mercoledì 27 giugno 2012

La bambina che leggeva Anne McCaffrey

C'era una bambina, avrà avuto circa 10 anni.
Nella libreria dei suoi genitori aveva trovato un libro. "Il Drago Bianco", di Anne McCaffrey.
Aveva chiesto alla mamma se poteva leggerlo e, con sua grande sorpresa, lei aveva detto sì.
Purchè ne avesse estrema cura.
Così la bambina si portava il libro ovunque.
Non era un libro facile, non era una favoletta. No. Era un libro serio. E fantastico.
Quell'anno era ai centri estivi.
Le piacevano. C'erano molti bambini. Ma soprattutto aveva molti posti in cui sedersi e leggere.
Una mattina erano stati portati in piscina.
Era contenta, l'acqua la faceva sentire viva. Quando andava al mare si sentiva a casa. Sentiva il richiamo dell'acqua, ed in genere lo seguiva.
Ma c'era Anne McCaffrey. C'era un drago bianco che la aspettava.
La bambina era fortemente combattuta.
Si avvicinò un bambino. Biondo e con gli occhi intelligenti e lo sguardo acuto. Sembrava che quegli occhi dicessero "sono nato per pungere la vita e riderne".
"Cosa leggi?"
" Il drago bianco"
La bambina era sospettosa. Aveva sempre pensato ai libri come cuccioli da proteggere. Quello poi era della mamma. Non andava protetto, andava custodito come un tesoro.
Cosa voleva quel bambino?!
"Di cosa parla?!"
"Parla di draghi"
Sorriso.
"Sì, quello lo avevo capito. E' bello?!"
La bambina allora aveva sorriso.
"E' speciale." Lui le aveva chiesto in che modo fosse speciale.
Lei gli aveva raccontato la parte del libro fino dove era arrivata.
E quel bambino che non smetteva di fare domande e che rideva così spesso, in maniera naturale, come se ci fosse qualcosa di speciale nel mondo che solo lui sapeva.
"Vieni a fare il bagno?! Ti faccio vedere cosa so fare"
La bambina rimase un po' dubbiosa. Il libro in mano.
"Il tuo drago non vola via, te lo prometto, e poi me lo racconti ancora. O me lo presti." Sorrise.
La bambina sorrise.
"Va bene, porto lo zaino dalla maestra" che maestra non era, ma ad una certa età tutte le figure autoritarie legate a scuola o gruppi numerosi sono maestre.
Ed è così che entrarono in acqua e il ragazzino disse "Aspetta, stai attaccata al bordo stretta e non ti muovere".
La ragazzina guardò indietro, lo vide prendere la rincorsa, saltare nel vuoto e capovolgersi. E lo guardò al'incontrario e lui mentre volava rideva. E poi esplose in mille gocce d'acqua e lei chiuse gli occhi ridendo. Quando li riaprì lui era lì " ti è piaciuto?!"
E lei sorrise " è fortissimo lo fai ancora?!"
E passarono il giorno a leggere e a tuffarsi.
Finiti i centri estivi non si videro più.
La bambina crescendo ogni tanto pensava a lui, quando vedeva o rileggeva il libro.
Il bambino comprava il drago bianco e tutti gli altri libri della serie, pensando alla bambina.
E poi, da grandi, come spesso alla vita piace, si reincontrarono, stupiti e felici, scoprendo che si erano cercati per tutti questi anni, per un semplice abbraccio.
" Ti tuffi ancora?!"
" Leggi ancora Anne McCaffrey?!"
 Il "Drago Bianco" è uno dei pochi libri che mi ha seguito ovunque sia andata, anche durante il trasferimento a Cremona. Sempre. E sempre mi ha ricordato e mi ricorderà il bambino che vola.

Mi mancherai tantissimo. Mi spiace che tu non possa leggere le mie parole.
Scusami. Sono arrivate tardi.
Ma credo tu le abbia sentite, come sempre, mentre ora ti tuffi in nuove, misteriose acque.
Un giorno spero che ci troveremo nuovamente a guardarci negli occhi mentre voli.
Stasera leggerò dei draghi.
Per te.

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