obbediscono. Le mani fan finta di niente e sfarfallano a vuoto.
Gli occhi guardano qua e là imbarazzati, senza niente vedere. Respiri per abitudine.
Sai che devi fare. Ma, Dio, come pesa.
Allora inizi dalle cose facili. Inizi a scrivere, con tutta l'intenzione di prendere a scudisciate i tuoi pensieri capricciosi.
Prendi il mal di stomaco a due mani e ti alzi (fatto), prendi la macchinetta del caffè (fatto) la sciacqui pensando " uff che ansia" (fatto) metti il caffè nel benedetto dosatore che è vuoto, sparpagliando, come da manuale, il caffè che infido si annida nel tappo su tutto l'acquaio (fatto) chiudi la macchina da caffè e accendi il fuoco. Fatto!!!
Vi sembrerà una sciocchezza. No signori, se ci siete passati, almeno una volta nella vostra vita, saprete che ho fatto qualcosa di incredibile, considerando di che umore mi son svegliata.
Perché vedete, a volte l'essere umano ha bisogno di essere umano.
Basta con i soliti discorsi "produci, consuma, crepa" (cit. CCCP). Basta con i discorsi " dai dai dai, riprenditi"- "da cosa?"- Beh, da questa situazione"- "quale situazione?!" (chiedo con un sorriso malvagio, perché in quel momento mi sento deliziosamente schifata)- "beh dai, questa, la tua"-.
La mia. Interessante come sia facile dire "la tua". Senza minimamente sapere quale sia. Tu sai le cause che hanno portato alla mia "situazione", non quale sia la situazione.
Oppure quelli che dicono, fieri e convinti "dai, che tutto passa". Ma sei un coglione. Scusate il francesismo.
Ma chi te l'ha detto. Ma vivi in un film e alla fine ti sei fumato la pellicola?!
Non passa. Lo accetti e fa meno male. Lo affronti e riesci a sorriderne e riderne. Ma non passa.
"Beh se sorridi vedi che è passato".
Braccia che si abbandonano lungo il corpo dicendo "scusa, se non faccio così lo cardo fitto fitto" (cardare= riempire di manate bene bene).
E pensi a queste banalità, che nascondono solo il desiderio di poter andare avanti senza sentirti in colpa perché non puoi fare niente. Per non sentirsi in obbligo di chiedere "come stai" per paura che la persona risponda.
Ma allora non mi consoci, non hai capito niente.
Vedi, certe persone non acquisiscono nella loro vita abbastanza autocoscienza per rendersi conto di cosa sta loro capitando. O forse non hanno avuto accanto persone che, si dalla tenera età, le hanno spinte a farlo, volenti o nolenti.
E quindi si sentono "in dovere" di qualcosa. Non sanno di cosa. Ma si sentono in dovere di qualcosa. Si sentono colpevoli....ma di cosa?!
Io so come mi sento. So come mai mi sento. E soprattutto in questo momento il mio sentire è una scelta cosciente e meditata.
Perché l'essere umano ha bisogno di essere umano. Di più: l'essere umano ha il diritto di essere umano.
Non date retta a chi dice che bisogna andare avanti non pensarci farsi forza e blablabla.
Non è vero! Non siete obbligati. Certo è giusto farlo. Ripeto è giusto farlo.
Ma avete diritto ad un periodo di abbandono. Ne abbiamo tutti diritto. Rifiutarselo non è un segno di forza, ma di stoltezza, il non voler accettare i propri limiti. Bene, devi riposarti, sei sfinito, svuotato, perso. Abbandonati! Non per sempre. Non mollare, quello no, mai. Ma manda affanculo ( in antico prebabilonese si legge : indicare gentilmente la via a persone non gradite) chi ti vuole come meglio li fa sentire.
Non curartene. Fai il bozzolo ed escine farfalla.
Rendi te stesso al mondo. Tenersi dentro tutto e raccontarsi cose come " non posso mollare, devo farlo per..." "devo farmi vedere forte altrimenti penseranno che...".
E allora?! Che pensino. Chi realmente ti ama preferirà sapere che ti stai fermando, riposando, ti stai riassorbendo per poi ripartire. E perché mi dovrei curare di ciò che gli altri pensano di me, se, umanamente, mi fermo e accolgo in me tutto ciò che ho tenuto fuori fino ad ora, per poi fare in modo che mi renda migliore?!
Saranno loro a morire con te?! A soffrire del tuo male?! Saranno queste persone che "pensano" ad affiancarti nel tuo cammino, faticoso o lieto che sia?!.
Una donna che va a giocare dove lavoravo io prima mi disse "sai perché mi vesto come mi pare, anche se mi prendono in giro?! Perché sceglieranno per me solo quando sarò morta, dato che nella bara non ci saranno loro."
E mio padre, quando stava male mi disse " io non rimpiango la mia vita, ho fatto ciò che ritenevo giusto in piena coscienza e rispettando gli altri per quanto ho potuto. Ma ho vissuto la mia vita e non la loro. Quindi mi raccomando, vivi la tua e sii felice, anche se io non ci sarò, topina". Ed è quello che sto facendo.
Ho fatto scelte sbagliate?! Sì. Ho fatto scelte giuste?! Anche. Credo però di non aver fatto scelte "guidate".
A volte penso a quello che avrei potuto fare in alcune occasioni, che avrei potuto fare diversamente in quelle occasioni, poi mi rendo conto che io sono quella che sono proprio in seguito a determinate scelte.
Quindi se mi lascio andare non permetto a nessuno di disturbare il mio riposo.
Tanto so che se si prolungherà troppo a lungo, giungeranno le voci delle valchirie!!!
La prima sarà la mamma Carla "MARTINA!!! (perché urlerà) allora! Vediamo di darci una mossa! Non ti posso vedere tutto il giorno così! Avanti! I punti esclamativi ci saranno tutti.
Poi quella (viva) della mamma surrogata, la Susi, che mi dice "cosa ti ho detto?! Quando inizierai a trascurare la casa o te stessa, tipo non truccarti o non stare attenta ai colori che hai addosso, quello sarà il momento di rimettersi in moto. Quando la casa inizierà a guardarti passare con astio, allora riparti perché il terreno si fa scivoloso".
E poi, a mitigare il tutto, arriverà la voce di mio padre " su, topina, non ti abbattere, possiamo sempre ricominciare. Dobbiamo migliorare traendo insegnamento da quel che ci accade. Avanti su, andiamo."
E allora ripartirò. Serena (nonostante gli urli materni); avendo però riposato.
Mi sarò presa il mio tempo e avrò assimilato. Allontanando quelle persone che credono di far del bene per star bene.
Se la vostra preoccupazione fosse sincera, chiedereste. invece che supporre, vi informereste invece che inventare o basarvi su pettegolezzi di persone che non sanno di cosa parlano.
Io non ho problemi a chiedere aiuto. Faccio da sola finché posso, ma se ad un certo punto non arrivo da sola, non mi vergogno a chiedere aiuto, perché non c'è vergogna nell'umiltà. Quando uno ha fatto tutto ciò che è in suo potere, allora può anche chiedere aiuto.
E quindi non avrei problemi a chiederne.
Come non ho problemi ad affrontare il mio stato. Perché so come sto, ma soprattutto, perché ho scelto io di stare così per il tempo necessario.
E sebbene i miei pensieri continuino a far tappo, almeno ho tirato fuori qualche perplessità circa le cose che sento o che mi vengon dette. E anche qualche riflessione su quel che accade. Sì, insomma......sulla "situazione" (qui il pubblico fa "oooooo" ).

E buona "situazione" a tutti!!!! Prendetevi il tempo di essere umani!!!! Ne vale la pena!

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